giovedì 13 ottobre 2011

la Banca (25 Settembre 2011)


inizio


alla Forcella della Banca di Valfredda


la Banca



vetta (sullo sfondo parete Sud Marmolada)



discesa sui ghiaioni


Sasso di Valfredda,Formenton e Sasso Vernale


conca di Fuchiade (cima Uomo)

Il Monte La Banca si erge come una muraglia a chiudere la testata della bella e isolata valletta compresa fra la Forca Rossa ad E e la forcella presso il modesto picco del M. Saline ad W. La salita è agevolata dalla larga cengia detritica detta Banca, che corre da W verso E sotto la Cima Formenton e raggiunge la Forc. della Banca di Valfredda. La salita non presenta particolari difficoltà, ma richiede esperienza su terreno friabile e poco segnato, con qualche passaggio a tratti aereo. Dalla cima si gode un ampio panorama sulle Cime d'Auta a sud-est il M. Fop e la parete S della Marmolada a nord e la catena dell'Agner e Pale di S. Martino a sud.
Note:
Salita di grande soddisfazione per gli amanti dei percorsi un po' da ricercare ed in luoghi appartati e silenziosi. L'avvicinamento è un po' lungo ma non faticoso, mentre più faticosa è la risalita del ghiaione, del resto non molto lungo. La traversata della Banca, dei pendii rocciosi e del canalone che la precedono richiedono piede fermo dato il terreno friabile, ma non presentano difficoltà. Consigliabile il caschetto per le possibili cadute di sassi dai dirupi sovrastanti la Banca. Ad inizio stagione la cengia è resa più difficoltosa dalla presenza di neve ed è esposta al pericolo di slavine già dalla tarda mattinata data l'esposizione a sud. Attenzione anche sulla cresta dopo il Passo della Banca per possibili cornici verso N e sul ripido pendio (45°) che dalla forcella sotto la parete NW sale al crestone sommitale, facilmente ghiacciato ad inizio stagione.



descrizione:
Accesso:
Si può accedere per tre diversi itinerari: dal parcheggio presso il ponte per la strada che sale al Rif. Fociade e poi il sentiero n. 670; dalla Baita Flora Alpina per i casoni di Valfredda per il sentiero n. 694 che poi prosegue per la Forca Rossa; l'accesso più rapido e panoramico si ha dal parcheggio presso il ponte, seguendo la strada per Baita Flora Alpina ed abbandonandola presso uno spiazzo con fontanile (cartello per Valfredda) e prendendo una strada sterrata a sinistra. Si abbandona la strada sterrata presso una sorta di pista da sci sulla sinistra, da rimontare completamente fino ad uscire su dei prati. Si prosegue a destra raggiungendo la larga dorsale erbosa e seguendo i paletti di recinzione, immettendosi così sul sentiero n. 670 proveniente dal Rif. Fociade. Si prosegue fino ad un paletto con cartelli per Forca Rossa e La Banca, e quindi dritti per prato passando nei pressi di due abbeveratoi. Restare sulla traccia al centro della valle, risalendo per prato e dossi con massi, fino a raccordarsi con il sentiero proveniente dalla Forca Rossa, presso un cartello che indica a sinistra per il P.so Cirelle.

Descrizione della salita:
Una decina di metri a sinistra del cartello seguire a destra un piatto canale erboso che risale un pendio in direzione di due grossi massi, il cui accesso è indicato da due ometti di sassi. Seguire i vari ometti fino a raggiungere le ghiaie terminali del ghiaione che si ha di fronte e che scende dai piedi della parete E del Sasso di Valfredda. Eventualmente dal cartello segnaletico si può proseguire verso sinistra in direzione dello stesso ghiaione e del sentiero che lo traversa in direzione del M. Saline, fino ad incontrare la traccia che lo risale verso destra. Sul ghiaione inizia una marcata traccia che lo risale a zig-zag e taglia poi verso destra la parte centrale fino ad una costola di ripide e fini ghiaie, in direzione di un grosso macigno al centro del ghiaione (tracce ed ometti). Si aggira il macigno, rimontandolo e proseguendo a zig-zag per traccia sulla sinistra (oppure si può traversare ad una costola di ghiaie e zolle d'erba sulla destra), spostandosi poi a destra verso un masso con segnavia rosso. Si risale verso destra seguendo gli ometti e la traccia non sempre evidente, passando sotto la bella e liscia parete E della Torre Formenton e sotto i dirupi della Cima Formenton, fino ad aggirare un crinale su un piccolo pulpito con ometto. Da qui inizia la cengia di ghiaie e roccette che attraversa varie rientranze e canaloni in lieve ascesa, stretta in qualche punto ma non esposta (attenzione alla caduta di sassi dai dirupi sovrastanti, rischioso con neve). La traccia con qualche segnavia rosso e ometto di sassi porta ad attraversare dei pendii di ghiaia e qualche placca rocciosa lungo il largo cengione inclinato della Banca, fino ad attraversare un ghiaione al cui termine si raggiunge più comodamente lo stretto intaglio del Passo della Banca di Valfredda, sebbene con percorso un po' sospeso ed inclinato. Dalla forcella proseguire dritti verso E per traccia lungo la cresta rocciosa, rimanendo sulla destra della stessa ed in alcuni punti sul filo con alcuni tratti piuttosto sottili e su terreno friabile, ma senza particolari difficoltà (neve ad inizio stagione). Si raggiunge una piccola elevazione al termine del tratto orizzontale di cresta e si scende a sinistra per ghiaie e roccette, seguendo la traccia fino alla forcella sottostante alla base del ghiaioso versante NW che scende dalla cima. Si risale a destra direttamente per ghiaie e detriti senza traccia obbligata, seguendo la cresta verso sinistra, con pendenza che man mano diminuisce fino a raggiungere le ghiaie del crestone sommitale. Lo si segue verso destra, aggirando un l'imbocco di un canale, ed in breve si raggiunge facilmente l'ometto sulla piatta e spaziosa cima.

Discesa:
Come per la salita.

lunedì 10 ottobre 2011

... Neve news

Non sono riuscito a desistere ....



Salendo da Farindola (x Campo Imperatore) la strada inizia ad essere bianca a circa 1500mt. Questa mattina vi erano anche dei piccoli tratti lastricati di ghiaccio vivo.

L'ANAS ha subito impigato gli spazzaneve pulendo da Castel del Monte a Vado di Sole e fino ai parcheggi di fonte Vetica. Come al solito la strada per Campo imperatore non è stata pulita, ma la sbarra era aperta.

La temperatura era di 2 gradi ma la percezione, causa un forte vento, era notevolmente più bassa.

L'innevamento, ovviamente scarsi per qualsiasi velleità (ci siamo capiti...), rende sempre questi posti bellissini.

Da alcuni punti si intusce l'innevamante sulla Majella dove macchia Tonda è già ricoperta:

e la piana del Voltigno non è da meno:

Lo scenario era l'ideale per una passeggiata in MTB......

altre foto qui.

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