Vacanze in Piemonte con la mia famiglia. In auto, oltre al normale bagaglio, avevo stipato tre paia di sci, due paia di scarponi e pelli in abbondanza, pronto ad ogni evenienza e qualunque tipo di utilizzo. Speravo in una bella nevicata, grazie alla quale avrei potuto "scorazzare" sulla polvere tra i larici di San Sicario, che a prima vista si presta molto bene allo scopo trattandosi di un bosco piuttosto rado, ma al contrario mi sono beccato un forte rialzo termico ed un forte vento con conseguente "allarme valanghe" in tutta la regione.
Niente "fuori pista" con gli impianti di risalita, non mi restava che scegliere qualche itinerario relativamente sicuro e dedicarmi allo ski alp in questa regione che non avevo mai visitato prima. E così la prima gita è dedicata al Monte Morefreddo, il cui nome evoca una morte terrificante (anche il toponimo dialettale "Mourfréit" lo conferma) ma che ben si presta alla pratica dello ski alp invernale con bella vista sulla valle Troncea e sulle montagne circostanti.
Accesso:
Dalla Strada Statale n. 23 del Sestriere, tra quest'ultima località e Pragelato, da una rotatoria ci si immette in via Madonna delle Neve a Pattemouche (frazione di Pragelato e sede di alcune gare olimpiche di Torino 2006), si attraversa l'abitato e si prosegue per via Valle Trocea fino a giungere ad un ampio spiazzo adibito a parcheggio nei pressi della pista di sci nordico
Relazione:
Differentemente a quanto indicato sulla carta, sulla quale il tracciato di salita inizia dal bacino per l'innevamento artificiale alla base degli impianti di risalita, anche su indicazione di una guardia del parco naturale "Val Troncea" (che ha voluto verificare la mia dotazione di sicurezza: artva, pala, sonda), ho iniziato la gita direttamente dal parcheggio dove si oltrepassa il torrente sul piccolo ponte in legno transitando davanti alla biglietteria (casotto in legno) e, sulla destra orografica, si percorre la pista di sci di fondo seguendo le indicazioni per Laval. Oltrepassato l'edificio ristrutturato di un mulino (sinistra orografica) si raggiunge il caseggiato abbandonato di Laval. Qui la valle si allarga ed il costone alla nostra sinistra diminuisce di pendenza, si può iniziare a risalire i ripidi prati in direzione N-NE. Tenendosi sulla destra orografica di un valloncello nel quale scorre il rio della Volpe, per boschi radi si perviene alla stazione di monte di uno ski lift (alla nostra sinistra), dove si incrocia il tracciato indicato sulla carta quindi si piega verso destra (E) raggiungendo una conca alla base del pendio ovest del Monte Morefreddo che si risale attraverso un ampio canale, oppure su una dorsale più a destra, fino a raggiungere la vetta dove esistono delle casermette dirute.
Discesa per l'itenerario di salita, con molteplici possibili varianti alla ricerca di neve non tracciata.
Scheda sintetica:
quota di
partenza (m): 1605
quota vetta (m): 2770
dislivello complessivo (m): 1165
tipo itinerario: pendii ampi
esposizione preval. in discesa: Ovestquota vetta (m): 2770
dislivello complessivo (m): 1165
tipo itinerario: pendii ampi
località partenza: Pattemouche (Pragelato, TO)
Note: gita tratta dal database www.gulliver.it, cartografia "Fraternali
1:25000 n. 2 Alta Valle di Susa e Alta Val Chisone" che sono riuscito ad acquistare, dopo una estenuante ricerca, presso il giornalaio nei pressi degli impianti di San Sicario.
Punto di appoggio: "Hotel Sansicario Majestic" a San Sicario Alto, frazione di Cesana Torinese (TO), www.bluserena.it.
Per le altre foto della gita clicca qui
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