Infatti il citato Cavaliere, non ancora appagato dalle sue ultime gesta, appena rientrato nella Terra di origine si è subito proposto per una gita in MTB, ben sapendo che questa è l'attività che prediligo negli ultimi due anni nella stagione secca.
Visto il livello del compare di gita (questo va fortissimo pure in bicicletta), non mi restava che scegliere una gita adeguata alla circostanza e così che, dopo aver verificato accuratamente la meteo nella zona, la scelta è caduta sul magnifico itinerario nel PNA (LM) che da Scanno culmina sulla Serra del Campitello, dopo aver attraversato la valle Jovana, passo Godi, la valle dei Campanili, i Piani di Ferrojo e la bellissima radura del Coppo di Campitello.Fatta eccezione per un paio di agguerriti "pastori abruzzesi" che ci hanno inseguito, la gita scorre senza difficoltà fino al momento di iniziare la discesa dal valico del Campitello verso lo stazzo del Campo, dove il nostro "uomo di punta" inizia a fare improbabili evoluzioni sulla ruota anteriore del suo mezzo che in breve lo costringono ad una spettacolare caduta nel canale sottostante. Beh, io che ho vissuto la scena da spettatore, vi posso garantire che non avevo ancora visto nulla di simile, neanche un altro intrepido Cavaliere era arrivato a tanto.
Accertato che il Pier era sopravvisto al capitombolo, ho dovuto constatare che la sua MTB non aveva avuto la stessa fortuna. Infatti il lato sinistro del manubrio della bici si era spezzato in due parti, con molti pezzi sparpagliati tra erba e le rocce circostanti.Tra questi anche un nuovo e costoso GPS.
Che fare? Pier decide di scendere a piedi, nonostante lo avessi avvertito che c'era da percorrere ancora tutta la discesa fino allo stazzo e poi il lungo sentiero del vallone Tempesta. Mantenendo una velicità costante di 8 kmh, in breve Pier raggiunge lo stazzo del "Campo" che gli faccio visitare per mostrargli di quale "patrimonio" sono dotati i nostri colleghi bikers di Scanno.
Evidentemente la breve sosta è stata illuminante per lo sfortunato atleta il quale, riprenedendo a scendere a piedi, ha riflettuto su quello che gli avevo detto poco prima ed ha realizzato che doveva compiere una nuova impresa. Ci siamo messi subito al lavoro, togliendo le parti in eccesso e fissando (non vi dico con cosa) la leva del freno anteriore al cannotto del manubrio, così che il Pier rimonta sulla sua MTB con "mezzo sterzo" e si lancia nell'ardua discesa nel vallone Tempesta, che non è affatto banale neache con la MTB perfettamente efficiente.
Insomma, anche se dolorante in diverse parti del corpo e con la mano destra quasi paralizzata dalla fatica e nonostante una foratura nella valle del Tasso, il nostro Cavaliere Pier ha concluso la gita fino al parcheggio dove avevamo lasciato l'auto.
Altro che "cicloescursionismo" .....
Visto il livello del compare di gita (questo va fortissimo pure in bicicletta), non mi restava che scegliere una gita adeguata alla circostanza e così che, dopo aver verificato accuratamente la meteo nella zona, la scelta è caduta sul magnifico itinerario nel PNA (LM) che da Scanno culmina sulla Serra del Campitello, dopo aver attraversato la valle Jovana, passo Godi, la valle dei Campanili, i Piani di Ferrojo e la bellissima radura del Coppo di Campitello.Fatta eccezione per un paio di agguerriti "pastori abruzzesi" che ci hanno inseguito, la gita scorre senza difficoltà fino al momento di iniziare la discesa dal valico del Campitello verso lo stazzo del Campo, dove il nostro "uomo di punta" inizia a fare improbabili evoluzioni sulla ruota anteriore del suo mezzo che in breve lo costringono ad una spettacolare caduta nel canale sottostante. Beh, io che ho vissuto la scena da spettatore, vi posso garantire che non avevo ancora visto nulla di simile, neanche un altro intrepido Cavaliere era arrivato a tanto.
Accertato che il Pier era sopravvisto al capitombolo, ho dovuto constatare che la sua MTB non aveva avuto la stessa fortuna. Infatti il lato sinistro del manubrio della bici si era spezzato in due parti, con molti pezzi sparpagliati tra erba e le rocce circostanti.Tra questi anche un nuovo e costoso GPS.
Che fare? Pier decide di scendere a piedi, nonostante lo avessi avvertito che c'era da percorrere ancora tutta la discesa fino allo stazzo e poi il lungo sentiero del vallone Tempesta. Mantenendo una velicità costante di 8 kmh, in breve Pier raggiunge lo stazzo del "Campo" che gli faccio visitare per mostrargli di quale "patrimonio" sono dotati i nostri colleghi bikers di Scanno.
Evidentemente la breve sosta è stata illuminante per lo sfortunato atleta il quale, riprenedendo a scendere a piedi, ha riflettuto su quello che gli avevo detto poco prima ed ha realizzato che doveva compiere una nuova impresa. Ci siamo messi subito al lavoro, togliendo le parti in eccesso e fissando (non vi dico con cosa) la leva del freno anteriore al cannotto del manubrio, così che il Pier rimonta sulla sua MTB con "mezzo sterzo" e si lancia nell'ardua discesa nel vallone Tempesta, che non è affatto banale neache con la MTB perfettamente efficiente.
Insomma, anche se dolorante in diverse parti del corpo e con la mano destra quasi paralizzata dalla fatica e nonostante una foratura nella valle del Tasso, il nostro Cavaliere Pier ha concluso la gita fino al parcheggio dove avevamo lasciato l'auto.
Altro che "cicloescursionismo" .....