venerdì 17 agosto 2012

SASSO di VALFREDDA

Regione: Veneto

Provincia: BL

Gruppo: Marmolada

Quota: 3009 m

Versante di salita: SW-S

Tipo di salita: traccia e roccette passaggi su roccia

Dislivello di salita: 1160 m

Tempo di salita: 5,00 h

Difficoltà: PD- max II+

Punti di appoggio: Rif. Fociade


Notevole cima che domina la vallata di Fuchiade e forma uno splendido quadro panoramico delle Dolomiti, insieme alle adiacenti Cima e Torre Formenton e i più discosti M. La Banca e P.zo le Crene. La cima è in effetti doppia e la vicina vetta sud est è poco più bassa, quotata 3002 m. Il nome si origina dalla sottostante Val Fredda che ha la peculiarità di essere meno calda rispetto alle zone circostanti anche quando è battuta dal sole.
Salita lunga e di un certo impegno: alla notevole  fatica della risalita dei ghiaioni fino alla forcella del pulpito di Fuchiade seguono infatti traversate e salite su terreno roccioso non difficile ma piuttosto friabile, a tratti esposto, in ambiente integro con percorso da ricercare, scarsità di ancoraggi naturali ed un breve tratto di arrampicata per accedere alla cresta finale. Una via normale che richiede buon allenamento ed esperienza su terreni friabili ed impervi.
Accesso:
Dal parcheggio seguire la strada sterrata con segnavia n. 607 che porta al Rif. Fociade (30'). Dal rifugio proseguire per il sent. 607 che costituisce una variante dell'Alta Via delle Dolomiti n. 2 e risale dei prati, si attraversa un torrente e si segue ancora il sentiero in piano fino ad un bivio con indicazione a sinistra per il P.so Cirelle. Al bivio seguire il sentiero verso destra che risale il prato sul fondo della Val Fredda, fino al ghiaione che scende dal P.so del Bachet. Risalire il ghiaione con un lungo traverso verso destra, fin dove si svolta a sinistra fino al suo margine superiore che racchiude una conca di massi crollati. Seguire verso destra il margine di erba e ghiaie per pochi metri fino ad un ometto di sassi e da qui entrare a sinistra nella conca di massi (ometti) e seguire la traccia che risale direttamente il ghiaione al centro. Risalire il faticoso ghiaione fin quando si incontra sul lato destro una traccia che ne risale il margine destro: invece di restare al centro del ghiaione conviene seguire tale traccia sulla destra per terreno più stabile. Raggiunta di nuovo la traccia iniziale in una svolta verso sinistra proseguire ancora verso destra, risalendo poi un costone di roccette e ghiaie e quindi ancora per ghiaie, fino a raggiungere la conca superiore con grossi massi crollati, ormai in vista della forcella con il pulpito di Fuchiade, grossa e tozza punta squadrata a destra della forcella.

Attraversare la conca di massi e risalire direttamente il ripido ghiaione di grosso pietrame che scende dalla forcella, senza percorso obbligatorio e con minore fatica rispetto alla traccia che ne risale il margine sinistro (destra orografica), da utilizzare invece per la discesa. Solo nella parte alta tenersi a sinistra, raggiungendo la traccia di discesa, e traversando verso destra si raggiunge la larga forcella sotto il pulpito.
Descrizione della salita:
Dalla forcella traversare verso sinistra (ometti) il pendio di ghiaie, restando a destra della cresta, e risalire verso sinistra il friabile pendio con pendenza via via crescente, seguendo qualche traccia e piccoli ometti, puntando ad un intaglio della breve cresta ben visibile di fronte in alto. Giunti sotto l'intaglio traversare verso destra per stretta cornice un po' esposta, puntando ad un ometto di sassi presso l'intaglio stesso, raggiungerlo e scavalcare verso sinistra scendendo di poco sul versante opposto. Proseguire verso destra traversando con un obliquo in leggera salita il friabile e ripido pendio di ghiaie, roccette, strette cornici rocciose e cengette, facendo attenzione a seguire le poche tracce e piccoli ometti presenti. A metà pendio, subito oltre una costola di roccia, si trova un vecchio chiodo, utile per una eventuale assicurazione in discesa. Si prosegue oltre per terreno sempre friabile ma più agevole, puntando ad un ometto su una spalletta di ghiaie, oltre il quale si entra nel canalone ghiaioso che scende da sinistra. Risalire tutto il canale fino alla sua sommità dove è sbarrato da una parete fessurata (possibile neve e ghiaccio fino a metà luglio) e qui traversare verso destra per ghiaie e più comoda traccia, fino ad incontrare un altro canale di ghiaie marroni che scende da un intaglio di cresta. Risalire il faticoso canale fino all'intaglio, facendo attenzione a non provocare cadute di sassi. Dalla forcella si apre una bella vista sulla parete sud della Marmolada e sulla sottostante Cima Ombrettola. Volgere a destra della forcella (ometti) e traversare per ghiaie raggiungendo subito una rampa-paretina rocciosa che sale verso sinistra. Risalirla verso sinistra fino ad un ometto sulla cresta (II-) e quindi traversare verso destra, puntando ad una nicchia. Risalire direttamente il salto roccioso della nicchia per roccia ben appigliata e un po' esposta (4m, II+), uscendo sulla cresta sommitale. Seguire la cresta ghiaiosa senza difficoltà e raggiungere in breve la piccola croce di vetta .

Discesa:
Come per la salita. Dalla forcella del pulpito di Fuchiade scendere lungo la traccia all'estremità destra (orografica) del ghiaione, vicino ad una parete, su ghieie fini e veloci, fino alla conca di massi. Traversarla e raggiungere il centro del vallone, da cui si scende velocemente direttamente per il ghiaione fino alla conca di massi inferiore. Da qui seguire il sentiero di salita.


Note:
Salita molto faticosa che richiede buon allenamento ed esperienza. A seconda delle capacità personali la salita può essere effettuata anche senza l'utilizzo della corda, sebbene questa possa tornare utile per assicurare alcuni passaggi all'inizio della salita e sul tratto roccioso di accesso alla cresta finale, soprattutto in discesa e con compagni con poca esperienza. E' per altro necessario tenere presente la scarsità di ancoraggi naturali, data la friabilità della roccia, per cui possono tornare utili chiodi da roccia e martello per attrezzare eventuali soste. La cima, nonostante la fatica necessaria per raggiungerla, regala la soddisfazione della salita ad una vetta poco frequentata e con un panorama spettacolare su tutto il gruppo della Marmolada


salendo verso il Pulpito di Fuchiade

                                                 lato B di Suffi

                                         Suffi e Lu

                                         arrivano in vetta Lu e Denali


                                        tra Lu e Denali,Cima Uomo

                                        inizio discesa (II+)

                                          discesa

                                         ripidi traversi

                                         Denali disarrampicando

                                         Sasso di Valfredda al centro

6 commenti:

Annibale ha detto...

Tanto per dimostrare al Pontifex che non ho tirato i remi in barca (canoa)!

Fausto2000 ha detto...

Annì...
mi sembra giusto un commento al tuo post, al di là dell'escursione (come sempre fin troppo ben documentata !) e della sua valenza, ma soprattutto per rompere la "monotonia GOSSIPPIANA" legata al Pontifex, alle sue gesta ed A TUTTI GLI ANNESSI E CONNESSI !!
In gamba quindi ...ed al piacere di effettuare quanto prima un escursione assieme, ma che sia nei limiti delle mie possibilità...mi raccomando !

Annibale ha detto...

Ben volontieri farò escursioni con te!

Fausto2000 ha detto...

Annì...
ma ci sarà anche la basca azucena ?!

Annibale ha detto...

no....ci sarà la spoltorese Pupetta!

Fausto2000 ha detto...

Va bene lo stesso...
quando andate, fammi un fischio !

Archivio blog