Non eravamo neanche sicuri di dover portare gli sci al seguito (figuriamoci arva, pala e sonda) una volta arrivati al parcheggio presso lo chalet dei Prati del Sirente a quota 1175 m. dove il manto nevoso era appena sufficiente a coprire le foglie, ma neanche ci aspettavamo di non poter sciare a causa di un evidente pericolo valanghe stante il notevole accumulo di neve nella parte alta del canale.
Solitamente sono poco propenso alla rinuncia, ma in questo caso non me la sono proprio sentita di tentare la discesa con gli sci, considerato anche la scarsa visibilità che non permettevano una più accurata valutazione delle condizioni.
In ogni caso questa gita può essere certamente classificata tra le migliori di sempre, anche per la suggestione generata dall'oceano di nubi che copriva almeno le quattro regioni del centro Italia fino a quota 2000 m ca, come testimonia l'ampio reportage fotografico di Silvio (clicca sul titolo del post per vedere l'album picasa). Insomma, dopo aver percorso gran parte dell'itinerario praticamente al buio (non eravamo neanche sicuri di essere presso la Neviera), poco sotto la cresta del Sirente a quota 2221 m siamo stati abbagliati da autentici gioielli della natura, illuminati da una limpida luce solare incorniciati in un cielo blu e terso.
Devo precisare, però, che a tenere banco oggi c'era un solo argomento: la questione Alice. Esiste, non esiste, è uno scherzo, ma chi è il colpevole? I sospetti sono caduti subito sull'ignaro Pastarella, non mancando di prendere in considerazione la posizione del Grande Assente e persono di Walter. In serata tutti i dubbi ed i sospetti sono stati spazzati dalla stessa Alice, che ci inviato una mail con tanto di foto che, oltre a provare le sue capacità di ski-alper, provano la sua stessa esistenza. Benvenuta!!
Relazione: Dall'uscita autostradale di Pratola Peligna si prosegue verso Raiano, Castelveccio Subequo e Secinaro sulla ss 5 bis, fno a raggiungere il rudere dello chalet dei Prati del Sirente a quota 1175 m. Seguendo la segnaletica del CAI (itinerario 15, bianco/rosso), si percorre la sterrata ignorando, dopo pochi minuti, il sentiero alla nostra destra che conduce all'attacco del Majori; ad un secondo bivio a quota 1305 m si prosegue seguendo ancora l'itinerario n. 15, ignorando la carrozzabile a sinistra (it. n. 18), in direzione della Valle Lupara.
Vista la rinnovata segnaletica presente sugli alberi e sui massi, senza dificoltà si raggiunge l'ampia e bella radura a quota 1600 m, al limite del bosco e alla base dello spalto roccioso che divide la Valle Lupara dall'anfiteatro della Neviera. Si lascia il sentiero che sale a destra e si prosegue a sinistra, uscendo dal bosco nella conca della Neviera a quota 1800 m circa dove convergono tre canali ben distinti. Si risale il canale centrale, il più agevole e diretto per arrivare sulla cresta a quota 2221 m. Da qui seguendo il largo crinale in direzione nord-ovest alla nostra destra, si raggiungono prima l'imbocco della Valle Lupara e poi del canale Majori, quindi la vetta del Sirente a 2348 m dove è posizionata una grossa croce metallica.