Relaziono sull’impresa di cui sopra. In rosso le bugie. Partecipano i Cavalieri: Polveronzola, Marco (il vicentino), Fausto, il Contadino, il sottoscritto. Partiamo da Casamàina (pochi chilometri da Lucoli), insospettabile baluardo di civiltà, con tanto di Hotel, residence, e cuochi specialità pesce, niente poco di meno che iscritti alla Federazione Italiana Cuochi:
I Cavalieri già perfettamente concentrati, e ripercorrendo mentalmente i passaggi del progetto di conquista di questa eminente cima appenninica, si fermano in un bar di Casamàina, e prendono rapidamente un caffè.
No!! I Cavalieri intanto non sanno bene dove andranno, e quindi non saprebbero su cosa concentrarsi. E poi non sono rapidi nell’assunzione del caffè. Indugiano, e pensano tutti “Ma dove? Perché?”. Ed uno poi si attacca ad un’altalena del bar, e gli altri fanno una ragguardevole fatica a staccarlo:
Uscendo dal paese verso Lucoli, al primo tornante lasciamo l’auto, e imbocchiamo la sterrata che corrisponde all’inizio del sentiero 7A. Il sentiero segue per 200/300 metri la sterrata, poi se ne discosta piegando a nord e ricongiungendosi ad altra sterrata che sale per tornanti da quota 1600 alla quota 1900 del Valico dei Monti di Bagno. Lì sulla testata nord-ovest di una piana dominata a est dai Monti di Bagno ci sono uno stazzo, ed un laghetto circolare, secco in questa stagione (quota 1800). Da lì in una quarantina di minuti e circa 300 metri di dislivello si raggiunge la Cima dei Monti di Bagno.
No. I Cavalieri imboccano correttamente il 7A (ma perché veramente sarebbe stato difficile fare altrimenti).
Poi invece che andare decisamente a nord, come pure inequivocabilmente prescriverebbe la lettura della carta, vanno decisamente a est, condotti dal sottoscritto. Il quale, arrivati a quota 1800 circa, comincia a dichiarare la sua incompetenza territoriale. Non si trovano sentieri univoci, né stazzi, né laghetti. In compenso spuntano ovunque pezzi di sentieri, brani di sterrate, resti di laghetti.

In pratica i prodi cavalieri hanno più o meno seguito il sentiero 8, sono approdati all’estremità opposta dei Monti di Bagno (sud-est invece che nord-ovest), dalle parti della Selletta di Sellacqua. Ma non lo sanno ancora, tirano a sorte una cima e vi puntano decisamente. Salendo avvistano una croce, e vi si precipitano. Giungono così al Monte D’Ocre (quota 2209):

Conquistato finalmente un punto di riferimento, guadagnano rapidamente la cresta dei Monti di Bagno, e toccano dopo una ventina di minuti la relativa cima (2073):
Dalla cima si torna per la via di salita, il sentiero 7A.
Nulla ti tutto ciò. I Cavalieri, questa volta deliberatamente, tirano dritti verso ovest, tagliando pendii e vallette, e ricongiungendosi al tratto finale del 7A.
I Cavalieri si alimentano con appropriate dosi di carboidrati e zuccheri, perfettamente calibrate allo sforzo.
Macchè! I Cavalieri si sono abbuffati di buonissimi TATONI (by Fiorella) e ottimi COOKIES (by Polveronzola), senza nessuna proporzione rispetto alle fatiche compiute . E senza trascurare di ingurgitare anche le loro educate razioni di pane e olio, o altri sobri alimenti.
Il Cavaliere procede leggero e con cadenza regolare.
Leggero si, ma per il resto il Cavaliere procede come gli pare!