Quindi oggi, effettuate tutte le registrazioni di legge, per primo ho iniziato la “spedizione dei 1000”.
Non potevo che iniziare da Colle Bandiera, sopra Fara S. Martino, quota 1197.
Bisogna raggiungere località Capo Le Macchie da Fara S.Martino, oltrepassando l’ingresso dello stabilimento nuovo della De Cecco e seguendo le indicazioni per il campo sportivo. Oltrepassato il campo si segue la strada fino alla fine, parcheggiando in uno slargo ad inizio sentiero.
Il sentiero è evidente e si inoltra nel bosco. Ci si lascia a destra l’ indicazione per Bocca Dei Valloni. La salita diventa subito abbastanza ripida. Dopo circa 40 minuti c’è una prima fontana. E dopo altri 50 minuti di sentiero ben segnato e panoramico si arriva a Colle Bandiera, trovando una seconda fontana poco sotto la cima.
Dal sentiero abbiamo scorto le Tremiti:
Faccio qualche passo indietro.
La prima spedizione dei 1000 conta…4 Cavalieri. Anzi due Cavalieri (Velluto e sottoscritto) e due osservatori esterni: Franco 1 e Franco 2.
Poco sopra l’imbocco del sentiero abbiamo incontrato un personaggio mitologico: Domenico Di Falco, l’”ultimo pastore d’Abruzzo” ( così dicono di lui i media), protagonista di una puntata di GEO&GEO, e beniamino degli escursionisti.
Questo “pastore che vive in una grotta con le sue capre” ha in realtà scarpe grosse e cervello fino. Beh, a dire il vero,per uno che fa decine di chilometri in montagna, con ogni tempo, ha le scarpe un po’ strane:
Una bella lezione per noi attenti valutatori di calzature SCARPA, TECHNICA, ASOLO, DOLOMITE, LA SPORTIVA…
Dicevo…cervello fino. Domenico Di Falco è un piacevole parlatore(in vernacolo).
E ora i Di Falco mitologici per i Cavalieri sono due.
L’Indiscusso, anzi il discusso ma insostituibile Pontifex dei Cavalieri.
Ed il Domenico Pastore, Pensatore, Prosatore.
Cito un paio di “Novelle del Domenico”:
La domandina
Sul sentiero che percorrevo coi miei muli un giorno cadde un masso. I muli non ci passavano più. Senza basto si, ma col basto no. Allora mi decido ad andare al Comune, e chiedo che si deve fare per rimuovere questo masso.
“Fai una domandina”.
Aspetto un mese, due, tre…niente.
Allora davanti al masso grande ci metto io un masso più piccolo, così il mulo riesce a scavalcare tutti e due.
La Forestale ha commentato che esteticamente il masso n.2 non stava tanto bene, ma il masso n.1 nessuno è venuto a toglierlo.
Ora sono passati due anni dalla domandina, e i due massi sono ancora lì.
Una mattina vidi 7 persone ciascuna con un paletto colorato rosso in testa. Mi dissero che andavano a piantare i paletti del Parco sul sentiero, 7 persone 7 paletti.
Il pomeriggio li vidi rientrare: “Avete finito il lavoro?”
“Beh, no. Non tutto”.
“E quando tornate…domani?”
“No, dopodomani”
Due giorni dopo tornarono. Erano in 5. Non so se finirono quel giorno.
Il Cavalier Velluto nel suo Cammino verso la flagellazione e la Santità si è preso una nuova, bella soddisfazione... è stato bastonato da Domenico:
In più abbiamo scoperto che il nostro amico Franco “c’aveva il San Giovanni”col Domenico Di Falco:
In pratica il padre di Franco (che era di Fara) era “compare a fiori” di uno zio di Domenico, o qualcosa del genere.
Bellissima questa tradizione del “compare a fiori”, una sorta di parentela deliberatamente scelta.
A questo punto i Cavalieri non possono che diventare tutti compari a fiori. Unico problemino è che bisogna recitare: “Cummàre mia cummàre ’n’ce dicéme mai male che, se male ce dicéme, a le ’mbèrne ce ne jiéme!” ...
E come facciamo poi a parlare del Pontifex?