Dopo diversi tentativi abortiti per avverse condizioni meteo finalmente la Serra della Terratta è stata conquistata. Le escursioni autunnali regalano profumi e colori che difficilmente si riprovano durante le altre stagioni. Progredire su soffici tappeti di foglie è paragonabile, come dice Angelo, a sciare.
Veniamo alla relazione: itinerario arcinoto ai frequentatori del blog, ma essendo stato assente per tutta l'estate mi eserciterò nel riproporlo: dal centro del paese, dopo aver consumao un dolcetto tipico, ci si dirige verso gli impienti (dismessi) della seggiovia. Attaversato l'ampio piazzale si può lasciare l' auto nella piazzola situata in prossimità di un tornante destrorso proprio sotto i cavi della seggiovi (quota 1110 circa). Calzati gli scarponi si segue l'evidente carrareccia che sale costeggiando inizialmete i tralicci dell'impianto di risalita. Poco dopo si incontra, a sinistra, la pista da sci, e a destra inizia il sentiero (tabella in legno) contrasegnato con bandierine rosso-bianco. Il sentiero è sempre ben segnato (spesso con paletti esageratamente grandi) nonch'è evidente. Dopo circa 1 ora e 30 (o poco più) di salita si incontra lo stazzo del Carapale (mt. 1642).Si procede sempre nel bosco fino a quota 1750 circa ove la vegetazione inizia ad allentare. Proprio intorno a questa quota io e l'amico Angelo abbiamo udito uno stranissimo verso. Forse lo starnuto di un orso, forse il segnale di allarme di un orso da noi disturbato, comunque ci siamo convinti che ad emettere quello strano verso era stato un Orso. Purtroppo non siamo riusciti a vedere nulla. Angelo è convinto che in caso di attacco l'orso avrebbe puntato su di me in quanto, a suo dire, più in-carne! Io non ne sono sicuro. E se all'animale gli piacesse rosicchiare le ossa? voi che ne dite? Andiamo avanti.
Guadagnato il pendio sono evidenti due gendarmi in pietra (le Ciminiere, 2061 mt) che ci indicano che dobbiao proseguire veso la nostra destra per comodi saliscendi percorrendo il filo di cresta verso l'anticima sud della Terratta (2163 mt), nel proseguire si guadagna la cima della Terratta (2208 mt).
Dopo una piccola pausa contemplativa sul panorama che cia siamo immaginati ricoperti di bianco, abbiamo puntato a sud-sud-est per la Serra del Carapalle. Una volta tornati verso l'anticima sud (2163 mt), nel tagliare a mezza costa (senza perdere eccessivamente quota) si raggiunge il costone della Serra del Carapale e dopo l'anticima (2102 mt) si guadagna la vetta a quota 2126 mt.
Per il ritorno, anzichè risalire, siamo scesi direttamente per l'evidente vallone a sud (mughi e ghiaia) che guarda il sentiero che, percorso in precedenza, ci ricondurà alla macchina.
Dopo una lunga convalescenza sembra che le cose stiano andando verso la direzione giusta anche se l'ascesa mi ha provocato l'ulteriore tumefazione delle ungie degli alluci. Che vogliamo fare!
Guadagnato il pendio sono evidenti due gendarmi in pietra (le Ciminiere, 2061 mt) che ci indicano che dobbiao proseguire veso la nostra destra per comodi saliscendi percorrendo il filo di cresta verso l'anticima sud della Terratta (2163 mt), nel proseguire si guadagna la cima della Terratta (2208 mt).
Dopo una piccola pausa contemplativa sul panorama che cia siamo immaginati ricoperti di bianco, abbiamo puntato a sud-sud-est per la Serra del Carapalle. Una volta tornati verso l'anticima sud (2163 mt), nel tagliare a mezza costa (senza perdere eccessivamente quota) si raggiunge il costone della Serra del Carapale e dopo l'anticima (2102 mt) si guadagna la vetta a quota 2126 mt.
Per il ritorno, anzichè risalire, siamo scesi direttamente per l'evidente vallone a sud (mughi e ghiaia) che guarda il sentiero che, percorso in precedenza, ci ricondurà alla macchina.
Dopo una lunga convalescenza sembra che le cose stiano andando verso la direzione giusta anche se l'ascesa mi ha provocato l'ulteriore tumefazione delle ungie degli alluci. Che vogliamo fare!
1 commento:
BENTORNATO !!!
Guarda caso...come si riavvicina l'inverno...esce dal letargo Pastarella...AL CONTRARIO DELL'ORSO !
Posta un commento