In corsa contro il caldo andiamo alla scoperta di una nuova chicca del nostro appennino: la Ovest. Discesa misteriosa e sconosciuta (a me!), che non conduce da nessuna parte, e riserva una risalita impegnativa.
Per questa infrasasettimanale siamo in 3: Ivy, Mez ed io.
Incontriamo la neve al termine delle piste di Febbio, e quindi saliamo per circa 250 m di dislivello con gli sci sullo zaino.Qui arriviamo al cospetto del fosso della Borra.
il pendio di salita
In vetta ce la prendiamo comoda: fa caldo e soffia una leggera e piacevole brezza. Valutiamo la discesa a sud: è attraente ma un po' scarsa di neve. Decidamo di tenere le energie per la Valle delle Marmotte. Arriva uno sciatore solitario, che ci da preziose indicazioni. Quindi ci salutiamo: lui scende per la direttissima della Borra e noi andiamo verso la Ovest. Ci affacciamo sullo splendido pendio che, come diciamo noi, "si fa dar del lei", ovvero va affrontato con il dovuto rispetto. Le condizioni della neve sono strepitose per tutti i circa 500 m di discesa: firn duro, marcetto, morbido, vellutato....
La Valle delle Marmotte: un altro posto spettacolare del nostro Appennino
E ora si riparte: non risaliamo la valle, optiamo per una cresta a sud ovest, scelta che si rivelerà un po' più complessa del previsto.....ma molto bella!
in alto a destra si vedono l'Alpe di Succiso ed il Casarola, i versanti sud e sud-est, con le sorgenti del Secchia
Ci riaffacciamo sulla cresta nevosa e rimettiamo gli sci: sullo sfondo l'alta Val d'Ozola, che separa la catena del Cusna dal crinale appenninico.
Raggiungiamo nuovamente la vetta: siamo piuttosto affaticati a causa del caldo e della ripida salita che abbiamo affrontato, perciò ce la prendiamo comoda: il caldo non potrà fare più danno di quel che ha fatto e, anzi, il canale della Borra che vogliamo scendere sta andando in ombra. Significa che dai 20 gradi passeremo a 10...sopra zero ovviamente!
E scendiamo la Borra, staccando lo strato più superficiale del manto nevoso che forma piccole valanghe di superficie: meglio evitarle e sciare dove la valanga ha "ripulito il pendio"
E infine la discesa nell'ultima parte del fosso, con in sottofondo il rumore dell'acqua che scorre sotto la neve e qualche buco che appare all'improvviso.....
E infine l'arrivo, la sera, dopo una giornata splendida, che concludiamo in uno di quei bar dell'Appennino: con la birra, le crescentine con la mortadella (nel reggiano è lo gnocco fritto) e, volendo anche l'uovo sodo.....sembra che il tempo si sia fermato: sapori e sensazioni belle e preziose che la nostra montagna ci regala
1 commento:
grande gita e Grande Gianluca a scovare questi belissimi angoli dell appennino .
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