Natale 1956.
Si consuma una delle piu’ drammatiche tragedie dell’alpinismo.
Due ragazzi francesi, François Henry, 23 anni, e Jean Vincendon, 24 anni, partiti alla conquista del Monte Bianco, vengono presi in trappola dalla tempesta insieme con il celebre Walter Bonatti. La loro salvezza era seguire le tracce del grande alpinista italiano che avevano incrociato nell’ascesa, ma stremati nelle forze e sorpresi dalla notte finiscono per ritrovarsi soli, sperduti a 4000 metri di quota sul Monte Bianco in pieno inverno.
Dopo dieci giorni di smarrimento e di sofferenza, dopo diversi tentativi di soccorso dall’alto con elicotteri, dopo che Lionel Terray, "eroe dell'Annapurna", ha inutilmente tentato di raggiungerli via terra con una squadra di soccorso di volontari, i due "naufraghi" vengono abbandonati nel relitto di un elicottero che si è schiantato vicino a loro tentando una manovra disperata.
I soccorritori hanno promesso di tornare …....
I soccorritori hanno promesso di tornare …....
Solamente il 19 marzo faranno ritorno all’elicottero precipitato dove avevano temporaneamente” ricoverato i due ragazzi.
"Questi ragazzi sono stati beffati dal destino"... Un commento del soccorritore Honoré Bonnet, riassume bene l'implacabile catena di errori, debolezze e sfortune che hanno alimentato uno dei maggiori drammi dell'alpinismo.
Una storia molto toccante che viene raccontata in un celebre libro “Naufragio sul Monte Bianco” che vi consiglio caldamente di leggere.
"Questi ragazzi sono stati beffati dal destino"... Un commento del soccorritore Honoré Bonnet, riassume bene l'implacabile catena di errori, debolezze e sfortune che hanno alimentato uno dei maggiori drammi dell'alpinismo.
Una storia molto toccante che viene raccontata in un celebre libro “Naufragio sul Monte Bianco” che vi consiglio caldamente di leggere.