Siamo in quattro sabato mattina 29 maggio, e con le idee chiare: si va a Piani di Pezza, e da lì alla conquista di un grappolo di duemila. Incontro alle 6 in punto. Alle 6.10 la meta è diventata il Canale di Fonte Rionne.
A Castel del Monte decidiamo di prendere una scorciatoia. Subito sopra il paese , si gira a sinistra su una sterrata (indicazione “Campo Imperatore” su tabella di legno). Bel percorso, adatto a fuoristrada (ma io per colpa del Mascherone l’ho fatto recentemente con un Ulysse ! Con una certa soddisfazione devo dire…), che costeggia a sud la Costa di Bolza, e alla Sella di S. Cristoforo svalica su Campo Imperatore, accorciando non poco per chi vada in zona Prena.
Dalla strada che attraversa Campo Imperatore all’attacco di Fonte Rionne c’è da fare un lungo attraversamento della piana, per 4 o 5 chilometri .
A quota 1700 metri, proprio alla base del monte, si attraversa un corso d’acqua (ma ormai il canale di Fonte Rionne è attraversato sotterraneamente da canalizzazioni, e qua e la si rilevano le opere di captazione) e si inizia a salire un costone che porta alla base del canale vero e proprio (in realtà il sentiero è ben segnato, ed è sulla sinistra del costone che noi rimontiamo a vista).
A poco più di quota 1900 incontriamo la neve, che ci accompagnerà compatta e omogenea fino alla cima del Monte Infornace.
Il Canale di Fonte Rionne è una delle più belle uscite di montagna che si possa fare dalle nostre parti, oltre a essere un luogo mitico per molti Cavalieri. Per il Mascherone poi lo è di più, e capirete perché. Il Canale è fortemente incassato fra imponenti rocce grige, scolpite da tutta la storia di queste montagne. E’ una neviera praticamente perenne. E il modellarsi della neve nelle varie stagioni gli conferisce aspetti sempre diversi.
Intorno a quota 2100 si trovano le due tipiche difficoltà della salita del Canale. Prima un gradone del “letto” di neve, il “Mascherone Step”, che si può aggirare a sinistra, arrampicando 2 metri su un saltino di roccia. Sotto lo Step scorre abbondante l’acqua, che scava un grande tunnel di cui si intravedono le…fauci.
Subito dopo un vero e proprio salto di roccia, che si può evitare aggirando ampiamente a sinistra il canale. Si deve far attenzione a mantenersi alti, altrimenti si finisce sull’orlo di salti di roccia.
Si rientra quindi nel canale, e da lì si prosegue senza ostacoli fino alla cima del Monte Infornace (2469), incontrando anche varie chiazze di neve fresca.
La discesa è divertente, ma il Mascherone ha un problema con i suoi ramponi. Tutti noi abbiamo l’anti-zoccolo. Lui invece ha dei ramponi filo-zoccolo. Pertanto brevetta lì per lì una progressione anti-zoccolo:
I guai arrivano dopo, al Mascherone Step, che si può scendere saltando o ri-arrampicando come in salita. Dovete sapere che il Mascherone lo sogna da quand’era piccolo. Ed il sogno, o meglio, l’incubo si svolge invariabilmente così: la neve sul Mascherone Step è un ingannevole ponte, che sotto è tutto scavato e traforato dall’acqua impetuosa. Il Mascherone salta il Mascherone Step, e atterra su questo finto ponte eroso dall’acqua. Precipita nel tunnel gelido, e viene trascinato giù… Potete immaginare lo stato d’animo del Mascherone sul ciglio del Mascherone Step :