Obiettivo Pizzo del Diavolo. Si parte anche prima del solito. Capeggia il Pontifex, lo scortiamo in quattro: con noi Velluto, Marco medievale, una Cavaliera Cadetta ( nome d’arte in via di definizione).
L’avvicinamento è noto, ormai siamo quasi dei pendolari dei Sibillini: A14 uscita Ascoli/ sosta ad Acquasanta Terme/ irruzione nel “Bar del Corso” del Pontifex che chiede alla titolare notizie sull’innevamento, ma che lo fa con più entusiasmo se c’è la figlia/ visita nella macelleria a fianco per acquisto olive ascolane (un raro caso di macelleria notturna: è aperta a qualsiasi ora passiamo)/abbinamento olfattivo caffè-croissant-carne cruda-acque termali sulfuree/si prosegue per Arquata e lì si inizia a salire : Piedilama, Pretare, bivio per Forca di Presta.
Questa volta ci fermiamo a poco più di un chilometro da Forca di Presta, per salire dal Canale dei Mezzi Litri.
L’imbocco del sentiero è segnato sulla strada da frecce in legno con segnale bianco/rosso (l’imbocco è a circa 1 km a sud-ovest rispetto all’asse del canale).
Il canale è a vista, ed a vista è il Rifugio Zilioli. Si parte a circa 1400 metri. Si traversa a nord-est per raggiungere il canale vero e proprio. Poi il canale è una divertente direttissima per il Zilioli, con una pendenza massima di 45°. A 2000 metri si incrocia Fonte delle Ciaule, e un piccolo fabbricato (credo una captazione d’acqua). A 2230 metri si è al Rifugio Zilioli.
Io e Marco arriviamo per primi. Il drappello con il Pontifex in testa appare, scompare… Il Pontifex impartisce ai Cadetti almeno 15 o 20 lezioni di vita e una decina di montagna.
Insomma la nostra attesa è stata ben ripagata dall’elevazione spirituale dei cadetti.
Dal Zilioli iniziamo a salire per la cresta che porta in breve su Punta di Prato Pulito (quota 2373).

I Cadetti sono alle prese con la prima cresta della loro carriera, e sono molto circospetti. Ma se la cavano bene. E siamo in breve sulla cima. Poi si scende e risale un po’, sempre in cresta , e si guadagna in 10 minuti Cima del Lago (2422).
Per proseguire verso Cima del Redentore c’è un saltino di roccia. I cadetti decidono di fermarsi lì.
Ed è stato a questo punto che il Pontifex ha pronunciato il memorabile “Discorso di Cima di Lago”, che più o meno ha suonato così:
“ RAGAZZI,ASPETTATECI QUI E NON MUOVETEVI”.
Direte: “Embè…perché è memorabile?”
Beh…intanto perché l’ha proferito il Pontifex in persona. E poi...poi anche alla cena di qualche giorno or sono il Pontifex si è levato come per proferire un discorso memorabile e solenne…poi non ha detto nulla.
Insomma i discorsi memorabili del Pontifex sono così…
Proseguiamo quindi in tre fino alla Cima del Redentore (2448), ma ormai s’è fatto tardi… i Cadetti li abbiamo lasciati su una cima con obbligo di immobilità…insomma è meglio tornare indietro, e rinunciare al Pizzo del Diavolo.

Tornati su Cima del Lago, con nostra somma sorpresa, non troviamo traccia alcuna di cadetti.
I cadetti se ne sono tranquillamente infischiati del comando espresso in forma solenne dal Pontifex, e si sono incamminati da soli in discesa.
Più tardi ci invieranno un sms:

Bisogna sapere che il Valico di Pretare non esiste. Esiste Pretare ma è parecchio lontano. Insomma però…niente paura. In realtà i cadetti conoscono un solo posto da quelle parti: Forca di Presta. E poi io conosco uno dei superpoteri del nuovo Cavaliere, Velluto: se non ricorda una cosa o un nome non perde un attimo: inventa su due piedi un sostituto.
Arriviamo al Zilioli. Il Pontifex è molto impegnato nella sua consueta attività di pubbliche relazioni:

Ferma ogni viandante, a ognuno dispensa istruzioni, raccomandazioni, ordini e divieti:
“VOLETE SALIRE PER IL CANALE XY? NON E' PER DIRE...MA E' TROPPO TARDI. NIENTE CANALE: FATE LA CRESTA”
“ E VOI DA DOVE VENITE? DA ROMA? NOI DA PESCARA, ED IO SONO IL PONTIFEX!"
“ DA DOVE VENITE? DA RIETI? E VABBE' CHE CI POSSIAMO FARE...? IO VENGO DA PESCARA E SONO IL PONTIFEX"
“ LEI PERCHE' VA VESTITO COSI'? MA LO SA CHE QUI FA FREDDO?"
"SIGNORA, SUO MARITO DOV'E'? LEI COSA FA QUI? DOVE ABITA? AH...A TRISUNGO! IO A TRISUNGO CONOSCO MARIO, NINO, FILIPPO, ECC."
Visti gli impegni della nostra illustre guida, io e Marco decidiamo di anticiparci un po’, e in una mezzora scendiamo per il Canale dei Mezzi Litri, anche per preparare adeguatamente il rientro trionfale del Pontifex a Forca di Presta, dal sentiero normale.
Ci si ritrova infine tutti al Valico di Pretare…Forca di Presta!
Ora il Pontifex si esibisce in una delle cerimonie di vestizione/rivestizione più straordinarie che ci sia mai capitata. Il terreno è un po’ infangato e innevato, quindi LUI decide di allungarsi sull’asfalto asciutto, praticamente in mezzo alla strada. Si allunga, e si contorce, si cambia, stando un po’ seduto, un po’ allungato, un po’ divincolandosi, e poi d’improvviso fermo. Biancheria varia, micropile, calzette roteano e s’ammatassano tutt’intorno.

Arriva una prima macchina. Si ferma a 20 metri dal Pontifex e non osa proseguire. Probabilmente riflettono se sia il caso di avvertire le Autorità sulla presenza a Forca di Presta di un “tarantolato”.
Poi però il Pontifex d’un tratto si erge, tutto riassettato e solenne come non mai. E il traffico riprende a scorrere, ma il ricordo degli attoniti spettatori, quello no, non trascorrerà mai.