Spinto anche dalla voglia di muovere il BLOG, un po’ "statico" ultimamente, racchiudo in questo post le ultime sci alpinistiche, in ordine di
tempo.
La prima è il canale Majori, salito sabato 21 aprile in
compagnia, tra gli altri, di un “vecchio amico” Giorgio, e della sua compagna
Antonella. L’unico “difetto” di questo grande amico è che con lui si “allungano”
un po’ i tempi….MA PER IL RESTO E’ UN GRANDE CONOSCITORE DI MONTAGNA, TECNICA,
E AMBIENTE…non per altro è anche accompagnatore di Media Montagna.
L’itinerario è ben noto e come quello che successivamente
menzionerò rappresenta uno dei classici percorsi dei nostri monti. Posso dire
che le condizioni in generale erano più invernali che primaverili e che in alto
la neve era in buona quantità (forse anche troppa), ma che causa nebbia e
nevischio sopravvenuti e temporaneo rialzo termico, la discesa non è stata
molto gratificante, in quanto la crosta non era del tutto portante, la polvere
che in parte c’era scendendo si è persa e gli svalangamenti finali non hanno
certo facilitato la sciata !
L’ambiente però è sempre suggestivo e la salita è stata
svolta sci in spalla, dall’Ex chalet bruciato fino ai margini del bosco, poi
proseguendo con le pelli fino a che lo “zoccolo” me lo ha consentito e cioè
quasi all’imbocco della rampa finale….
Qui, nel momento in cui le meteo
cambiavano repentinamente, preparatomi per la discesa, ho avuto un attimo di
esitazione ed ho cercato di raggiungere comunque la forcella, sci in spalla e
sfondando penosamente, ma attorno ai 2300 metri ho lasciato stare, data l’inutilità
“dell’impresa” !
Un buon dislivello era stato salito e di “aria sottile” ne
avevo già respirata abbastanza !
Di ben altra valenza è stata invece la SPLENDIDA USCITA alla
RAVA DELLA VESPA fatta il 25 aprile!
Credo di non aver mai trovato condizioni simili dall’inizio
alla fine (quasi 900 metri di dislivello) per la discesa… sembrava una pista
ben battuta, non ghiacciata e con una “spolverata di riporto” superiore e
leggermente trasformata inferiormente !
Niente di “estremo” ma quanto basta per essere considerata
una buona scelta, tra l’altro gratificata dalle ottime condizioni meteo (sole e
temperatura gradevole ed anzi fredda in quota sui 2600 metri).
La salita si è svolta dapprima con le pelli utilizzate da
poco sopra il bosco fino ad una buona metà del canale per poi progredire
seguendo il filo di cresta a sinistra dell’anfiteatro. Raggiunta la sommità
abbiamo “disdegnato” la vetta di M.Amaro raggiungibile in una ventina di
minuti, ansiosi e desiderosi di “buttarci giù” dall’imbocco classico iniziale,
questa volta più accessibile di altre !
Sin dalle prime curve Francesco (“vecchio” GIOVANE amico) di
tanto tempo fa, ha provato sano divertimento…. Io come al solito devo sempre
un attimo “sciogliermi” e quindi ho iniziato a prendere gusto un po’ più in
basso (mea culpa !!!) …MA POI E’ STATA GODURIA PURA….(IO MI DIVERTO CON “POCO”
!)
Dall’ultima lingua, tolti gli sci ai piedi, abbiamo
proseguito per “Fonte della Cesa” e di lì brevemente all’auto lasciata proprio
vicino alla catena di accesso alla sterrata per la stessa (la neve per strada,
ci aveva impedito di arrivare al piazzale…ma in fondo per la “vespa” è anche
meglio fermarsi lì)
4 ore per salire e 1 buona per scendere, per i 1200 metri
scarsi di dislivello.
Dimenticavo: Francesco dedica questa uscita al DIRETTORE……
Ciao Stè !!! "che ti si pers….!!!!!"
2 commenti:
Grande Fausto!
...eh vai con le classiche (anche perchè nelle altre,di neve non ce n'è più)!
Bellissima giornata e bellissima descrizione....grazie Fausto!! Direttò....che ti si pers!!
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