Ma era tale e tanta la voglia di percorrere questo itinerario per me (e non solo) nuovo, in un ambiente il cui nome già di per se è tutto un programma : Vallone dell'Inferno !
Lasciate le auto in prossimità del Vado di Corno (all'inizio della sterrata) verso le 08:30 è iniziata l'escursione, condotta dal nostro Pontifex nell'ambito di una uscita del Gruppo Gran Sasso del CAI Pescara.
Di questo gruppo promiscuo Cai e Cavalieri facevano parte oltre al succitato noto condottiero, anche Claudio "il contadino", il sottoscritto, Mimmo (in ambiti himalayani meglio conosciuto come "Lu metic"), Maria, Vittorio e Alessandro.
Dal vado quindi, tante volte punto di partenza per percorrere "il centenario", abbiamo invece preso la traccia di sentiero "geologico" (presenti ancora vecchi segnali CAI giallorossi, ma ormai dismesso) che repentinamente porta giù verso la valle, non trascurando di dare un'occhiata verso il più basso Rif.D'Arcangelo al Vaduccio.
Lo spettacolo che man mano si è aperto davanti ai nostro occhi è stato davvero IMPRESSIONANTE ! Le foto (cliccate sul titolo) non possono rendere l'idea della vastità dell'ambiente e dell'imponenza della bastionata meridionale del C.no Grande.
Praticamente per chi frequenta il Gran Sasso è come dire che c'è "una montagna nuova, nella montagna", tipicamente da noi "trascurata", percorrendo sempre sentieri e vie che partono dai 2000 mt e vanno su....
C'è anche da dire che ad ogni modo qui dentro c'è "poco da fare..." e la via della quale si parla di più è il famoso canale Hass-Acitelli, che si identifica benissimo e che è un itinerario tipicamente invernale di "notevole spessore" !
Scendendo e guadagnando sempre più il fondo del vallone si identifica la parte bassa dello stesso perdersi verso Casale San Nicola.... nel frattempo di fronte a noi si identificano dei canaloni ghiaiosi che si dipartono dalla zona in prossimità del Sassone e teoricamente sciabili da esperti... tenendo presente che l'ambito nel quale si "opera" è a fortissimo rischio valanghe !
Per quanto riguarda noi, raggiunto una quota minima (attorno ai mt. 1600) abbiamo dovuto iniziare la risalita per riguadagnare la sella di C.no Grande e questo con un primo tratto di roccia, dove la catena che era posta di ausilio originariamente, non c'è più ...!!!
Questo ha dato un'impronta leggermente alpinistica all'uscita in quanto è stata attrezzata una risalita di una trentina di metri, con l'ausilio di Mimmo, corda e Gabriele... il quale una volta che tutto il gruppo aveva passato l'ostacolo, arrampichicchiando in ottima sicurezza si è lasciato andare ad una di quelle frasi che ormai lo rendono celebre : "ma io mi trovo a mio agio qui, perchè HO UN APPROCCIO PROFESSIONALE !"....
Faticosamente per pratoni e ghiaie abbiamo riguadagnato il costone sommitale verso la Sella attorno ai mt.2300 , sul sentiero che porta alla direttissima di C.no Grande. In condizioni meteo peggiorate rispetto alla tranquilla mattinata e non prima di esserci salutati, assolutamente appagati della bella "impresa" le nostre strade si sono divise perchè mentre io e Claudio guadagnavamo M.Aquila e ne percorrevamo la cresta fino a scendere a Vado di Corno, raggiunto alle 15:00 (chiudendo quindi un anello), gli altri hanno proseguito per Campo Imperatore dove Bruno li avrebbe ricondotti alle auto.
E adesso..... si beveeeee !!!
2 commenti:
Grande Fausto, post sempre eleganti, garbati, avvincenti, direi fatti "con approccio professionale"!!!
Siamo fra i pochi a poter vantare un "Pontifex con approccio professionale". E per la verità siamo pure fra i pochi a poter vantare un Pontifex! Sempre sia lodato
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