domenica 4 maggio 2008

... quando tutto va per il verso giusto...

meta: vetta Occidentale del Corno Grande per il Calderone
cavalieri: io (pastarella, sarebbe meglio dire miracolato, sir Angelo da Bucchianico, sir Fabio da Loreto, sir Luca da Bucchianico e sir Marco da Montesilvano
fotografo ufficiale: sir Angelo da Bucchianico
meteo: bellissima giornata assolata e calda
peculiarità dell'escursione: culo, tanto culo...

Per prima cosa, a nome di tutti i Cavalieri, faccio tanti auguri a Lorenzo (primogenito di sir Fabio) che oggi festeggia il suo primo anno di vita. A U G U R I !

Veniamo all'escursione.
La salita è una classica, non per questo priva di "proprio orgoglio" e non banale.
Già alla partenza il gruppo si divide. Io e sir Marco optiamo per salire con la comoda seggiovia, mentre gli altri della compagnia, i duri e puri, si avviano, sci in spalla, per le lingue di neve dei prati di tivo. Ovviamente si arriva quasi contemporaneamente a causa del ritardo nello start della seggiovia.
Superato il passo delle scalette la neve si presenta marcia e scivolosa. Dopo il rifugio Franchetti le condizioni della neve cambiano e si calzano i ramponi. Su dritti. Qualcuno preferisce salire con gli sci ai piedi ed altri con i più comodi ramponi. Finalmente in vetta, non so se a sir Angelo abbia funzionato la macchina fotografica per la testimonianza anche se sir Gabrile sicuramente obietterà sull'uso della seggiovia, ma ... io non ero mai arrivato in vetta d'inverno e mi sono agevolato...
La discesa fila liscia (o quasi), si decide di scendere a destra (orografica) del vallone delle cornacchie, la neve è ottima, numerosissime S S S S S. Poi si arriva al piccolo tratto attrezzato che
risale lo sperone (ma noi lo dovevamo scendere) che divide il vallone. Il passaggio è si innevato, ma delicato. Metto i ramponi o vado come gli altri? Vado. Cado, o meglio volo. Mi faccio tutta la paretina e difficilmente riesco a mettere in atto la manovra di emergenza con la becca del condor. Dopo il volo dalle roccette vado giù per diversi metri (forse 50). Finalmente mi fermo e mi tocco per vedere se è tutto a posto, pare di si. Che gran culo. Li per li non mi rendevo conto dell'acrobazia e delle possibili tragiche conseguenze, ma quando mi hanno raggiunto tutti gli altri e ho visto le loro facce ho realizzato il pericolo scampato. Io non ho avvertito nulla tranne la neve negli occhi e la forza di gravità sul corpo. Gli altri cavalieri potranno, se lo vorranno, dare una descrizione dell'incidente che, per fortuna, ha prodotto solo uno strappo nei pantaloni.
Poi il resto dell'escursione è andata bene e si è conclusa con i soliti dolci della moglie di Marco (non è che andiamo a finire come il famoso thè?).


P.S. di Angelo
: Questa volta dobbiamo proprio parlare di "gran culo", vista la dinamica della caduta del nostro pastarella, la cui responsabilità è quella di averci seguito nella discesa sci ai
piedi del sentiero attrezzato sullo sperone evidenziato sulla foto. Questo incidente, fortunatamente senza conseguenze, è figlio della nostra arroganza e poteva essere certamente evitato semplicemente scendendo più a valle per poi risalire brevemente verso il passo delle scalette.
E dire che le avvisaglie c'erano pure state: pochi minuti prima il sottoscritto si era letteralmente ribaldato, dopo che il proprio bastoncino si era "ancorato" al cavo metallico che protegge il sentiero. Ci serva da lezione!!
Non ho potuto scattare molte foto (nessuna in vetta) perchè avevo le pile scariche e solo di tanto in tanto sono riuscito a fare una foto al volo, prima dello spegnimento della macchina.
Ma eccoci al passo delle scalette poco dopo lo scampato pericolo, dove non ho potuto fare a meno di guardare le nostre tracce di discesa:

10 commenti:

Fausto2000 ha detto...

DOPPI AUGURI ! a Fabio per Lorenzo e anche a Te, per lo "scampato pericolo" !

marco (il vicentino) ha detto...

Caro Antonio:per incominciare: "tutto bene quel che finisce bene" ieri mi hai detto che questo itinerario e'un po' sfortunato,visto come e' andata direi proprio di no. (poi mi racconti la storia del the')

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

pastarella?, rimetti il "contatore" dei tuoi anni a partire da oggi per una rinnovata gioventù e fonda, insieme a Don Gabriele (Pontifex Maximus), il Club dei "sopravvissuti".
Chiunque frequenti o ha frequentato assiduamente la montagna avrà percepito, in una o più occasioni, che quel giorno le cose potevano andare diversamente e, per fortuna, sono andate bene.
Siamo abituati a pensare che le cose accadono sempre agli altri.
Come direbbe il Sommo Saggio (Gabriele): l'importante, quando si va in montagna, è tornare a casa!
Evviva, dunque!

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

altro iscritto potrebbe essere Walter: volo di 18 metri da parete di Pietracamela (se non ricordo male...) circa 25 anni fa.

pastarella? ha detto...

Caro "il mascherone", forse avrai anche ragione, ma di base non accetto la tua visione non proprio positiva del mondo. Visione, qualora condivisa, che limiterebbe la mia vita quotidiana. Non ha caso, per quello che mi è accaduto, ho parlato in termini positivi, di culo, e non di sfiga.

gabriele ha detto...

IN MONTAGNA QUANDO SUCCEDONO DEGLI INCIDENTI, PURTROPPO IO NE HO AVUTI PIU' DI UNO E PERTANTO HO UNA ESPERIENZA AL RIGUARDO MATURATA ANCHE DALLA LUNGA ATTIVITA' NELLE VARIE ATTIVITA' CHE VA DALL'ARRAMPICATA ALLO SCI ALPINISMO, BISOGNA FARE UN ESAME DI COSCIENZA ED INDIVIDUARE L'ERRORE EFFETTUATO E POSSIBILIMENTE, COME SI SUOL DIRE "SI RACCONTA", NON RIPERTERLO PIU' O UTILIZZARLO COME GUIDA PER PREVENIRNE ALTRI.LA MAGGIOR PARTE DEGLI INCIDENTI AVVENGONO PER ECCESSO DI SICUREZZA CHE INDUCONO A SOTTOVALUTARE LE DIFFICOLTA' E SICCOME IN MONTAGNA L'ELEMENTO DETERMINANTE E' LA FORZA DI GRAVITA' (SEMPRE IGNORATA!!!) ECCO CHE LA SEMPLICE SCIVOLATA SU SENTIERO SI TRASFORMA IN VOLO MORTALE.INOLTRE, UN ALTRO FATTORE INCISIVO E' L'ABBASSAMENTO DELLA GUARDIA OVVERO IL CALO DI TENSIONE DURANTE LA DISCESA (IO NE SONO STATO VITTIMA) CHE PORTA AD UN RILASSAMENTO MUSCOLARE E DI CONSEGUENZA DI CONCENTRAZIONE CHE MOLTE VOLTE RISULTA FATALE IN QUANTO VIENE A MANCARE IL SINCRONISMO PENSIERO-AZIONE.CARO PASTARELLA FAI TESORO DELL'ACCADUTO E CONTRARIAMENTE ALLA LEGGE DI GRAVITA' RINGRAZIA LA TUA STAZZA!!!.

Walter ha detto...

Caro Pastarella ricordati che dal culo avuto si impara tantissimo!!
Ad esempio il sottoscritto, come giustamente ricordava il saggio Mascherone, dopo l'incidente avuto nel 1985, ha ripreso dapprima ad arrampicare da secondo, poi da primo ma senza mai arrivare vicino al suo limite!!
Percio' ringrazia la Madonna, il culo, la tua stazza fisica, ma soprattutto non ti fidare della facilita' con cui altri affrontano gli stessi rischi.

pastarella? ha detto...

Che bella discussione. Il giorno dopo, a bocce ferme, io e Angelo abbiamo analizzato l'accaduto e in effetti il passaggio era "rognosetto". Le due scivolate sono accadute, a mio avviso, semplicemente perchè si sono mischiate due discilpine l'alpinosmo invernale e lo sci. Non lo sci-alpinismo, ma semplicemnte lo sci. Se avvessimo affrontato il passaggio con lo spirito dell'alpinista o dello ski-alp avremmo sicuramente approcciato il passaggio con ramponi, piccozza e forse pure una mezza corda, ma si sa, la corda pesa, calzare i ramponi rallenta l'andatura, e oggi si va veloci anche in montagna (argomento di un vecchio post).
In merito al passaggio sono stato ingannato dal comportamento di un altro compagno, Fabio, il quale prima di me non ha affrontato il pasaggio in diagonale, ma ha scalettato un po. Vedendolo, e riconoscendogli una maggiore capacità nel valutare i tipi di rerreno(?) ho pensato che la mia idea di scendere dritto per dritto era sbagliata e ho scalettato. Così facendo è accaduto quello che sapete.
Quello che dice walter è vero, in passato sono statto vittima di diversi "incidenti di percorso" in altri sport quali il paracadutismo (dove ho perso i capelli), il motocicliso (che in realtà era una fede, ma al terzo funerle...)e perfino un piccolo incidente in immersione per un calcolo alla viscica, forse Guido ricorderà l'uscita ai tempi di Trieste, se ero fuori curva di sicurezza per la decompressione srei morto o di dolore o di embolia. Ogni volta si impara una piccola lezione e, come dice Gabriele, bisogna analizzare e aggiornare il proprio livello di prevenzione e sicurezza.
Cmq, apparentemente non mi sento psicologicamente danneggiato, vedremo al prossimo traverso come si comperterà la mente, speriamo che non appara il messaggio "...errore, il sistema verrà riavviato"

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

Caro Pastarella, nessuna visione negativa del mondo, ti assicuro, ma nemmeno superficiale.
Mi associo alla corretta analisi dell'evento del Saggio Gabriele, di Angelo e Walter perchè hai avuto, come tu stesso dici, CULO!
Concludo nuovamente con l'Evviva!

Silvio ha detto...

A me l’incidente di pastarella impressiona un bel po’.Che io sia prudente…si sa.Ma in certi casi,per stanchezza,fretta o magari maltempo…i calcoli non sono lucidi.Ora però soprattutto voglio fare un abbraccio di bentornato a pastarella,per il pericolo scampato,e per il ritorno in montagna e sul blog, dopo la breve assenza…sentivamo la sua mancanza!

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