Dunque, sabato 6 novembre siamo stati sul Monte Torrone e su Sasso D’Andrè.
La storia è un po’ lunga , per chi non abbia voglia di leggerla tutta eccone una versione sintetica:
D’accordo. Ora per i volenterosi la versione integrale.
Appuntamento alle 6 a Santa Filomena, e alle 6.25 in Val Vibrata per i Cavalieri di estrazione teramana (la Cavaliera Polveronzola, e l’amico dei Cavalieri Marco).
Solo che la mia sveglia era regolata su un’ora illegale. Mi sveglio alle 6 (per me le 5). Troppo presto, mi dico. Sto altri 10 minuti. Mi alzo, vedo sul telefono, che si trova in un’altra stanza, la chiamata di due Cavalieri…penso : ”Mannaggia, non vengono…”. Dopo qualche secondo realizzo. Alle 6.22 sono all’appuntamento. Ma insomma, mi merito il biasimo generale per il primo ritardo della mia carriera di Cavaliere!
Raggiungiamo Ascoli Piceno e proseguiamo sulla statale 4 (direzione Acquasanta Terme) fino al bivio per Amandola e Sarnano. Percorriamo quindi la statale 78 fino a imboccare il bivio per Montegallo. Dopo Montegallo seguiamo la direzione "Colle". Poco prima del centro abitato di Colle, in prossimità d’un ponticello, a quota 1015, parte un sentiero con indicazione S. Maria in Pantano. La chiesa di S. Maria la si raggiunge a quota 1159, percorrendo in parte sentiero e in parte sterrata (si può arrivare in auto fino alla chiesa; ci hanno detto che la si imbocca vicino Montegallo).
Dalla chiesa si imbocca il sentiero 131, ben segnalato e ben tracciato, che attraverso il bosco porta ad un abbeveratoio a quota 1500 circa.
Da lì si può proseguire a sud verso il Vettore, o come noi a nord, sul sentiero 132. Dopo un centinaio di metri di dislivello si incontra uno stazzo, non segnato sulla carta CAI dei Sibillini.
Si incrocia quindi la nostra cresta a quota 1823, alla Sella del Banditello.
Dalla sella percorriamo un chilometro e mezzo circa in direzione sud e arriviamo sul Sasso D’Andrè (2100).
Sulla cima ventosa di Sasso D’Andrè Polveronzola sfodera una sua gigantesca stozza:
Bisogna sapere che in montagna ogni zaino ha la sua personalità. Quello di Fausto è himalaiano, con tende, fornelli, sacchi a pelo. Quello del Mascherone, è per le micro-emergenze. Con suola di ricambio, laccio di ricambio, telo termico, Aulin, digestivo, ecc. Quello di Polveronzola è una dispensa di 10 chili, con ogni ben di Dio.
Da Sasso d’Andrè esitiamo un po’ a proseguire. Il vento è davvero furioso, e quasi non fa stare in piedi. In questa drammatica sequenza il Mascherone che rischia di volare via:
Invece il Pontifex fa alcuni sapienti test di aerodinamica, e poi va via tranquillo:
Ma proseguiamo.
Ancora qualche esitazione su quale sia il Torrone. Consultiamo la carta nella bufera e ci convinciamo che il Torrone è la prima cima in direzione sud sulla cresta, all’incirca alla stessa quota del Sasso, e non l’altra che scorgiamo più avanti sulla stessa cresta, molto più imponente ma forse 200 metri più alta.
In verità io qualche residuo dubbio nutrivo…ma il Pontifex mi ha apostrofato all’incirca così: “Zitto tu…che sei il re del disorientamento!”.
Vabbè. Quindi siamo andati dove diceva il Pontifex.
Raggiunto il Torrone decidiamo di scendere tagliando dritti verso lo stazzo. Mi rendo conto, scivolando, che forse la scivolata non è male come tecnica di discesa. Il risultato lo avete visto nel video iniziale.
Dopo l'abbeveratoio incontriamo una coppia di simpatici escursionisti, lui americano, lei trentina. Lui docente universitario, lei professoressa. Hanno lavorato negli USA, in Africa. Ora vivono in Italia. Per la verità è il Pontifex che incontra e istantaneamente aggancia la coppia. E grazie ai suoi poteri prodigiosi impiega dai 5 ai 7 minuti per scoprire vita,opere, miracoli, difficoltà e soddisfazioni, budget economici, rapporti con figli e parenti, fede politica, religione…
Noi che siamo un po’ più avanti sul sentiero rallentiamo un po’ ed origliamo: “Bush, lu peggior president…l’espressione, le movenze : nu cretine,nu PARACHIUL… E poi Larry Bird…Michael Jordan…l’ EMMEBIEI…lu baschett…ecc. ecc.). Ormai il Pontifex è in piena. Il docente di Boston tenta di infilare qualche osservazione ma il Pontifex è esondato… Infine li aspettiamo, ed il Pontifex si rivolge a noi e ci esibisce la sua ultima conquista “ Chiss è gente fregna, mica voccaperte!”. “Voccaperte!” ripete ridendo il docente di Boston.
Arriviamo infine alle auto.
La minuta e gentilissima signora mi si avvicina e sottovoce : “Ma che devo dire? …kopex…pofex…scottex?”. Non capisco subito. Ma dopo qualche secondo si, ho capito! L’ha rifatto! Il Pontifex ha chiesto di inscenare un’ Ode al Pontifex in nostra presenza. Solo che con tutta la buona volontà la coppia non aveva capito nulla. “Pontifex, signora, dovrebbe dire Pontifex!”. Poi interviene il marito, con chiaro accento anglosassone : “ Ma cos’è questa storia del Pontifex? Io non ho capito niente!”.
In ogni caso, grazie al Pontifex, questo incontro che si sarebbe risolto con un cortese buongiorno, è diventato un bell’incontro, conclusosi con scambio mail e invito della coppia a passare da loro quando vogliamo!
Sosta al bar per birre e caffè. Il Pontifex attacca la barista con il suo approccio standard “Che innevamento avete in questo paese?” (si noti che non ha mai chiesto notizie sull’innevamento a baristi maschi. E che ha chiesto notizie sull’innevamento a bariste donne anche a Giulianova).
All’ uscita del bar il Pontifex incontra un gruppo di donne. Le convoca immediatamente a sé e chiede: “ Quanti abitanti ha questo paese?” “Mah..un centinaio” “E quante donne?” “Beh…tante, più degli uomini” “ Va, bene…allora posso mandare amici miei che cercano moglie”.
Siamo ai saluti. Baci e abbracci di Polveronzola. Interviene il Pontifex : “A me niente baci, rischieresti di innamorarti immediatamente del Pontifex , salutami solo con contrazioni facciali”.
In auto di nuovo discorsi impegnati. Crisi economica. E il Pontifex ci offre la sua quotidiana Parabola. Questa volta si tratta di un’azienda che non ha retto alla congiuntura economica, ed è andata “CAPINCHIULE”!
Alle 17.00 siamo rientrati alla base dopo questo impegnativo “Pontifex Day”.