Questa mattina non avevo voglia di andare al lavoro, ma neanche di andare in montagna, visto gli elementi atmosferici in azione. Comunque, avendo ormai la mattinata libera, mi sono avviato di buon ora verso il mio solito bar (tanto per perdere un po' di tempo) quando ho ricevuto la telefonata di Marco S. e, subito dopo, concordiamo di vederci direttamente nei pressi dl "Bosco di Sant'Antonio".
Durante il tragitto mi sono pure beccato una "cazziata" da un certo Eiger il quale, invano, aveva cercato di attirare la mia attenzione nei pressi di Cansano.
Arrivati sul posto constatiamo che la neve era caduta abbondante e continuava a cadere copiosamente, riducendo la visibilità a poche decine di metri. Perciò decidiamo di raggiunger Pescocostanzo per un caffè e per perdere ancora del tempo, in attesa di un miglioramento della meteo che però non ci è stato.
Alla fine decidiamo!! Ormai alle 10 passate ci avviamo verso il Pizzalto, dopo aver evitato l'assalto dei soliti pastori abruzzesi che popolano il luogo. Ma saliti i primi 100 metri, Marco scopre di non aver messo le pelli sotto i propri sci, quindi inevitabilmente sarebbe dovuto tornare indietro. Invece no!! Marco tenta l'impossibile: con uno zoccolo di una decina di centimetri sotto i piedi, percorre tutta la salita senza le pelli.
Ovviamente la discesa è stata un apocalisse. Io adirittura, con gli attrezzi ultra leggeri (?), ho fatto diversi tonfi e, adirittura, mi sono perso uno sci che Marco ha prontamente recuperato molto più a valle. Da ciò ne consegue che un pezzo di discesa l'ho fatta a piedi. Beh, tutta esperienza.
Durante il tragitto mi sono pure beccato una "cazziata" da un certo Eiger il quale, invano, aveva cercato di attirare la mia attenzione nei pressi di Cansano.
Arrivati sul posto constatiamo che la neve era caduta abbondante e continuava a cadere copiosamente, riducendo la visibilità a poche decine di metri. Perciò decidiamo di raggiunger Pescocostanzo per un caffè e per perdere ancora del tempo, in attesa di un miglioramento della meteo che però non ci è stato.
Alla fine decidiamo!! Ormai alle 10 passate ci avviamo verso il Pizzalto, dopo aver evitato l'assalto dei soliti pastori abruzzesi che popolano il luogo. Ma saliti i primi 100 metri, Marco scopre di non aver messo le pelli sotto i propri sci, quindi inevitabilmente sarebbe dovuto tornare indietro. Invece no!! Marco tenta l'impossibile: con uno zoccolo di una decina di centimetri sotto i piedi, percorre tutta la salita senza le pelli.
Ovviamente la discesa è stata un apocalisse. Io adirittura, con gli attrezzi ultra leggeri (?), ho fatto diversi tonfi e, adirittura, mi sono perso uno sci che Marco ha prontamente recuperato molto più a valle. Da ciò ne consegue che un pezzo di discesa l'ho fatta a piedi. Beh, tutta esperienza.