Durante il viaggio di rientro dalla gita al monte Rognone giovedì pomeriggio, come succede solitamente, con Antonio parliamo della prossima gita che ci piacerebbe fare e così che “salta fuori” la salita al Monte Greco per il Vallone Rosso, visto che l’innevamento scarso degli ultimi anni mi avevano sempre fatto desistere. Il giorno seguente, però, consultando il db di “The Top”, verifico che tale “Tavernello” (vecchia volpe dello ski alp) mi aveva preceduto titolando il suo post “Monte Greco firn riding: il Vallone Rosso” del 24.02.2012.
Beh, il Vallone Rosso non poteva aspettare oltre, per cui sabato mattina si parte presto (ore 6,00) alla volta di Barrea con una nutrita pattuglia di cavalieri: Silvio, Simona, Nicola, Massimo, Claudio, Fausto ed il sottoscritto. Tuttavia, nonostante la buona lena ed il tempo splendido (anche troppo caldo), il numero dei partecipanti alla gita si riduce drasticamente a tre dopo aver superato poco più di 200 metri di dislivello a causa di una malessere influenzale che ha colpito Silvio.
Sebbene l’itinerario si sviluppa in un bell’ambiente, incorniciato dalla bellezza del lago di Barrea ghiacciato, devo dire che non è il tipo di gita sci alpinistica che mi piace fare, considerata la discontinuità del terreno a volte molto ripido, con brevi tratti di bosco intrigato, con la parte alta molto piatta e noiosa. Tuttavia il panorama di cui si gode in vetta al Monte Greco, che non avevo mai salito prima, ripagano ampiamente della fatica.
Relazione:
Percorrendo la strada provinciale che collega Barrea a Villetta Barrea, appena superata la diga a quota 985 m, si parcheggia sulla destra dove si trova una struttura adibita a stalla. In corrispondenza di un cartello turistico del PNALM sul quale è riportata la carta dei sentieri, si imbocca la traccia delimitato da muri a secco che risale il dosso roccioso seguendo l’indicazione del sentiero J5 (poco visibile a dire il vero) che in breve conduce all’imbocco del Vallone Rosso. Tenendosi nel fondo del canale, sempre più evidente e che piega leggermente verso sinistra, si perviene a quota 1400 m. circa dove si trova un breve salto roccioso, mentre sulla sinistra orografica è presente in canalino sovrastato da balze rocciose di colore rosso (da qui il nome “vallone Rosso”) che andrebbe percorso in discesa. A questo punto si piega a destra (sinistra orografica) e in breve si perviene sul margine di un bosco di abeti al limite del quale si aggira il salto roccioso presente nel vallone, all’interno del quale si rientra a quota 1600 m circa subito dopo aver superato una piccola faggeta. Si prosegue nel fondo del canale, che ora piega verso destra divenendo sempre più ripido fino a quota 1900 m circa, quando si apre nella valle Pistacchia quasi pianeggiante.
Nel nostro caso, valutando la presenza di qualche rischio di distacco di neve bagnata, abbiamo evitato la parte più ripida del canale, piegando decisamente a sinistra (destra orografica) su pendio più aperto e meno ripido, grazie al quale si perviene sul crinale che delimita a sud la valle Pistacchia.
Una volta raggiunta la Valle Pistacchia si piega a destra in direzione NE su pendio aperto e poco inclinato, tenendosi nei pressi di un valloncello per poi piegare verso sinistra (NW) puntando al dosso sommitale del Monte Greco, raggiungendo in breve la croce metallica posta sulla vetta a quota 2285 m.
Discesa sull’itinerario di salita.
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