sabato 1 maggio 2010

...la fiera del Monte Sirente per Valle Inserrata

si decide per una classica, il Maiori.
Giunti di buon ora nei pressi dei ruderi dello schalet bruciato ci siamo subito resi conto che non sarebbe stata una solitaria. Il pacheggio era pieno di autovetture di skialper. Effetto 1 maggio.
Raggiunti l'attacco dopo il fitto e sempre suggestivo bosco la condizione della neve non appare quella che ci sapettava, dopo pochi metrii di dislivello decidiamo, viste le continue aperture di sci, di calziare i ramponi. Neve molle, solo dopo il primo balzo si fa dura e la proiezone ne guadagna. Molto caldo!
Sulla sommità del canale una morgia di ski-alper aveva organizzato una fiera dell'attrezzatura da montagna. Vi erano sci di tutti i tipi e dimensioni. Pur non essendo stati i primi a raggiungere la vetta, io in realtà mi sono pigramente fermato poco prima (sottolineo poco prima), sulla via del ritorno, giunti all'imbocco ove vi erano numerosi ski-alper, in meno che si possa immaginare io e Angelo calziano gli sci in assetto da discesa e via...... giù per primi!
La discsa è stata molto meglio delle aspettative, la neve aveva "mollato".
Gran bella giornata.
Per le foto, si veda l'abum di Angelo.

giovedì 29 aprile 2010

Gravone al M.Camicia 29.04.10

Per chi va in montagna è un esperienza che non può mancare... UNA CLASSICA D'ALTRI TEMPI !
C'è tutto quello che fa di un'escursione, quella che ti rimane e che ricorderai con intensità.
Ambiente severo, impegno fisico, bellezza del paesaggio, difficoltà contenute... ma da non sottovalutare, tempo ottimo e il gusto di uscire sulla cresta finale e affacciarsi di fronte alle balconate del M.Camicia e sulla impressionante parete Nord !
Breve sunto della scalata: Sveglia alle 03:00, passo da Gabriele alle 04:00 e partenza per Rigopiano; sulla strada che porta a Castelli dopo circa 3 Km, si ferma l'auto e si parte alle 05:45 (mt. 1.220).
Subito "dritto x dritto" dentro il bosco (segni evidenti di svalangamenti) seguendo una traccia di sentiero fino ad incontrare la prima neve in corrispondenza del primo sole dietro di noi.
Il nevaio (conoide finale) è raggiunto, e praticamente su questo ci attrezziamo per la salita in stile invernale (Ramponi, piccozza, casco). la pendenza è sui 30° ed aggiriamo il primo salto (10 metri senza neve ma sporco e umido) a Sx per canalino e per balze erbose fino a riguadagnare il canale, che dopo breve pausa ripercorriamo . La progressione è ottima per la consistenza perfetta della neve, dovuta anche ad una temperatura abbastanza fresca. Risaliamo adesso verso Dx su una pendenza leggermente più sostenuta (40° ) per aggirare un altro salto (mt. 1.900) dove lo scioglimento della neve causa una piccola cascatella. La neve termina momentaneamente su balze rocciose con erba, dove è divertentissimo "arrampichicchiare" (almeno per me....!)

Finalmente si ricalpesta la neve per risalire, passando per il cosiddetto "anfiteatro" (mt. 2.000) altri 250 metri su pendenza sempre attorno ai 40° fino a raggiungere, dopo una breve ultima impennata, la Forchetta di Penne (mt. 2.245).






Il Dente del Lupo è di fronte a noi, su questo valico dal quale si aprono diversi scenari: La profondità del canale appena salito con le sue impressionanti pareti che lo delimitano, la vastità dei pendii, ancora abbondantemente innevati, sottostanti il M.Tremoggia....e giù...molto piu giù sul versante opposto del canale le colline verso Castelli.

Seconda piccola sosta e poi si riparte per l'ennesimo canale a Sx della Forchetta, per uno sviluppo di un altro centinaio di metri attorno ai 40/45°. Si esce in cresta ed in parte su questa, in parte su ulteriori pendii si raggiunge l'ultimo tratto di cresta che esce proprio all'inizio delle "balconate" (mt. 2.470).

...Ultimo tratto spettacolare, con visione diretta della parete nord e con dei "passaggetti delicati" anche se non difficili ("quand mi sò affacciat sulla cresta di neve ed ho guardato di fronte a me e poi giù, ho esclamato tra me e me: E MO...???!!! ")





Raggiunte le balconate dopo le congratulazioni di rito con il "MITICO PONTIFEX" abbiamo percorso la traccia di sentiero, in parte innevato, passando per il Tremoggia fino alla sella di F.te Fredda. Qui ci siamo divisi e mentre Gabriele è sceso giu a Dx (S) verso la Vetica, io sono andato a Sx(E), ho percorso parte del sentiero dei IV vadi passando per uno stazzo e F.te Torricella (mt. 1.740) e poi per sterrata fino a raggiungere la strada, quasi nei pressi del bivio di Rigopiano.



Gli ultimi 2,5 Km. su asfalto sono serviti ...come defaticamento (!!!)... e per farmi arrivare all'Octavia alle 17:30 abbastanza cotto, ma riguardando in alto dove eravamo stati, sicuramente appagato "dell'impresa".


Il Pontifex.....???!!!! NO non l'ho lasciato a F.te Vetica....Birra a Castel del Monte e a casa !!!

mercoledì 28 aprile 2010

Aprile....che mese!!!!

MERCOLEDI 7

Anche il mese di aprile sta passando ma rispetto all’anno scorso questo mese mi ha lasciato un bel ricordo sul gruppo del Monte Bianco. Ormai mi sto affezionando a quel massiccio che ha un’aura speciale ed inconfondibile che nessun altro gruppo ha.
Il mese e’iniziato con il progetto di andare a ripetere la goulotte Gabarrou-Albinoni sul Mont Blanc De Tacul. Attendiamo il momento con ansia ma come sempre nei giorni in cui si era programmata la salita il tempo fa da biricchino,cosi con l’amico Lorenz ci lasciamo che appena e’prevista una giornata di tempo decente,andiamo anche in giornata…e cosi detto e fatto…per il martedì sembra che il tempo debba essere bello e nell’incertezza che poi il venerdi si potesse guastare e rimandare ulteriormente,decidiamo di partire. Partiti alle 5,arriviamo all’imbocco del tunnel del bianco e ci troviamo la sorpresa che ci fara’cambiare i programmi per la giornata con molta delusione: un maledetto Camion fermatosi a meta’tunnel che trasforma la normale viabilita’ in un senso alternato….Le maledizioni si imprecano….pero’non ci diamo per vinti..cosi andiamo lo stesso a Chamonix,valutiamo che il tempo e’bello come previsto,ma le ore a disposizione per compiere la salita tanto attesa non ci sono…e ripieghiamo sulla Chere’…vi ricordate l’anno scorso??? Gia’ fatta ma piuttosto che tornare a casa con le mani in tasca..!!! queste le foto:

http://picasaweb.google.com/pierklimber/GoulotteChere#

SABATO 10 DOMENICA 11
Forte dalla delusione di non essere riuscito a compiere quella goulotte, mi si ripresenta l’occasione di tornare sul bianco con l’amico Roby e una sua amica di Vicenza. Dopo tanto si presenta un week quasi completamente libero da poter dedicare due giorni in quota. Cosi decidiamo di andare su sabato e fare una goulotte di facile accesso che rimane sulla parete nord ovest dei cosmiques ed il giorno dopo la tanta beneamata Gabarrou-Albinoni. Il programma prevede di dormire nei bagni dell’aiguille du midi cosi da non doverci portare dietro anche la tenda e tanti altri suppellettili. Partiamo alle 6e30 per essere in cima con tranquillita’ alle 11 gia’pronti con gli sci ai piedi per raggiungere la cresta dei cosmiques. La risaliamo per un 150m circa fino ad una prima breccia rocciosa dove e’posizionata la prima delle sei doppie da fare per raggiungere il canale Cunnigham da dove parte questa goulotte: Bounier-Vogler.
Inizio a calarmi osservando che ci sia abbastanza ghiaccio per poter risalire visto che quest’anno e’un anno un po’particolare qui sul Bianco. In un’ora e mezza siamo ai piedi della goulotte e si preannuncia una gran bella scalata avendola vista dall’alto. Ed infatti alla fine ne verra’fuori che al posto di essere una goulotte di riscaldamento per il giorno successivo quasi quasi ci sistema proprio bene in fatto di fatica…ci siamo comunque divertiti moltissimo dato che era magra e quindi molti punti bisognava arrampicare anche su roccia…proprio una bella scalata. Felici della via ci ritroviamo alle 19 a dover risalire fino all’arrivo della funivia con lo zaino che pesa ed anche la stanchezza della giornata. Saranno le mie due ore piu’ lunghe ed interminabili che abbia mai passato….na fatica..na fatica che non sto qua a dilungarmi…comunque arriviamo disfatti ai bagni alle 21,riusciamo a mangiare qualcosa ed infilarci nel sacco pronti per la notte e la Gabarrou del giorno dopo…Sveglia alle 5, iniziamo la colazione e partiamo in direzione del Tacul. Arriviamo alla base che chiedo che ore sono ai miei compagni di cordata e con gran disappunto mi dicono che sono ormai le 7 del mattino….cavolo ci siamo rilassati un po’ troppo per la colazione ed il resto…faccio due conti rapidi rapidi per capire se conviene o no attaccarla visto che la via e’un po’lunga e con rammarico devo alzare bandiera bianca…ci sono molte probabilita’ che non riusciamo a scendere in tempo per prendere il trenino di Montenvers per riportarci a Chamonix e tutto cio’significherebbe altre due ore e mezza di cammino per raggiungerla….Optiamo per risalire verso il triangle de tacul per farne magari una di quelle un po’ piu’ corte ma piano piano che saliamo anche il vento gelido inizia a salire sempre piu forte….al che decidiamo di abbandonare tanto sarebbe stata giusto una robetta semplice in confronto a quella fatta il giorno precedente. Allora con calma puntiamo verso la valle’blanche con tappa al refuge de Requie dove stuzzichiamo qualcosa ed ammiriamo il paesaggio che ci si presenta: Droites-Verte-Courte. Spettacolare. Queste le foto:

http://picasaweb.google.com/pierklimber/GoulotteBounierVogler#

SABATO 24
Verso la fine del mese avevo messo in cantiere di ritornare con il Lore per provare il progetto che gia’ l’anno scorso avevamo tentato e che sfumo’ con una nevicata notturna: Il Supercoluoir al Mont Blanc De Tacul con uscita in vetta. Ok, decisi e cattivi ad inizio settimana le previsioni promettono bene. In questo periodo ne stanno facendo di cotte e di crude da tutte le parti quindi ci carichiamo sempre di piu’ di entusiasmo per la salita.
Ma a mano a mano che il giorno della partenza si avvicina, i vari meteo iniziano a cambiare drasticamente le previsioni. Il timore che si ripetesse la scena dell’anno scorso aumentava e con essa anche l’indecisione di andare o meno. Venerdi siamo a lavoro e fino alle 12 non sapevamo cosa fare…andiamo o no? Per il pomeriggio davano abbastanza brutto mentre per sabato bellissimo. Il problema che noi dovevamo andare a dormire ai piedi della conoide da dove parte la via per poter tentare la salita con l’uscita in vetta.Alla fine ho spinto per tentare ugualmente..Cosi alle 12e30 siamo in macchina con tutto il necessario per andare. Alle 17e30 siamo ai piedi del conoide a montare la tenda,il tempo non e’il max ma decente. Sistemata la tenda portiamo il materiale all’attacco per partire al mattino con zero peso sulle spalle. Serata spettacolare con una stellata invidiabile con cui ci ripetiamo i vari orari di cancelletti che ci siamo prefissati da raggiungere per poter portare a termine la salita senza compromettere la nostra sicurezza. Alle 4 ci svegliamo,alle 5 partiamo per l’attacco,alle 6 iniziamo la scalata su roccia con l’albeggiare del sole. Ci sono tre tiri su roccia da fare sul pilastro gervasutti per poter raggiungere con un nevaio l’inizio della goulotte. L’attacco originale non e’percorribile almeno per le nostre capacita’ scalatorie perche’ prevede delle sezioni di misto aggressiv…. Da qui parte la goulotte con due tiri un po in piedi e magri ma scalabili senza grossi problemi.Poi seguono altri due tiri facili ma su ghiaccio buono che ci conducono all’ultimo tiro piu’ripido di tutti. Bellissimo tiro con abbondante ghiaccio.Sono le 12 e 30, intorno a noi il cielo e’stupendo,cosi decidiamo di proseguire e tentare di arrivare in vetta. Continuiamo in conserva con alcuni tratti di ghiaccio ma soprattutto neve per arrivare alla base dello sperone roccioso dove ci fermiamo per fare una sosta di rifocillamento e capire dove andare. Forse il mangiare o il troppo relax ci fa sbagliare itinerario cosi perdiamo un’ora che per fortuna non compromettera’ la salita. Continuiamo su un altro pendio nevoso verso il pilastro piu alto e per facile rocce ci troviamo sulla cresta…ora da qui in teoria no dovremmo piu avere dei problemi di orientamento. Intanto il tempo verso la normale del Tacul sta peggiorando : nuvole basse con nebbia. Vabbe’oramai siam qua non e’che possiamo scendere in doppia per 900m di parete….due palle…!!! Proseguiamo per terreno misto facile per arrivare sul filo della cresta dove l’ultimo tiro di corda di 5b ci separa dalla cresta nevosa che conduce alla vetta. Miiii che fatica fare sto tiro a 4100m, mi sembrava un 7b altro che 5b…pero’ esteticissimo…una fessura che taglia a meta’questo spigolo con non so quanti metri di vuoto da una parte e dall’altra…Fantastico…Ormai sull’ultimo filo di cresta nevosa arriviamo in cima alle 17e30….se non avessimo sbagliato sarebbero state le 16e30 e’non sarebbe stato male…vabbe’..ci sistemiamo,mangiamo qualcosa e nel tempo un po’ che si rannuvola e rasserena cerchiamo di capire dove dobbiamo scendere….La normale al tacul non e’ estrema ma se non e’tracciata puo essere un problema orientarsi col mal tempo….proprio la situazione che avevamo noi….ma il culo a volte gira dalla nostra…ed infatti qualcuno deve aver salito in giornata con gli sci e ci ha fatto una bella traccia da seguire con tranquillita’. Anche se sapevamo che nei giorni precedenti avevano fatto un altro canale e poi erano scesi dalla normale.
La discesa dai pendii e’abbastanza veloce ma quando ci immettiamo sul piano e ci rilassiamo mentalmente,le fatiche della giornata si fanno sentire tutte….e tra la neve che non e’dura ma si sprofonda un po’,la nebbia che non ti fa tanto vedere,la fame e la voglia di distendersi in piano, ci impiegheremo una vita a tornare alla nostra tenda….20e30,inizia a nevischiare e noi arriviamo alla nostra tanto amata tenda…via tutto,ci buttiamo dentrochiudiamo la verandina ed iniziamo a preparare da mangiare…stasera alla grande..tortelli ripieni di carne con panna e prosciutto….hi hi hi alla faccia dell’alpinismo di quota con i surrogati e preparati liofilizzati… poco dopo mangiato crolliamo nei nostri sacchi a pelo per risvegliarci al mattino verso le 8e30,ed iniziare a sistemarci per il rientro da cammello verso la funivia di courmayer in una giornata calda da morire….alla faccia del brutto tempo che le previsioni avevano detto…Qui le foto:

http://picasaweb.google.com/pierklimber/LeSupercoluoirConVettaMontaBlancDeTacul?authkey=Gv1sRgCNf4y6zswof4Mg#

Ora vediamo maggio cosa promette….magari qualche bella nord… un saluto a tutti a presto….

PONTEFICE versus Piccolo Bignè

Sto lavorando alla traduzione in tutte le lingue di uno dei pezzi più nobili della letteratura cavalleresca, il famoso" I FREGNI VANNO CON I FREGNI E LI' STUPIDE CHI LI .....".
Per inglese, spagnolo e cinese Google mi ha dato buoni (!) risultati, leggere sotto per credere. Poi ho trovato un traduttore dalla lingua speciale del Pontifex alla nostra lingua cavalleresca.

L’originale:

" I FREGNI VANNO CON I FREGNI E LI' STUPIDE CHI LI ....."

COSI' RECITA UN DETTO CONIATO DAL PONTIFEX ALCUNI ANNI FA.IL CARO PASTARELLA DEVE SAPERE CHE IL PONTIFEX LE PERSONE LE ANNUSA E QUINDI ANCHE SE NON HA INTERVISTATO IL NOSTRO FEDE DI MOUNTAN-FITNESS HA RITENUTO DI FOTOGRAFARLO PERCHE' GLI HA SUSCITATO UN IMPRESSIONE POSITIVA.IL CARO PASTARELLA IN QUESTA CIRCOSTANZA HA EVIDENZIATO DEI LIMITI "GIORNALISTICI" PERCHE', PUR ESSENDO STATO PARECCHIO A CONTATTO CON FEDE, NON E' RIUSCITO AD UFFICIALIZZARE LO STORICO INCONTRO.

Uno stralcio dall’inglese:

"THE FREGNI GO WITH FREGNI AND LI 'STUPID WHO ....."

COSI 'a saying coined by Pontifex FEW YEARS FA.IL Caro pastarelle MUST KNOW THAT THE PEOPLE Pontifex sniff AND THEN HE DID NOT EVEN INTERVIEWED FOR OUR FAITH mountain-FITNESS…

Uno dallo spagnolo:

"EL FREGNI IR CON FREGNI Y LI 'ESTÚPIDO QUE ....."

COSI 'desencadenó una diciendo acuñado por el Pontifex ALGUNOS AÑOS FA.IL Caro pastarelle DEBE SABER QUE EL PUEBLO Y LUEGO Pontifex olfatear si también

Dal cinese:

“該 FREGNI跟FREGNI和李'愚蠢誰 ....."
女人'一說,杜撰的龐修夫數年份FA.IL卡洛pastarelle要知道,


E la nostra lingua:

LO CAVALIER CORTESE CO LI CORTESI S'ACCOMPAGNA, ET LO BICILLO CO LI BICILLI

Motteggiò in tal guisa lo Pontefice.
Il caro Piccolo Bignè ha da tener conto che lo Pontefice annusa li cristiani, imperocchè se puranco non ha proferito motto inverso lo Federico di Monte-Prestanza, Egli s'è risolto a farne ritratto, avendo da lui tratto ispirazion celeste.
Lo caro Piccolo Bignè, per contro, rivelossi araldo di picciol levatura: al di lui fianco a lungo restossi, purtuttavia l'ufficial novella non raccontossi.

domenica 25 aprile 2010

Cima di Mucchia di Pacentro

Io e il Mascherone siamo imperdonabili, non abbiamo giustificazioni: ieri siamo usciti…nonostante pioggia,nebbia, previsioni senza scampo.
L’obiettivo era Cima di Mucchia di Pacentro…e come può immaginare il Cavalier Walter anche questo monte meriterebbe grandi festeggiamenti: è la mia 193° cima, e mi fa scendere sotto la soglia “ -50 cime alla meta”…
Da quando si è aggravata la sanzione per i trasgressori dell’Ordinanza Ski-Alp…il Cavalier Angelo ha spiegato senza mezzi termini che coloro che salgono a piedi quando si potrebbe sciare sono… “ricchioni”, dicevo, da quando si è aggravata la sanzione ci andiamo con i piedi di piombo: abbiamo fatto i calcoli…circa 1000 metri di dislivello. Bene che vada 200 metri sciabili: 200/1000= 1/5 ma 1/5 è inferiore a 1/3, quindi l’ordinanza se andiamo a piedi è rispettata!
Arrivati a Rocca Caramanico, la nebbia è tanto fitta che il Mascherone cerca per 5 minuti il suo cappello… che porta attaccato al collo. Come se non bastasse…piove.
Imbocchiamo il sentiero 11, che dopo aver fatto un largo aggiramento sotto Costa del Sole, verso sud-ovest, sale abbastanza diretto fino ad incrociare a poco più di quota 1700, in una radura con tabelle segnaletiche di legno, il sentiero 2 (che porta a Passo S. Leonardo verso sud, al Morrone verso nord). Imboccato il sentiero 2 verso nord (e trovate le prime chiazze di neve) arriviamo in meno di un km al Rifugio Capoposto, a 1750 metri.

Ci lasciamo i boschi alle spalle…solo che rimane alle spalle anche il Mascherone, che decide di fermarsi intorno a quota 1850.
Gli dico “Vado, 20 minuti per arrivare alla cima”. Torno dopo 2 ore e passa, e trovo un Mascherone leggermente ma compostamente agitato (ha pienamente ragione!).
Dunque, vi spiego.

Lasciato il Mascherone procedo per un po’ sul sentiero, poi piego a sinistra (dalle parti del punto A),e mi porto in un quarto d’ora sulla cresta. L’altimetro mi dice che sono a quota 2000. Arrivo alla “testata” della cresta che poi scende almeno un centinaio di metri. Sono quindi passato sulla quota 2001 (appunto la Cima di Mucchia).
Però …dell’altimetro, pur tarato da poco, non mi fido. In cresta non ho trovato croci ma solo un ometto di pietra. Quindi decido di proseguire…non si sa mai (chi lo vuole sentire poi il Pontifex…)…
Scendo fino a quota 1850 e incrocio di nuovo il sentiero 2 nel punto B. Cammina che ti cammina arrivo ad una croce dopo mezzora (ma inzuppato di pioggia e di nebbia non mi sono accorto del tempo…) . Mi dico…ma allora è questa la Cima di Mucchia! La raggiungo…sono arrivato invece al Monte Morrone.

Il ritorno è per un labirinto. Se non avessi saputo che la mia direzione di marcia era sud-est e non avessi usato la bussola, non sarei mai arrivato al Mascherone.
Raggiungo Il Mascherone, e per solidarietà ci perdiamo un poco insieme.
Torniamo all’auto zuppi. Ma felici …beh, almeno io…lascio dire al Mascherone com’è tornato lui.

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