Questa gita però ormai era nella mia mente e oggi non potevo mancare, nostante la meteo prometteva pioggia e precipitazioni nevose. Ma Scanno si sta rivelando il "miracolo" degli ski-alp, dove compare il solo anche quando le previsioni promettono il contrario: oggi non c'era proprio il sole, che ha fatto capolino di tanto in tanto, ma la visibilità era abbastanza buona.
Beh, come detto, non potevo mancare, quindi mi sono goduto la gita in totale solititudine.
A tal proposito solo ieri un amico mi ricordava quanto fosse importante condividere un'escursione con gli amici. Conosco molto bene questo sentimento e l'importanza di condividere la soddisfazione di una bella gita con gli amici di sempre, ma conosco molto bene anche la "solitudine" del contatto intenso e viscerale con l'ambiente che ci circonda, avendo provato queste sensazioni molte volte. Un giorno, quando sarà più "maturo" (alpinisticamente parlando), auguro al mio amico di poter provare queste sensazioni, di poter battere traccia in totale solitudine, di salire ascoltando solo il fruscio delle tue pelli a contatto con la neve (meglio se polverosa, anche se più faticoso) e niente altro, poi ... la vicinanza con la natura, intensa, al punto di sentirti parte di essa e non un semplice visitatore.
Località di Partenza: Valle del tasso 1221 m; dislivello 900 m; tempo di salita 2,30/3,00 ore; difficoltà MS; esposizione nord/est
Accesso: si percorre la SS 479 della Valle del Sagittario (uscita A25 Cocullo) da Anversa degli Abruzzi a Scanno. Superato il centro abitato di Scanno e proseguendo verso passo Godi, dopo circa 3 chilometri in corrispondenza del ponte sul torrente Tasso, svoltare a destra per una strada asfaltata dove è ubicato l'agriturismo "Le Prata" che si supera di 300 metri circa. Posteggiare l'auto in corrispondenza di una carrozzabile all nostra destra, poco dopo il centro ippico il "Ranch".
Relazione della salita: dal luogo dove abbiamo lasciato l'auto, si inizia a risalire la carrozzabile della Valle del Ciaccariello, oltreppassando la sbarra metallica e tralasciando alla nostra destra una strada che risale a Colle Rotondo (impianti di risalita). Si percorre il fondo della Valle fino a quota 1426 m, seguendo la segnaletica per lo Stazzo del Monte (segni bianco rossi sugli alberi ben visibili) che si raggiunge in 30 minuti circa continuando a risalire il bosco di faggi a quota 1619 m. Dello stazzo, posizionato in bella radura circondata da una costola rocciosa ed un pendio con faggi secolari, non resta che un rudere per cui non offre alcun riparo.
Si rientra nel bosco in direzione nord/ovest e si inizia a risalire il ripido pendio tenendo alla nostra sinistra il fosso principale che scende sotto la costola rocciosa, fino a uscire dal bosco a quota 1700 m circa. Una volta superato i faggi più in alto, si entra nel fondo della Valle del Monte passando sotto il pendio piuttosto valanghivo alla nostra desta della Serra del Monte. Si continua per il Vallone del Monte per poi risalire anfiteatro davanti a noi fino a raggiungere l'ampia sella a quota 2072 m, per poi percorrere la cresta verso la nostra sinistra (sud/est) fino ad arrivare sulla cima a quota 2122 m, senza nome sulla carta.
La discesa per l'intinerario di salita; con buona visibilità si può percorrere anche un variante di discesa lungo una canale che dalla vetta scende in direzione nord, fino ad una conca dalla quale si continua l'intinerario di salita.
8 commenti:
"e niente altro, poi ... la vicinanza con la natura, intensa, al punto di sentirti parte di essa e non un semplice visitatore."
Condivido, Angelo, condivido...senza nulla togliere al piacere di stare con gli amici che ormai mi capita di rado.
A volte ci si "purifica". Attenzione, però, d'inverno a non sopravvalutare noi stessi o sottovalutare la montagna. Non è una partita a tennis...
Migliaia di escursioni ancora...
Sicuramente da provare.Un escursione solitaria per ascoltare e ritrovare te stesso immerso nella maestosita' della natura.Pero'mi raccomando che non diventi un abitudine. Un amico....
Anch'io spesso sento il bisogno, quasi irrefrenabile di ritrovare me stesso ...ed è base importante per poi "ritrovare" anche gli altri !
Seguendo anche i consigli degli amici, prestiamo sempre molta attenzione però !... e comunque approfitto dell'occasione pr lanciare un invito, affinchè si effettui una escursione "di massa" dei cavalieri.... che dite ?! scegliendo chiaramente un itinerario che possa essere appagante per sciatori e non !
...l'essere umano è un animale sociale che ha bisogno di isolarsi...
Credo di essere l'incarnazione dell'animale cui faceva riferimento pastarella....
Aggiungo, a proposito della sicurezza, che solitamente quando si è soli in ambiente naturale si tende a prestare molta più attenzione di quanto non si faccia in compagnia e, sopratutto, non ci lascia trasportare in avventure che non sono alla propria portata. Chiaramente, come ognuno di noi sa bene, un banale incidente potrebbe diventare un dramma ... ma questo è imponderabile. Buone escursioni a tutti!
Beh,comunque,i vari animali sociali hanno avuto e avranno tutto il tempo per vivere le belle e nobili sensazioni delle "solitarie" (devo dire che ne ho fatte molto poche,ma ancora ne ricordo l'intensità e la bellezza)...però io aderisco alla proposta di Fausto di un'uscita collettiva.Battano un colpo i Cavalieri che sono dello stesso avviso!
..il mio colpo c'è!
si potrebbe riesumare una antica tradizione ormai persa di riunirci in quel di LamaBianca che garantirebbe, a chi volesse, di aperitivarsi su una ravetta e ad altri di cimentarsi chi da fochista e chi da cuoco.
Il tutto in previsione dell'evento dell'anno, il RavaParty.
pelli,ciaspole,arrosticini e ombretta.perche' no' boom-boom
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