Se si dovesse spiegarne il perché,beh…nessuno lo saprebbe.Miracoli non ne faceva,non praticava la carità,tanto meno la castità,non onorava le festività…però andava forte con la vanità.
Impossibile,direte: “Un santo che non pratichi la castità!”…no,per Gabriele non era impossibile.Era un santo sui generis e si guadagnava sul campo molte licenze precluse ad illustri colleghi.
Un giorno il vescovo lo mandò a chiamare e gli disse:” Gabriele,Gabriele…raccontano che l’osservanza del sesto comandamento non sia il tuo forte.Come posso aiutarti?Quando intendi adempiere agli ideali di purezza che siamo chiamati a incarnare?”
S.Gabriele rispose: “Ho un buco sul tetto di casa.La riparazione costa cara.Quando mi manda un operaio,Eccellenza?”
Così finì il primo incontro…: un tetto riparato gratis,e un comandamento sospeso.
Spesso il santo veniva sorpreso in occupazioni non consone ad un’autentica autorità della chiesa qual’era…ma che il popolo gli perdonava tranquillamente,anzi gliene menava vanto:
S.Gabriele aveva una bella famigliola,sua figlia aveva ultimato i migliori studi,ed ormai era tempo di maritarla.
Marco,suo vecchio amico, da tempo aspirava alla mano di sua figlia…ma S.Gabriele era terrorizzato dalla prospettiva di vederselo insediato a casa...già se lo immaginava Marco sul divano,piedi sul tavolinetto,cicche di sigarette e bucce di noccioline dappertutto…
Per non dirgli di no così lo affrontò: “Cavalier Marco,tu avrai mia figlia in sposa se supererai questa prova…dovrai conquistare tutti i monti dell’Appennino più alti di 2000 metri.Potrai sempre chiedere aiuto al vecchio saggio e eremita “Il Mascherone”: ogni volta che ne avrai bisogno potrai bussare alla porta della sua grotta.Se sarai di ritorno per Natale del prossimo anno io benedirò le tue nozze con mia figlia”.
Marco provò a obiettare,ma S.Gabriele gli chiese in quale ristorante la bisnonna di parte materna avesse festeggiato la cresima…e l’obiezione finì lì.
Disperato Marco si precipitò all’eremo del Mascherone,e bussò.E ribussò.E bussò ancora.Dopo mezzora finalmente : “Chi cacchio è?”. Marco non si lasciò intimorire,spiegò la sua situazione e chiese un consiglio. E di rimando il Mascherone,senza aprire la porta: “Questa cosa dei 2000 è una vera c…ta”.E il consiglio finì lì.
Alla sua prima uscita Marco incontrò i Tre Cavalieri.Per motivi che Marco non capirà fino alla fine della storia i Tre portavano impressa un po’ ovunque la sigla MTBSKIALP… avevano capi d’abbigliamento supertecnici marchiati con un logo raffigurante uno strano e sfortunato cavaliere: era un tipo in armatura medievale, in chiarissima difficoltà perché,per qualche scherzo del destino,era armato solo di sci e di una picozza,e doveva scontrarsi con ferocissimi avversari corredati di smisurati spadoni,alabarde,mazze con palle chiodate.Come se non bastasse era stato disarcionato (giustamente)dal cavallo al primo tentativo di spronarlo con scarponi da sci ai piedi.
I Tre Cavalieri si presentarono (“Angelo,Fabio,Pastarella..piacere”),si dichiararono Cavalieri della Polvere,e venuti a conoscenza dell’ardua missione di Marco promisero il loro sostegno e declamarono :
“Cavaliere,tu che sei un martire di S.Gabriele
da oggi sei sotto le nostre tutele.
Ti nominiamo Cavaliere della Polvere e per te scacceremo ogni male,
inginocchiati ora : ti battezziamo “Alpinista Medievale”.
Potrai tre volte ,ovunque tu sia,chiedere il nostro aiuto
uno di noi accorrerà,e mai ti opporrà rifiuto …”
Visto che non si inginocchiava, il più pesante fra i tre ,lo chiamavano Pastarella,gli saltò addosso per convincerlo con le buone : quindi officiarono una complessa cerimonia,con gran parata di piccozze,ramponi,frontali,cospargendolo di neve polverosa …
Aggiunsero infine : “Attenzione,non dimenticare mai la formula magica per invocare il nostro aiuto: “I tre Cavalieri,aiutami tu!”
Marco provò a fare obiezioni di tipo grammaticale,ma i Tre Cavalieri lo zittirono,gli diedero uno schiaffone (uno schiaffone ciascuno)e gli dissero di farsi i fatti suoi e bofonchiarono che sì,erano tre,ma facevano i turni per la reperibilità,e insomma,la formula magica era frutto di una serrata trattativa col sindacato dei Cavalieri,e andava bene così.
Marco partì alla grande.Correva su e giù per le cime,ne conquistava anche 3 o 4 al giorno.Andava un po’ a vista,spesso non sapeva cosa aveva conquistato,ma insomma,al principio le cime erano tante e qualcosa da conquistare c’era sempre,e poi incontrava sempre qualcuno che gli spiegava dove fosse stato…Nella sua inarrestabile corsa incontrò due tipi che gli confessarono di avere lo stesso obiettivo,e gli proposero d’andare avanti insieme.A Fausto e Silvio,così si chiamavano i due,Marco disse: “Ma voi dovete essere proprio fuori di zucca…io almeno lo fò per amore….Però ,d’accordo: si va insieme”.
Rimanevano le cime più sperdute.Per Marco non c’era nulla di più difficile che trovare la strada.Silvio non l’aiutava granchè,e quanto a Fausto si scoprì che aveva un suo elenco privato di cime diverse da quelle prescritte da S.Gabriele.
Ad esempio il Monte Cotento proprio non riusciva a trovarlo,allora Marco decise di tornare alla grotta del Mascherone.Bussò e ribussò.Infine il saggio aprì: “Senti,saggio,io questo monte Cotento proprio non lo trovo.Puoi aiutarmi?” implorò Marco.
“Senti Cavaliere,a me del Monte Cotento non me ne può fregà di meno.Piuttosto,perché non andiamo a fare una bella cena con tutti i Cavalieri a Lama Bianca?” e il secondo consiglio del saggio finì lì.
Il Monte Cotento in qualche modo poi lo trovò,ma un giorno gli capitò un guaio peggiore.
Si trovava a Castel del Monte,e lì fece l’errore che qualsiasi alpinista avveduto mai farebbe: entrò nella locanda dell’Orchessa.Enorme,testa smisurata,l’Orchessa era ghiotta di giovani uomini vergini o semi-vergini.Fra coloro che da anni passavano nella locanda Marco era la prima persona che rispondesse ai requisiti,e presto l’Orchessa gli fu sopra.Ma prima di essere sommerso dalla sua massa fremente fece in tempo a dire “I tre Cavalieri,aiutami tu!”.
Accorse il Cavaliere di turno: Pastarella.Mai formula magica funzionò peggio.Pastarella,sebbene sprovvisto dei requisiti,era da sempre follemente innamorato dell’Orchessa.Come tutti i Cavalieri della Polvere sanno,già una volta aveva sfidato un altro Cavalier a singolar tenzone per amore della “Donzella”.
Un innamorato Pastarella fa coccole ad una giovane Orchessa (coccola preferita dall’Orchessa: sniffare calzini usati per ore in montagna)
Marco non dovette difendersi solo dall’Orchessa.Pastarella (sottovalutando il regolamento dei Cavalieri della Polvere,in particolare alla voce “Solidarietà fra Cavalieri”) suggerì all’Orchessa,che accettò con entusiasmo,di arrostire il giovane.
A Marco non rimase che spendere il secondo bonus…”I Tre Cavalieri,aiutami tu!”.
Angelo-Mandrake intervenne a fuoco già acceso:
A Marco non rimase che spendere il secondo bonus…”I Tre Cavalieri,aiutami tu!”.
Angelo-Mandrake intervenne a fuoco già acceso:
Salvato Marco, Angelo-Mandrake dovette poi salvare Pastarella dall’Orchessa affamata,che già si preparava a grigliare Pastarella..ma alla fine tutti vissero crudi e contenti.
Marco proseguì a spron battuto nella sua campagna di conquiste…certo qualche problemino qua e la non mancava.A volte dimenticava l’acqua.A volte i guanti.A volte un guanto solo.A volte gli occhiali.A volte una sola lente degli occhiali.
A volte dimenticava i viveri.Un giorno,a corto di viveri,si cacciò nei guai appropriandosi di un anguria caduta da un Ape…ma su questo può raccontarvi,o meglio,cantarvi,l’infuriato proprietario dell’anguria:
Marco aveva poi una strana attrazione per certi funghetti ,a suo dire allucinogeni,che si vedevano nei boschi di faggi.Silvio lo aveva già dissuaso più di una volta dall’assaggiarli.Ma una volta,era solo,cedette alla tentazione…Meno male che quella volta S.Gabriele,cui già non mancavano perplessità sul conto del pretendente alla mano di sua figlia,non lo vide:
Spesso Marco si perdeva.Una volta,smarritosi,dovette consumare il terzo bonus de “I Tre Cavalieri”: intervenne immediatamente in suo aiuto Fabio…e si persero insieme.
Un’ultima volta dovette ricorrere ai preziosi servigi del Mascherone.Ma questa volta la situazione era disperata.La cima da raggiungere era lontanissima,ed era il 24 dicembre…
Bussò all’eremo.Aspettò la solita mezzora.L’eremita infine aprì e subito chiese: “Si va a Lama Bianca?”
“No,Mascherone.Ma ho un problema.A guardia della Cima c’è un signore che non ti fa passare se non gli commenti correttamente il quadrato magico (sator arepo tenet…etc etc) di S.Pietro ad Oratorium e non gli riferisci cosa fecero esattamente gli Italici nel 90 a.c. presso il tempio di Pescosansonesco…
Mi accompagneresti?”
“Presente!Quando e dove?”
“Domani alle 6.00 può andar bene?”
“Benissimo,a domani!”
Quella sera il Mascherone inviò 3 sms a Marco:
1.”Perché non andiamo invece a Lama Bianca?”
2.”Perché non partiamo invece alle 6.10?”
3.”Perché non andiamo invece sul Rapina?”
Un altro sms invece arrivò a Marco alle 5.50 :”Non vengo.Ho da fare”.
Marco disperato decise di affrontare da solo la Guardia della Cima.Poco prima di incontrarlo ebbe un’illuminazione…Lo vide infine,e ancor prima di salutarlo gli disse: “Lama Bianca”.
Quello gli rispose “Sempre!” e si scostò…era fatta!
Marco arrivò a mezzanotte meno cinque a casa di Gabriele per ritirare il premio e sposarselo.Bussò.
Il Santo aprì,e rimanendo sull’uscio,disse soltanto:”Ragazzo,tu non capisci gli scherzi.Ti pare concepibile che io ti conceda la mano di mia figlia?Ahh…benedetto iddio…c’è chi va a hertz e chi a megahertz!” e chiuse la porta.
Marco non ebbe tempo di disperarsi…l’Orchessa lo pedinava da tempo…
Qui finisce la storia…ma cosa ne fu dei nostri personaggi?
Il Mascherone aprì un eremo con suite e ristorante a Pescosansonesco,e diventò un apprezzato guru:
Marco e l’ingentilita Orchessa fecero fortuna con un parco psichedelico per famiglie, specialità funghi naturalmente…:
S.Gabriele fondò un santuario per celebrarsi: ingresso e miracoli a pagamento,ed una linea di gadget e abbigliamento “Gabriele delle Rupi”
Pastarella, mentre S.Gabriele era distratto con la storia di Marco ,sposò sua figlia.
Di Angelo,Fausto e Silvio si potrebbero raccontare cose anche più mirabolanti, ma non hanno acconsentito al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs.196/03(Privacy).