Gita Grandiosa! Non ci sono altri aggettivi per definire questo magnifico giro con la MTB.
La nostra Terra, l'Abruzzo, non finirà mai di stupirmi; per quanto io abbia percorso in lungo e in largo parecchie montagne della nostra regione, sono ancora a meravigliarmi per la bellezza di luoghi isolati e fuori dai soliti "giri" che facciamo durante le nostre escursioni.
Questa volta siamo solo in due, Luca ed io. Partenza alle ore 7 da casa diretti all'altopiano delle Rocche per percorrere, finalmente, il giro dell'altopiano del Sirente - Velino che corteggiavamo già dall'esate scorsa.
Trattandosi di una gita ad anello, decidiamo di iniziare l'escursione da località Terranera dove lasciamo l'auto ed iniziamo a pedalare per 60 km dei quali solo 5/6 su asfalto, 1700 metri di dislivello e 4 ore e 40 minuti e, questa volta, senza neanche un panino per il pranzo. Alla fine, però, grande soddisfazione di entrambi.
Relazione:
Dal centro abitato di Terranera, presso il crocevia che conduce a Rocca di Mezzo, seguendo la segnaletica "Rocca di Cambio" dell'ippovia, si imbocca la strada sterrata che in leggera discesa e poi in piano conduce in breve nei pressi di Rocca di Cambio, fino a raggiungere la SR5bis dove si svolta a sinistra per poi svoltare, dopo pochi metri, di nuovo a destra sulla SP38D in direzione degli impianti di risalita di Campo Felice. Dopo qualche centinaio di metri, dopo aver percorso circa 7 chilometri dalla partenza, si svolta a destra su una stradina asfaltata inizialmente in leggera salita, che in seguito diventa sempre più ripida e sterrata. Dopo aver attraversato il bosco, a qota 1735 metri, si raggiunge il valico di Forcamiccia dal quale si scende rapidamente, su terreno accidentato e ripido, sulla piana di Campo Felice.
Alla fine della discesa, sul prato, si svolta a destra su una evidente traccia fino ad immettersi sulla strada asfaltata che seguiamo per un breve tratto svoltando a destra, fino a quando, sul lato opposto della strada, è ben visibile la carrareccia che taglia il piano in direzione sud-est fino a raggiungere un'altra strada asfaltata che seguiamo per un breve tratto in direzione sud (svolta a sinistra). Poco dopo incrociamo sulla nostra sinistra una carrareccia con la segnaletica per il rifugio "Sebastiani". Percorriamo questa strada, da quota 1550 metri ca., fino a raggiungere il predetto rifugio a quota 2102 metri. Durante il tragitto sulle prateria di quota, agnifico panorama sul Puzzillo, Cimata di Puzzillo e Costone Occidentale.
Una volta arrivati al valico dove è posto il Sebastiani, iniziamo la discesa molto tecnica (nel primo tratto spesso occorre scendere da mezzo) verso la Valle Cerchiata, Iaccetto di Pezza e Capo Pezza dove le difficoltà hanno termine. Ora attraversiamo tutta la Piana di Pezza e, raggiunto il Vado di Pezza, scendiamo velocemente su asfalto verso Rocca di Mezzo dove è possibile (anzi necessario ) rifornirsi di acqua. Aggirato il paese, che ci lasciamo alla nostra sinistra, raggiungiamo il cimitero di Rocca di Mezzo, quando ormai avremo percorso 36,5 chilometri dal punto di partenza, che costeggiamo fino ad immetterci sulla SP38 che lasciamo dopo pochi metri per immetterci, alla nostra destra, sull'ampia carrareccia in leggera salita.
Devo dire che in questo punto del percorso la tentazione di fare ritorno all'auto in sosta a Terranera è molto forte, visto che solo 4 km ci separano da essa, mentre continuando il giro ci aspettano ancora 24 chilometri.
Dopo trecento metri si entra in un fitto bosco di querce e noccioli e si inizia a scendere a lungo su fondo ciottoloso, che poi diviene erboso,lungo la Valle Cordora, ignorando la prima biforcazione alla nostra destra e la successiva alla nostra sinistra seguendo, sostanzialmente i segnavia "bianco/rossi" dipinti sui massi e sui tronchi degli alberi.
In questo luogo, benché percorsa da una evidente traccia di carrozzabile, si ha la sensazione di totale isolamento, completamente immersi nelle vegetazione e senza poter contare su punti di riferimento delle montagne vicine.
Dopo la lunga discesa (circa 8 chilometri), con brevissimi tratti di saliscendi, si perviene all'ampio e bellissimo Piano di Iano che più volte avevo osservato dalla cima del Monte Sirente, che ora è perfettamenete visibile alla nostra destra. Si attraversa il Piano percorrendo una poco evidente traccia sull'erba in direzione del laghetto e della chiesetta della Santissima Trinità visibile alla nostra sinistra, quando ormai in direzione nord sono visbili anche le vecchie case di Pagliare di Tione. Si raggiunge la chiesetta dopo una ripida salita e si svolta a sinistra sulla carrozzabile che in leggera salita in circa 2 chilometri ci porta al di sopra del borgo, molto bello e ristrutturato, di Pagliare di Tione in prossimità di un fontanile dove è possibile fare rifornimento di acqua.
Senza entrare nel borgo, a meno che non si voglia fare una visita al luogo, si prosegue sulla stessa carrozzabile attenendosi alla segnaletica dell'ippovia "Rocca di Mezzo - Terranera" fino a giungere al punto di partenza dopo altri 10 chilometri di sterrato in leggera salita e qualche saliscendi.
Per le foto clicca sul titolo del post
La nostra Terra, l'Abruzzo, non finirà mai di stupirmi; per quanto io abbia percorso in lungo e in largo parecchie montagne della nostra regione, sono ancora a meravigliarmi per la bellezza di luoghi isolati e fuori dai soliti "giri" che facciamo durante le nostre escursioni.
Questa volta siamo solo in due, Luca ed io. Partenza alle ore 7 da casa diretti all'altopiano delle Rocche per percorrere, finalmente, il giro dell'altopiano del Sirente - Velino che corteggiavamo già dall'esate scorsa.
Trattandosi di una gita ad anello, decidiamo di iniziare l'escursione da località Terranera dove lasciamo l'auto ed iniziamo a pedalare per 60 km dei quali solo 5/6 su asfalto, 1700 metri di dislivello e 4 ore e 40 minuti e, questa volta, senza neanche un panino per il pranzo. Alla fine, però, grande soddisfazione di entrambi.
Relazione:
Dal centro abitato di Terranera, presso il crocevia che conduce a Rocca di Mezzo, seguendo la segnaletica "Rocca di Cambio" dell'ippovia, si imbocca la strada sterrata che in leggera discesa e poi in piano conduce in breve nei pressi di Rocca di Cambio, fino a raggiungere la SR5bis dove si svolta a sinistra per poi svoltare, dopo pochi metri, di nuovo a destra sulla SP38D in direzione degli impianti di risalita di Campo Felice. Dopo qualche centinaio di metri, dopo aver percorso circa 7 chilometri dalla partenza, si svolta a destra su una stradina asfaltata inizialmente in leggera salita, che in seguito diventa sempre più ripida e sterrata. Dopo aver attraversato il bosco, a qota 1735 metri, si raggiunge il valico di Forcamiccia dal quale si scende rapidamente, su terreno accidentato e ripido, sulla piana di Campo Felice.
Alla fine della discesa, sul prato, si svolta a destra su una evidente traccia fino ad immettersi sulla strada asfaltata che seguiamo per un breve tratto svoltando a destra, fino a quando, sul lato opposto della strada, è ben visibile la carrareccia che taglia il piano in direzione sud-est fino a raggiungere un'altra strada asfaltata che seguiamo per un breve tratto in direzione sud (svolta a sinistra). Poco dopo incrociamo sulla nostra sinistra una carrareccia con la segnaletica per il rifugio "Sebastiani". Percorriamo questa strada, da quota 1550 metri ca., fino a raggiungere il predetto rifugio a quota 2102 metri. Durante il tragitto sulle prateria di quota, agnifico panorama sul Puzzillo, Cimata di Puzzillo e Costone Occidentale.
Una volta arrivati al valico dove è posto il Sebastiani, iniziamo la discesa molto tecnica (nel primo tratto spesso occorre scendere da mezzo) verso la Valle Cerchiata, Iaccetto di Pezza e Capo Pezza dove le difficoltà hanno termine. Ora attraversiamo tutta la Piana di Pezza e, raggiunto il Vado di Pezza, scendiamo velocemente su asfalto verso Rocca di Mezzo dove è possibile (anzi necessario ) rifornirsi di acqua. Aggirato il paese, che ci lasciamo alla nostra sinistra, raggiungiamo il cimitero di Rocca di Mezzo, quando ormai avremo percorso 36,5 chilometri dal punto di partenza, che costeggiamo fino ad immetterci sulla SP38 che lasciamo dopo pochi metri per immetterci, alla nostra destra, sull'ampia carrareccia in leggera salita.
Devo dire che in questo punto del percorso la tentazione di fare ritorno all'auto in sosta a Terranera è molto forte, visto che solo 4 km ci separano da essa, mentre continuando il giro ci aspettano ancora 24 chilometri.
Dopo trecento metri si entra in un fitto bosco di querce e noccioli e si inizia a scendere a lungo su fondo ciottoloso, che poi diviene erboso,lungo la Valle Cordora, ignorando la prima biforcazione alla nostra destra e la successiva alla nostra sinistra seguendo, sostanzialmente i segnavia "bianco/rossi" dipinti sui massi e sui tronchi degli alberi.
In questo luogo, benché percorsa da una evidente traccia di carrozzabile, si ha la sensazione di totale isolamento, completamente immersi nelle vegetazione e senza poter contare su punti di riferimento delle montagne vicine.
Dopo la lunga discesa (circa 8 chilometri), con brevissimi tratti di saliscendi, si perviene all'ampio e bellissimo Piano di Iano che più volte avevo osservato dalla cima del Monte Sirente, che ora è perfettamenete visibile alla nostra destra. Si attraversa il Piano percorrendo una poco evidente traccia sull'erba in direzione del laghetto e della chiesetta della Santissima Trinità visibile alla nostra sinistra, quando ormai in direzione nord sono visbili anche le vecchie case di Pagliare di Tione. Si raggiunge la chiesetta dopo una ripida salita e si svolta a sinistra sulla carrozzabile che in leggera salita in circa 2 chilometri ci porta al di sopra del borgo, molto bello e ristrutturato, di Pagliare di Tione in prossimità di un fontanile dove è possibile fare rifornimento di acqua.
Senza entrare nel borgo, a meno che non si voglia fare una visita al luogo, si prosegue sulla stessa carrozzabile attenendosi alla segnaletica dell'ippovia "Rocca di Mezzo - Terranera" fino a giungere al punto di partenza dopo altri 10 chilometri di sterrato in leggera salita e qualche saliscendi.
Per le foto clicca sul titolo del post
3 commenti:
sto arrivando!
Sentito telefonicamente Angelo verso le ore 11.30, colto nel bel mezzo della salita, confermo che "non poteva respirare"...
Posta un commento