Dalla cima del Rapina mi era sembrato di vedere che il canale della Rava del Piscirello aveva un discreto innevamento, per cui questa mattina (non troppo presto) ho deciso che era il caso di tentare la salita con la speranza di trovare neve dura e replicare la bella sciata del giorno precedente sul Rapina. Tuttavia la mia valutazione si è rivelata errata, come vi dirò più avanti.
Durante il viaggio in auto, quando ormai avevo percorso parecchi chilometri, nella mia mente appare l'immagine della custodia con all'interno le pelli che non avevo preso, ma a dire il vero non mi sono preoccupato più di tanto proprio perché speravo di trovare neve dura che mi avrebbe permesso di salire agevolmente con i ramponi. Al contrario oggi sarebbe stato possibile, anzi necessario, salire sci ai piedi fino in vetta visto che per tutta la seconda parte della salita il manto nevoso era piuttosto crostoso e si sprofondava fino al ginocchio. Ah, se avessi avuto le pelli! Evidentemente, come era già accaduto in passato, le gufate degli amici hanno sortito il loro effetto.
In definitiva, oggi mi sono fatto il c.d. "mazzo" e ho dovuto pure rinunciare a salire in vetta al Pescofalcone avendo sprecato tutto il tempo a mia disposizione (avevo da recuperare moglie e figli) a lottare, passo dopo passo, con la crosta a volta portante e a volte cedevole al punto che pure il normale equilibrio era compromesso.
Analoga lotta l'ho dovuta sostenere anche nella prima parte in discesa, mentre nella parte bassa del canale della rava la neve più lavorata mi ha regalato anche un po' di divertimento. Tutto sommato una bella gita pure oggi.
A beneficio di coloro i quali non conosco questo magnifico itinerario, divenuto una classica primaverile e non certamente invernale, riporto la relazione che avevo già pubblicato in passato.
Monte Pescofalcone (2657 m) per la Rava del Pisciarello
Accesso: dalla SS 484 che collega Caramanico a S.Eufemia, in direzione passo S.Leonardo, appena superata la galleria ad archi ed appena raggiunto il centro abitato di S. Eufemia, svoltare a sx per Macere Piane (attenzione: il cartello indicatore è visibile solo dopo la svolta). Si prosegue per 1,5 km su strada asfaltata quindi si gira a dx imboccando una sterrata con fondo carrabile (sentiero CAI n.15A). Si percorre la sterrata per 2 km fino ad un incrocio con una pista per trattori, dove si lascia l'auto a quota cartografica 1150m. Possedendo un fuoristrada è ulteriormente possibile proseguire sul tracciato per trattori per ancora 7/800m giungendo a quota 1230.
Avvicinamento: dalla quota 1150 si continua a seguire il tracciato per trattori (prendere la traccia che devia verso destra nei pressi di muri di pietra a secco), comunque sempre segnato e ben evidente (freccie con vernice rossa su alberi e massi), raggiungendo una radura a quota 1330m. in questo punto la traccia non è evidentissima, almeno per un breve tratto, ma comunque non è difficile orientarsi: puntare alla base sinistra della bastionata rocciosa e proseguire sulla traccia segnata con vernice rossa, per poi raggiungere una seconda paretina rocciosa transitando alla sua base proseguendo verso destra, fino a raggiungere il cono di deiezione delle valanghe che scendono lungo la rava. Da questo punto in poi l'itinerario diventa intuitivo: la rava è quasi tutta visibile per il suo intero sviluppo (o perlomeno è intuibile) e non resta che salirla.
Il canale presenta una pendenza mai banale e la valutazione oggettiva varia tra un impegno BSA ed OSA. Data l'esposizione poco soleggiata durante la giornata (O-NO) e la natura del manto (duro al mattino) sono comunque consigliabili i rampant oppure i ramponi.
La discesa per l'intinerario di salita.
9 commenti:
P.S. Se non ricordo male il tracciato di avvicinamento è stato realizzato proprio dal nostro Annibale, il quale ha anche reso noto questo itinerario.
Ma gli Ispettori....quando lavorano...?
...lavorano, lavorano. In questo caso nel pomeriggio.
caro Angelo,come gia detto precedentemente,quest'anno ti auguro di fare il record di uscite.Da quanto emerge dal tuo raccondo..."indipendentemente dalla fatica"... mi sembra che questa uscita sia stata ricca di emozioni.Mi sarebbe piaciuto condividerle....
Ma nooooooo !!!!
Gli ispettori lavorano sempre : ISPEZIONANO LE RAVE, LA CRESTE, LE CIME, LO STATO DI INNEVAMENTO...ETC...ETC...
e tutto RIGOROSAMENTE in incognita !!!
...è uno degli incarichi che mi sono autoconferito, benché il mio capo la pansa in maniera diversa.
... una porala e poco e due sono troppe, sarebbe meglio dire:
vai, sali, scia, e fatti i c... tuoi!!! sic sic sic
si parla tropppo in questo blog, mi sembra quello dei caini!!
Caro Cavaliere Angelo, ormai il tuo futuro (sci)alpinistico è nelle mie mani....Sono sottoposto sovente a stringenti interrogatori ma sto mantenendo l'omertà tipica di Cavalieri di ben altra natura!!! Ovviamente il mio silenzio ha un prezzo: in considerazione delle mie note problematiche fisiche e delle mia altrettanto nota allergia per i nodi, potrai (o, meglio, dovrai) svolgere l'incarico di mio sherpa personale e/o intrattenerti a cadenza settimanale con Lorenzo per insegnargli i nodi (l'unico che sono riuscito a stento a spiegargli è quello per allacciarsi le scarpe!!).
Oiuttosto esoso il tuo silenzio. Per quanto riguarda i nodi non ci sono problemi, per me è un piacere, ma non contare sullo "sherpa": ho già dato in tal senso.
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