sabato 10 settembre 2011

Corno Grande, vetta occidentale per la cresta nord - est.

Ormai non ci rimane altro che seguire le orme dei nostri esponenti più carismatici: il Pontifex ed Annibale.
Difatti entrambi i citati Cavalieri ci hanno preceduto (Annibale per ben due volte recentemente) sul percorso che oggi, insieme a Luca (ufetto - ndr) abbiamo scelto per raggiungere la vetta occidentale del Corno Grande. Anche noi, tanto per emulare il magnifico Pontifex, ci siamo permessi il "lusso" di sbagliare canale ma non abbiamo trovato nessuno che ci tirasse su fino in cima, per cui ci è toccato scendere con grande godimento nel camminare sulle  numerose rocce rotte che si trovavano sotto ai nostri piedi.
Ma veniamo alla descrizione dell'itinerario che, come ho detto, recentemente è stato percorso almeno in parte da Annibale & co. Dal piazzale dell'albergo di campo imperatore si percorre l'unico sentiero che sale adiacente la struttura dell'osservatorio, per deviare poco più in alto sul sentiero di destra che, a mezza costa, aggira la Portella per sbucare alla sella del Monte Aquila. Si prosegue ancora sul sentiero di destra si supera la sella di Corno Grande e si risale il ripido sentiero che conduce al caratteristico "Sassone" a quota 2570 m ca. Si prosegue ancora su cresta fino a giungere id un altro bivio segnalato con un cartello metallico, dove si svolta a destra seguendo l'indicazione "Bivacco Bafile" su un sentiero in parte attrezzato. 
Si attraversa la comba detrica e, subito prima di iniziare a risalire la rampa di accesso al bivacco, si risale a sinistra un canalino segnalato con bandierine "rosso/arancio". Seguendo la segnaletica si perviene ad una strettoia e poi ad un masso incastrato, che si aggira sulla placca di sinistra, per poi costeggiare la parete alla nostra destra fino a giungere ad un forcellino, superato il quale e proseguendo tenenendosi vicino alla parete,in breve si raggiunge la Forchetta del Calderone a quota 2790 m. 
A questo punto davanti ai nostri occhi si spalanca la finestra sul sottostante ghiacciaio del Calderone, verso il quale scendiamo per alcuni metri per iniziare a risalire  verso Ovest fino ad un corridoio costituito da due lastroni appoggiati; per quest'ultimo si esce su una cengia orrizzontale che taglia il trangolare versante nord - ovest della Punta Sivitilli (o Madonnina). Dove la cengia termina si guadagna il filo di cresta risalendo una fessura (III, spit), per poi continuare su un diedro inclinato (III alla fine) giungendo ad una forcella (cordone intorno ad un masso) dalla quale si scende per 2 metri e si prosegue su cresta esposta in leggera salita per altri 25 metri, fino ad ad un evidente intaglio. Si prosegue sulla cresta, dopo aver aggirato scendendo per pochi metri a sinistra l'intaglio, , fino ad un altro profondo intaglio sormontato da una pancia, che si supera (ancora III) scendendo nella spaccatura. Ancora 50 metri e si perviene sulla vetta occidentale del Corno Grande, dove oggi c'era una gran folla di escursionisti. 
Per la discesa abbiamo scelto la cresta Ovest, ben segnata con bolli "bianco/rossi", così da completare la traversata della vetta occidentale da est verso ovest.
Per le altre foto clicca qui o sul titolo del post

6 commenti:

pastarella? ha detto...

Itinerario "a torto trascurato!"
La giornata meritava, complimenti.

Se il fisioterapista dei CdP non mi rimette in sesto i piedi ......

Il Mascherone Vince Odoardi ha detto...

Ottimo!

Annibale ha detto...

Sì è vero.L'abbiamo percorso io,Rinaldo,Guerino e Roberto circa un mese orsono.
e l'abbiamo percorso tutto,non in parte.
L'unica differenza che noto,consiste nel fatto che, dalla Forchetta del Calderone fino al corridoio tra i 2 lastroni,noi siamo saliti dal lato Sud,voi dal lato Calderone.

Fausto2000 ha detto...

...si tratta di parte dell'itinerario cosiddetto delle "3 vette", che partendo dalla ferrata Ricci, sale sulla vetta orientale, scende dalla stessa e risale alla vetta centrale, scende da questa, attraversa la cengia obliqua e prosegue poi dalla forchetta Sivitilli e poi "la Madonnina" con il vostro percorso ( che è la parte dove si concentrano le maggiori difficoltà con i passaggi di III... ).
Mi fa piacere sottolineare, che ben 3 volte ho portato "zaino e scatole di tonno" per tale soddisfacente e completo itinerario (l'ultima è datata 01.10.06).
Sottolineo con altrettanto piacere che il pubblico del Blog potrà accorgersi che si sta attraversando un momento in cui si sta ridando "spessore e nuova linfa" al sodalizio...."fatti non fummo solo per chiacchierare... ma ardimentosi nello scalare e polvere permettendo, anche nello sciare...!!!"

Silvio ha detto...

Bellissimo percorso!
Ma fino alla Forcella del Calderone è lo stesso che facemmo dopo il bivacco al Bafile?

Unknown ha detto...

Si, confermo è lo stesso itinerario.

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