Solito orario e solito posto. Questa volta la meta è l'anfiteatro delle Murelle (o per lo meno l'intenzione era questa). La squadriglia è delle migliori io (pastarella?), Angelo, Marco S. e Fabio.
Una volta lasciata l'auto in corrispondenza della grande pietra che delimita la no-zone per il Pomilio ci avviamo verso le antenne costeggiando la pista. Subito notiamo un formicaio di pistaioli vestiti tutti con tutine aderentissime colorate (c'è stata una gara di slalom) e tra questi un volto a noi noto, Fester. Era caricatissimo. Dopo la comunicazione che il consiglio dei Cavalieri gli aveva decretato l'obblico di vincere riprendiamo la salita. Salendo al Blockhouse delle evidenti cornici ci invitavano a deviare verso destra. Dalla sommità la vista era come sempre emozionante. Si continua per il M. Cavallo. Una volta avvicinatoci allo strappo che precede la vetta del Focalone la fin ora tranquilla uscita si trasforma in una uscita schiaffeggiante. I primi schiaffi ci vengono dati dal tipo di neve che associata alla pendenza sostenuta ci consigliano di calzare i ramponi. Con senno del poi, per fortuna!. Man mano che si guadagnava quota un nuovo compagno si univa a noi. Il sig. vento. Era talmente sostenuto che a stento si rusciva a stare in piedi (...con i ramponi, figuriamoci con gli sci). La forza del vento ci ha fatto desistere dalla nostra meta originale (sciare nell'infiteatro delle Murelle). Il vento ha continuato a schaiffeggirci fino al Bivacco Fusco (in pessime condizioni) dove abbiamo trovato un po di riparo.
Tolte le pelli siamo scesi per il canale appena risalito. La qualità della neve non era delle migliori e la pendenza si è fatta sentire.
Una volta calzete nuovamente le pelli il vento ci ha schiaffeggiato nuovamente fino alla fine della gita. Una volta alla macchina il vento ha avuto pietà di noi e ci ha concesso di rilassarci in una calma non sperata.
Va bene che Marco (già Marcowave) è un serfista, è quindi il vento è la normalità per lui, ma diamoci una regolata.
Una volta calzete nuovamente le pelli il vento ci ha schiaffeggiato nuovamente fino alla fine della gita. Una volta alla macchina il vento ha avuto pietà di noi e ci ha concesso di rilassarci in una calma non sperata.
Va bene che Marco (già Marcowave) è un serfista, è quindi il vento è la normalità per lui, ma diamoci una regolata.
Tutto sommato una bella sciata in condizioni OSA e un dislivello totale di circa 1400 metri.
Marco, il vivandiere, ci ha prelibato di alcune polpete di riso condite con uvetta, miele, uova e chissà cos'altro. Una bontà. Grazie Fiorella (moglie di Marco).
Dimenticavo, oggi è stato il mio compleanno (43), quindi tutti i Cavalieri che non hanno partecipato all'uscita sono creditori di una bevuta.
Marco, il vivandiere, ci ha prelibato di alcune polpete di riso condite con uvetta, miele, uova e chissà cos'altro. Una bontà. Grazie Fiorella (moglie di Marco).
Dimenticavo, oggi è stato il mio compleanno (43), quindi tutti i Cavalieri che non hanno partecipato all'uscita sono creditori di una bevuta.
2 commenti:
Auguri!!
Cento anni ancora di queste giornate!
caro Mascherone,il tuo piu' che un augurio sembra una iettatura,per quanto, il giorno dopo passata la stanchezza,il ricordo della giornata trascorsa ha tutto un altro sapore. Antonio mia moglie ringrazia per il complimento comunque per non allertare i cavalieri piu' voraci,abbiamo mangiato tortine di riso.
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