
Si parte dalla base delle piste di sci del Magnola a pochi chilometri da Ovindoli.Il cammino inizia a 1455 mt.Si risalgono le piste fino alla Capanna Brin,arrivo della cabinovia,a 1800 metri.Di lì si segue la seggiovia che piega più a destra.Arrivati alla stazione d’arrivo (1940 metri) si può optare per la via normale o per la Di Falco-Maresca-Sborgia.
La prima piega a nord-ovest,costeggia per 1.5 km i pianori “Campi della Magnola”in parallelo alla cresta del Magnola,per poi piegare ad ovest su un ripido pendio che porta in cresta,quindi tornare in direzione opposta (sud-est) verso la cima (2220 metri).
La Di Falco-Maresca-Sborgia invece non si perde in chiacchiere, e se ne frega dei “Campi della Magnola”, e dall’arrivo della seggiovia punta direttamente a ovest,sulla cresta del Magnola.
Superati alcuni colli ci si trova a circa 2050 metri,all’attacco del ripido pendio finale.
Qui si può scegliere fra un paio di valloni di 30/35° (su uno dei quali vediamo scendere degli sci-alpinisti).
La Di Falco-Maresca-Sborgia se ne frega anche del paio di valloni e punta direttamente sullo sperone roccioso che li divide.
Qui la sapienza alpinistica del Gabriele,è lui che ci ha orientati sullo sperone, è stata decisiva,ed ha trasformato un’ascensione altrimenti banale dal punto di vista tecnico (paesaggisticamente invece la cresta è comunque molto bella,se si astrae un po’ dagli impianti di sci sottostanti) in una salita molto divertente.
Lo sperone è una salita su misto,con pendenza fino a 40/45°,cresta a tratti molto affilata ed esposta (sulla foto ci si può ammirare che gattoniamo nei punti più aerei),qualche aggiramento su neve di piccoli gendarmi,qualche “gulottina”: insomma,da solo lo sperone è valsa l’uscita.
Rispetto alla via normale lo sperone della Di Falco-Maresca-Sborgia ci ha portato molto più vicini alla cima,all’altezza del Rifugio Panei.Arrivati in cima si può completare verso sud l’anello di cresta …ma su questo deve relazionare Gabriele,perché io ero con gli sci e sono sceso da uno dei valloni di cui dicevo.