lunedì 10 gennaio 2011

Passo Cadin o di Fiemme













La Val Cadino, è una delle zone più apprezzate in Val di Fiemme e la strada che collega Ponte Stue al Passo Manghen è molto frequentata e viene spesso percorsa con gli sci, con le ciaspole o semplicemente a piedi. Appena si abbandona la strada principale e ci si inoltra nei bellissimi boschi d’abete ai lati della valle, ci si trova subito isolati ed immersi in un ambiente solitario e molto suggestivo.
Non è raro infatti, che nel percorre questo itinerario anche durante i fine settimana ci si trovi da soli. La Cima Bolenga è una meta modesta e non presenta particolari difficoltà risultando ideale anche a sciatori non provetti. Può essere percorsa anche dopo abbondanti nevicate, ponendo però in questo caso, un po’ d’attenzione nei pressi del Passo Cadin, dove spesso si formano accumuli da vento che potrebbero risultare pericolosi. Il tratto che collega il Passo alla Cima Bolenga, a volte può essere privo di neve a causa del vento.
In questo caso, si potrà essere più che soddisfatti di terminare l’ascensione al Passo Cadin.
ACCESSO STRADALE: Da Cavalese, si raggiunge l’abitato di Molina di Fiemme, posto nel fondovalle in riva all’Avisio. Da una rotonda prima del Paese, parte la strada per il Passo Manghen, che si segue fin quando
non si può più proseguire. Si parcheggia dopo un ponte a quota 1252m. (località Ponte Stue).

descrizione:
SALITA: Dal parcheggio, si continua lungo la strada principale e dopo circa 2 chilometri, si arriva ad un incrocio di tre strade a quota 1440m. Si prende ora la strada centrale, contraddistinta da una sbarra, seguendo le indicazioni per Malga Agnelezza n° 314. Si continua sulla forestale fino alla malga stessa a quota 1660m. (da questo punto è visibile la parte alta del percorso).
Si continua oltre la malga per bosco rado, rimanendo sempre alla sinistra del torrente e costeggiandolo ci si inoltra nella valle verso il passo Cadin. Verso quota 2000 m. il bosco si dirada ulteriormente ed il passo è ben visibile. La pendenza va aumentando e qui bisogna porre attenzione agli accumuli da vento spesso presenti. Raggiunto il passo a quota 2108m. se le condizioni d’innevamento lo consentono, si continua verso Sud, aggirando sulla destra le ultime rocce della Cima Bolenga fino in vetta.
DISCESA: Ritornare al passo Cadin e scendere il pendio percorso in salita, ma all’inizio delle prime piante, conviene in discesa tenere la sinistra e scendere inizialmente fra qualche cespuglio, per poi prendere un bellissimo pendio disboscato con pendenza ideale. Quasi alla fine dello stesso, dove diventa pianeggiante, passare nuovamente alla destra del fiume e riprendere le tracce di salita.

5 commenti:

Unknown ha detto...

La gita in Lagorai è stata l'occasione per conoscere Luisa, che ringrazio per la cortese accoglienza.
Sempre Luisa mi ha detto: ora sapete cosa vuol dire fare scialpinismo in Lagorai.
Naturalmente Luisa faceva riferimento alla percorrenza di interminabili strade forestali prima di raggiungere l'attacco della salita vera e propria. Al riguardo devo dire che non amo "ciabattare" con gli sci ai piedi, ma attraversare la foresta di giganteschi abeti della Val Cadino mi ha piacevolmente impressionato.
Grazie anche ad Annibale per averci proposto la gita in questione.

Walter ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Walter ha detto...

Noto con piacere che i Cavalieri Angelo, Pastarella ed Ufetto, sotto la guida del condottiero ANNIBALE, hanno valicato le Alpi ....scusate... le Dolomiti.
Finalmente avete trovato l'esercito a cui aggregarvi!!

Unknown ha detto...

Beh, prima eravamo un piccolo plotone (e non direi armata brancaleone), mentre ora siamo una brigata con un nuovo condottiero.

Ah, oggi in via Chieti a Pescara il Pastarella ha chiesto ad un vigile quale direzione doveva prendere per passo Giau....

Walter ha detto...

Come avete fatto a sapere che sto giustappunto partendo anch'io per le Dolomiti?
'Sti maledetti investigatori hanno sempre qualche pulce informatrice!!

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