domenica 19 giugno 2011

18 giugno 2011 Monte di Mezzo del Sevo e Monte Le Vene

Secondo tentativo di conquista di due fra le più eminenti cime del panorama appenninico.
Il primo tentativo si era perso fra le nebbie tre settimane orsono, nonostante la guida del Reverendissimo Pontifex.
Chiedo quindi perdono al Reverendissimo per il secondo tentativo andato a buon fine in sua assenza.
Partiti in tre: con me il Cavalier Velluto ed il Cavalier Massimo.
La partenza è da Passo Il Chino (provenendo dalla Statale da Acquasanta Terme verso Arquata del Tronto, quasi arrivati ad Arquata si imbocca a sinistra il bivio per Spelonga). Si oltrepassa Spelonga e proseguendo per Colle per meno di un chilometro, si imbocca un bivio a sinistro su cui è segnalato il Passo. Ci sono parecchi chilometri di sterrata (7/8), si possono fare anche con autovetture normali, ma procedendo adagio (come la volta scorsa ha fatto il nostro Velluto con BMW…nei giorni successivi regolarmente ricoverata al meccanico…ma forse è un caso!).
Si parcheggia a quota 1650, sotto il Monte Comunitore. Ci si abbassa a piedi di un centinaio di metri di dislivello (chi si vuole abbassare in fuoristrada faccia pure, purchè poi non voglia anche tornare indietro…). La prima parte del sentiero (n 301 sulla carta CAI “Monti della Laga”) si snoda nel bosco. Prima di uscire dal bosco si incontra un fuoristrada fossile. Si fanno foto (questa è durante la salita di qualche settimana fà) :


Si inizia quindi a salire un facile sentiero (badino bene i Cavalieri bikers: in verità è una vera e propria sterrata!) in direzione sud per Macera della Morte, dove si arriva in poco più di un’ora (di passo veloce).
Da Macera della Morte (che si può aggirare su un sentiero basso) si procede verso il “Pizzitello” (quota 2221). A quota 2020, proprio sotto la cima di “Macera della Morte” ci si imbatte in un cippo di pietra, segnato come “Termine” sulla carta.
Il Monte Le Vene (quota 2020) è visibile in direzione ovest. Lo si può raggiungere abbassandosi un po’ e percorrendo il sentiero Italia, che comunque noi non abbiamo individuato e neanche ci pareva comoda come “rotta”. Oppure , come abbiamo fatto , raggiungendo un po’ più in alto la cresta che congiunge Pizzitello a questo monte, distante poco meno di due chilometri .
Sul percorso il Cavalier Velluto ha riscosso un grande apprezzamento fra le bovine locali:



La cima del Monte Le Vene era di quelle leggendarie, quindi abbiamo fatto molte foto:






Si torna quindi sul Pizzitello e lo si oltrepassa tenendosi sulla cresta, in direzione Pizzo di Sevo.
Fatti una cinquantina di metri (di dislivello) si evidenzia sulla sinistra (fino ad allora la cresta bordava una fascia rocciosa verticale o quasi) un costone che porta dritto al Monte di Mezzo del Sevo (150 metri più in basso, quota 2138), l’unico rilievo in direzione est nel raggio di 500 metri.
Anche questa è una cima dai profili epici. Ero molto emozionato, ed in mancanza d’altro mi sono fotografato l’ombra (ero solo, perché i due Cavalieri che erano con me hanno saggiamente accolto il mio consiglio di arrivare al più nobile Pizzo di Sevo):



Il tour è lungo: una ventina di chilometri complessivi e 900-1000 metri di dislivello fra saliscendi vari.
Beh…insomma, la Laga è bella. Ma queste due cime non sono da consigliare neanche al peggior Cavaliere (a parte il fatto che i Cavalieri sono tutti migliori). Sono alture appena accennate, e ok, io le ho fatte per collezionismo, ma al contempo elevo qui una supplica ai non collezionisti: non ci andate!
Nella stessa zona Macera della Morte, Pizzitello e Pizzo di Sevo rappresentano più degnamente le bellezze di questa zona.

2 commenti:

Unknown ha detto...

saranno pure cime di scarso interesse, ma la tua esposizione rende interessante e godibile qualunque ascesa. In ogni caso sono pronto ad accettare il tuo suggerimento!
Bella anche la definizione del "fuoristrada fossile".

Il Mascherone Vince Odoardi ha detto...

...e il motore è ancora buono...nel mio album del 29.05.11 lo puoi sentire..!!

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