Visualizzazione post con etichetta Classica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Classica. Mostra tutti i post

giovedì 29 aprile 2010

Gravone al M.Camicia 29.04.10

Per chi va in montagna è un esperienza che non può mancare... UNA CLASSICA D'ALTRI TEMPI !
C'è tutto quello che fa di un'escursione, quella che ti rimane e che ricorderai con intensità.
Ambiente severo, impegno fisico, bellezza del paesaggio, difficoltà contenute... ma da non sottovalutare, tempo ottimo e il gusto di uscire sulla cresta finale e affacciarsi di fronte alle balconate del M.Camicia e sulla impressionante parete Nord !
Breve sunto della scalata: Sveglia alle 03:00, passo da Gabriele alle 04:00 e partenza per Rigopiano; sulla strada che porta a Castelli dopo circa 3 Km, si ferma l'auto e si parte alle 05:45 (mt. 1.220).
Subito "dritto x dritto" dentro il bosco (segni evidenti di svalangamenti) seguendo una traccia di sentiero fino ad incontrare la prima neve in corrispondenza del primo sole dietro di noi.
Il nevaio (conoide finale) è raggiunto, e praticamente su questo ci attrezziamo per la salita in stile invernale (Ramponi, piccozza, casco). la pendenza è sui 30° ed aggiriamo il primo salto (10 metri senza neve ma sporco e umido) a Sx per canalino e per balze erbose fino a riguadagnare il canale, che dopo breve pausa ripercorriamo . La progressione è ottima per la consistenza perfetta della neve, dovuta anche ad una temperatura abbastanza fresca. Risaliamo adesso verso Dx su una pendenza leggermente più sostenuta (40° ) per aggirare un altro salto (mt. 1.900) dove lo scioglimento della neve causa una piccola cascatella. La neve termina momentaneamente su balze rocciose con erba, dove è divertentissimo "arrampichicchiare" (almeno per me....!)

Finalmente si ricalpesta la neve per risalire, passando per il cosiddetto "anfiteatro" (mt. 2.000) altri 250 metri su pendenza sempre attorno ai 40° fino a raggiungere, dopo una breve ultima impennata, la Forchetta di Penne (mt. 2.245).






Il Dente del Lupo è di fronte a noi, su questo valico dal quale si aprono diversi scenari: La profondità del canale appena salito con le sue impressionanti pareti che lo delimitano, la vastità dei pendii, ancora abbondantemente innevati, sottostanti il M.Tremoggia....e giù...molto piu giù sul versante opposto del canale le colline verso Castelli.

Seconda piccola sosta e poi si riparte per l'ennesimo canale a Sx della Forchetta, per uno sviluppo di un altro centinaio di metri attorno ai 40/45°. Si esce in cresta ed in parte su questa, in parte su ulteriori pendii si raggiunge l'ultimo tratto di cresta che esce proprio all'inizio delle "balconate" (mt. 2.470).

...Ultimo tratto spettacolare, con visione diretta della parete nord e con dei "passaggetti delicati" anche se non difficili ("quand mi sò affacciat sulla cresta di neve ed ho guardato di fronte a me e poi giù, ho esclamato tra me e me: E MO...???!!! ")





Raggiunte le balconate dopo le congratulazioni di rito con il "MITICO PONTIFEX" abbiamo percorso la traccia di sentiero, in parte innevato, passando per il Tremoggia fino alla sella di F.te Fredda. Qui ci siamo divisi e mentre Gabriele è sceso giu a Dx (S) verso la Vetica, io sono andato a Sx(E), ho percorso parte del sentiero dei IV vadi passando per uno stazzo e F.te Torricella (mt. 1.740) e poi per sterrata fino a raggiungere la strada, quasi nei pressi del bivio di Rigopiano.



Gli ultimi 2,5 Km. su asfalto sono serviti ...come defaticamento (!!!)... e per farmi arrivare all'Octavia alle 17:30 abbastanza cotto, ma riguardando in alto dove eravamo stati, sicuramente appagato "dell'impresa".


Il Pontifex.....???!!!! NO non l'ho lasciato a F.te Vetica....Birra a Castel del Monte e a casa !!!

sabato 3 aprile 2010

... ritorno alle antiche passioni


Per motivi diversi questa volta la disponibilità dei Cavalieri non si è allineata, tutti impegnati su vari fronti. Eppure le previsioni erano delle migliori.
Solo due Cavalieri liberi. Io e Gabriele, che mi propone una classica invernale. Un giro, piccozza e ramponi sul Corno Grande. L'idea di non portare gli sci, anche se un amico mi aveva avvertito, non mi dispiaceva. Un ritorno alle origini.
Alle 6.30 ci sono ache gli amici Paolo e Marco i quali dichiarano problemi di orario e quindi si va con due macchine.
Giornata stupenda. Piena di sole. La nuova ovovia dei Prtati di Tivo è volocissima.
Il passo delle scalette è innevato e quindi calziamo subito i ramponi.
Io e Gabriele deviamo per la sella dei due corni per un giro allargato mentre Marco e Paolo Puntano diritto x diritto per il Calderone.
Una volta giunti alla sella iniziamo a risalire la cresta e puntiamo verso destra tagliando il pendio.
Durante la marcia inizio ad avvertire un certo senso di disagio sui canali che risaliamo e quindi ripieghiamo per rientrare sull'itinerario classico. In realtà anche questo traverso non è stato banale, almeno per me. Il Pontifex è stato sempre a suo agio.
Una volta alla base del Calderone siamo risaliti per un canale "di un certo livello" e la testa (la mia) questa volta a retto. Una volta in cresta siamo giunti in vetta che era molto affollata.
Dalla vetta notavo numerosi ski-alper che gioivano nel riscendere il Calderone. In effetti se avessi portato gli sci...........
Grande bella uscita e come ha ripetuto il Pontifex più volte "... questa è una ascensione seria..."

Un paricolare: abbiamo incontrato tantissimi escursionisti e ski-alp "forestieri", tanta gente che visita l'abruzzo. Ovviamente il Pontifex non si è lasciato scappare l'occasione e ha interrogato chiunque gli si parasse davanti!



Archivio blog