In seguito ad un recente post in cui San Gabriele delle Rupi accusava alcuni Cavalieri adi essere divenuti "fannulloni di rango DOC, DOP, certificati ISO 9001" .... e quant'altro, la risposta non si è fatta attendere.
Oggi, due dei citati "Cavalieri Fannulloni", hanno raggiunto la cima del monte Rognone (mt. 2089) utilizzando come via di salita la più lunga e con il maggior dislivello possibile, risalendo interamente il Vallone di Sant'Antonio (Angelo ha inteso onorarmi in questo modo),. Come detto, il dislivello superato non è banale (circa 1350 m) se aggiungiamo che l'uscità è avvenuta in neve fresca e polverosa, che dico! polverosissima. In vetta abbiamo avuto anche la presenza di Eolo (forse gli giravano).
La discesa è stata fantastica, polvere, polvere e poi ancora polvere.
Dato il dislivello questo itinerario è consigliato solo dopo una nevicata.
Bisogna raggiungere Introdacqua (sulla statale per Roccaraso, passando per la frazione di Vallelarga, così si evita il notorio traffico caotico di Sulmona!). In uno degli ultimi incorci prima del paese si impegna un incrocio (lo si riconosce che è quello giusto in quanto si entra in un viale alberato), prendere a destra (a sinistra, in salita, si va verso il centro del paese). Dopo circa 100 mt svoltare a sinistra in leggera salita e puntare in una carrozzabile che va percorsa fino a quanto è possibile. Allorquando ci si imbatte in una sbarra metallica seguire la strada verso sinistra oltrepassando la chiesa di sant'Antonio che da il nome al vallone. Da questo punto tutto quello che riuscirete a fare in macchina ve lo risparmierete a piedi: noi abbiamo "preferito" lasciare l'auto a quota 750 m, praticamente in paese, tanto per fare esercizio di gambe e per evitare di essere chiamati fannulloni in futuro.
Inizialmente si segue l'evidente carrareccia che porta al primo rifugio e successivamente al secondo (in alternativa seguire indicazioni sentiero estivo n. 2, segni rossi) . Durante la progressione non dimenticate di ammirare il fantastico panorama che man mano che ci si alza cambia continuamente. Dopo il secondo rifugio, nell'impegare un piccolo strappetto vi accorgerte di essere arrivati ad una selletta dalla quale, olprepassato il rifugio di Forca Ristoppia, vi si aprirà una cresta (molto larga) che vi porterà sulla vetta del Monte Rognone; oppure attraversare a mezza costa in modo da avvicinare la vetta. Attenzione a non abbassarsi troppo per non entrare in un imbuto in prossimità della vetta.
La discesa può avvenire o per l'itinerario percorso in salita o, come nel nostro caso, per l'evidente vallone che guarda verso Nord per poi ricollegarsi, dopo aver attraversato delle macchie di vegetazione apparentemente fitte, alla strada percorsa in salita. Da li in poi, se l'innevamento lo permette, per campi aperti.
Oggi, due dei citati "Cavalieri Fannulloni", hanno raggiunto la cima del monte Rognone (mt. 2089) utilizzando come via di salita la più lunga e con il maggior dislivello possibile, risalendo interamente il Vallone di Sant'Antonio (Angelo ha inteso onorarmi in questo modo),. Come detto, il dislivello superato non è banale (circa 1350 m) se aggiungiamo che l'uscità è avvenuta in neve fresca e polverosa, che dico! polverosissima. In vetta abbiamo avuto anche la presenza di Eolo (forse gli giravano).
La discesa è stata fantastica, polvere, polvere e poi ancora polvere.
Dato il dislivello questo itinerario è consigliato solo dopo una nevicata.
Bisogna raggiungere Introdacqua (sulla statale per Roccaraso, passando per la frazione di Vallelarga, così si evita il notorio traffico caotico di Sulmona!). In uno degli ultimi incorci prima del paese si impegna un incrocio (lo si riconosce che è quello giusto in quanto si entra in un viale alberato), prendere a destra (a sinistra, in salita, si va verso il centro del paese). Dopo circa 100 mt svoltare a sinistra in leggera salita e puntare in una carrozzabile che va percorsa fino a quanto è possibile. Allorquando ci si imbatte in una sbarra metallica seguire la strada verso sinistra oltrepassando la chiesa di sant'Antonio che da il nome al vallone. Da questo punto tutto quello che riuscirete a fare in macchina ve lo risparmierete a piedi: noi abbiamo "preferito" lasciare l'auto a quota 750 m, praticamente in paese, tanto per fare esercizio di gambe e per evitare di essere chiamati fannulloni in futuro.
Inizialmente si segue l'evidente carrareccia che porta al primo rifugio e successivamente al secondo (in alternativa seguire indicazioni sentiero estivo n. 2, segni rossi) . Durante la progressione non dimenticate di ammirare il fantastico panorama che man mano che ci si alza cambia continuamente. Dopo il secondo rifugio, nell'impegare un piccolo strappetto vi accorgerte di essere arrivati ad una selletta dalla quale, olprepassato il rifugio di Forca Ristoppia, vi si aprirà una cresta (molto larga) che vi porterà sulla vetta del Monte Rognone; oppure attraversare a mezza costa in modo da avvicinare la vetta. Attenzione a non abbassarsi troppo per non entrare in un imbuto in prossimità della vetta.
La discesa può avvenire o per l'itinerario percorso in salita o, come nel nostro caso, per l'evidente vallone che guarda verso Nord per poi ricollegarsi, dopo aver attraversato delle macchie di vegetazione apparentemente fitte, alla strada percorsa in salita. Da li in poi, se l'innevamento lo permette, per campi aperti.
2 commenti:
Ormai non posso più negare. Inconsciamente mi sono fatto prenedere pure io dalla "corsa ai 2000", visto che tutto sommato me ne mancano pochi. In effetti ogni volta, neve permettendo, cerco sempre di volgere i miei sci verso cime che mi sono ancora ignote, anche se alli fine credo che non completerò mai la "collezione". Beh, puzza nengue!!
AIAIAIAIIIAAAAAAIIIII !!!!!
Angelo, ma ci siamo visti oggi e non hai avuto il coraggio di dirmi niente a voce !!!
E comunque, altro che M.Rapina... n'culo che neve !!! da invidia .....!!!!
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