L' ambiente severo, l'impegno fisico, le difficoltà tecnichecontenute ma la progressione non banale, fanno di questa salita una classica alpinistica invernale.
Personalmente una delle più belle ascensioni, nello scenario più impervio, costeggiando la "mitica NORD del CAMICIA" !
La partenza da Pescara è alle 04:30 e forse un po' assonnati non riusciamo bene a capire come raggiungere Castelli o quantomeno quale sia la via più breve... ma è solo l'inizio...torneremo a casa alle 20:45 !
Ad ogni modo, l'appuntamento con Andrea Di Donato (Figlio d'arte ed aspirante Guida) ed una sua amica, viene rispettato ad alle 06:45 si parte: siamo in 5 Gabriele, Silvio, Andrea, Esmeralda ed il sottoscritto.
Dopo circa un'ora e con il sole che ormai si alzato all'orizzontesiamo sopra la "Scaglia" (mt.1.600) ed è lì che ci attrezziamo con ramponi,piccozza e casco. Predisponiamo inoltre una "conserva corta" per 5, il cuicapocordata è Andrea, che aveva promesso a Gabriele di "fare qualcosa insieme"e "si è prestato" per condurci su tale itinerario, vista la sua conoscenza ottimaledei luoghi (tra le sue "varie" la prima solitaria invernale della NORD delCAMICIA !)
La progressione è ottima, date anche le condizioni dellaneve, il gruppo è ben affiatato e si sale con il sorriso "stampato" sul viso.... Le pause sono necessarie solo per scattare qualche centinaio di foto !!!
Qui dentro non ci si viene spesso e la soddisfazione di esserci ed i panorami "mozzafiato" vanno documentati ampiamente !
Dopo circa 3 ore siamo in prossimità del Dente del Lupo e in un'atmosfera quasi irreale, siamo quasi all'altezza della NORD, mentre allanostra sinistra si intravvede quella che dovrebbe essere la meta finale e cioèla vetta del Dente. Quando perveniamo in cima (mt.2.240 circa) ci si accorge che la cuspide terminale è invece ancora da raggiungere... ci costringerebbe ad un "giro ulteriore" e date le difficoltà ulteriori che si intravvedono esserci, probabilmente anche il materiale di cui si dispone, visto che siamo anche in 5 non basterebbe !
E da qui... abbiamo ancora almeno 4 ore per uscire dalla via e2 per scendere a Fonte Vetica dal Vradda.
Va bene così, con questa "anticima del dente".... e iniziamo una discesa (mt.200 circa) che ci porterà dentro un canale (primo tratto a circa 75°) che percorriamo fino ad aggirare il costone su cui eravamo saliti,per poi risalire alla Forchetta di Penne (mt. 2.245)
Breve pausa e si riprende l'ultimo tratto, più "aperto" ma sempre interessante e "delicato", fino a raggiungere verso le 14:00 la cresta che proviene dal Tremoggia poco prima delle "balconate", con nitida visione delCamicia assolato ed ancora abbondantemente innevato !
E' finita...dopo circa 8 ore e oltre 1500 mt. di dislivello èfatta ! convenevoli e congratulazioni di rito anticipano il "monotono" ritorno nella "pappa" del Vradda.
Un ringraziamento oltre che ad Andrea e ad i compagni, ancheall'amico Sandro, di Castelli, che ci viene a riprendere per portarci all'auto,raggiunta dopo quasi un'ora di viaggio ed un breve brindisi al Bar.
FaustoChiedo ospitalità al Cavalier Fausto (sono Silvio), e aggiungo la relazione preparata da me ed il Pontifex:
Uscita diciamo…odontotecnica. Obiettivo era il Dente del Lupo, abbiamo invece raggiunto un dente vicino, ma toccato anche la Gengiva (del lupo). La via prescelta era la cresta nord-est di Monte Camicia, che delimita ad est la parete nord del Monte Camicia.
La compagnia era composta da tre cavalieri: il Pontifex, Fausto ed il sottoscritto; da una Donzella, Esmeralda e guidata da Andrea, il “Re della Nord del Camicia”, per dirla nei termini del Pontifex. In uno schietto discorso fra sovrani il Pontifex ha messo subito in chiaro col Re del Camicia le Sue prerogative base:
1. Il Pontifex è il Pontifex. Egli è di Loreto;
2.Il Pontifex affascina le donne, quindi declina ogni responsabilità su presenze femminili;
3. Il Pontifex viaggia sul sedile anteriore di ogni genere di automezzo: Donzelle, Re e Cavalieri si accomodino pure dietro.
Siamo partiti sulla strada che congiunge Castelli a Rigopiano. Provenendo da Castelli ci si ferma poco prima della galleria. Sulla destra, a quota 1220, parte un sentiero ben segnato che conduce alla “Scaglia”, caratteristico roccione che emerge isolato, indicato sulla carta IGM. A monte della Scaglia si diparte un canalino molto evidente, che con una pendenza di 40-45° conduce ad una selletta posta alla destra della sua uscita. Si continua a salire costeggiando fedelmente la cresta e superando piccoli salti di misto. Dove il canale si allarga si prosegue a destra imboccando un canale più ripido (tratti a 55°) che porta ad una sella. Si traversano quindi i pendii che insistono sul Fondo della Salsa, fino a raggiungere la “Forchetta Castelli”. Da qui con una pendenza limitata ci si porta in breve all’Anticima nord del Dente del Lupo.
Le difficoltà tecniche per raggiungere il Dente ci sono parse eccessive, e non abbiamo neanche tentato…
Dalla vetta quindi siamo tornati alla Forchetta Castelli e diretti ad un canalone orientato verso ovest delimitato da una cresta dentellata. Una paretina di una ventina di metri quasi del tutto coperta da neve ghiacciata, con pendenza intorno a 75°, ci ha consentito di portarci dalla cresta al canalone. Abbiamo ridisceso il canalone fino a quota 1900, quindi piegato a sinistra sul canale che risale a “Forchetta Penne” (quota 2245). Infine proseguito fino ad uscire all’inizio delle balconate di Monte Camicia, a quota 2470. La discesa l’abbiamo fatta lungo il Canalone di Vradda fino a Fonte Vetica.
A parte l’insuccesso odontecnico è stata una straordinaria uscita, in ambiente selvaggio, isolato e bellissimo, incrociando la grandiosa parete nord del Camicia, su percorsi di certo poco battuti e con l’ottima guida di Andrea. Il dislivello di 1600 metri ne ha fatto un percorso anche fisicamente impegnativo.
Posso dire senza tema di smentita che anche il Pontifex è stato soddisfatto. Tanto che ha dispensato moltissimi et pretiosissimi consigli di vita e lavoro ad Andrea, che hanno spaziato dalla politica di marketing che deve seguire una ”Guida Alpina”, all’approccio esistenziale più corretto per guide alpine e non, alla tenacia, lo spirito di sacrificio, ed ogni altro ben di Dio.
A Fonte Vetica ci aspettava un simpatico amico di Andrea, ed essendo chiusa la strada Rigopiano-Castelli abbiamo dovuto attraversare l’Abruzzo per tornare alla base. La compagnia era piacevole, ed anche affamata se gli argomenti principali sono stati ravioli, timballi e “virtù teramane”. Sosta birra in una contrada sconosciuta, e dopo appena un’ora e mezza eravamo di nuovo a Castelli. Fortunatamente abbiamo attraversato zone franche e mai viste, altrimenti i Tutori della Legge avrebbe avuto da ridire sui tassi alcolemici e sul numero di occupanti dell’automezzo, anche se il Pontifex troneggiava sul sedile anteriore…