Giorni di cielo azzurro incorniciano le montagne , per la seconda gita scegliamo Cima Bocche e partiamo dalla valle del Travignolo , per diminuire il dislivello decidiamo di partire passando da malga Juribrutto, per poi attraversare ,dopo un ripido bosco, lunghi pianori che conducono alla ormai sicura e lunghissima dorsale sud . con noi Margherita, una bolognese in parte trapiantata in val di Fassa , grande atleta e simpaticissima amica. e poi naturalmente i miei nuovi amici , colleghi INPS, Sergio Mauro e Umberto.... la salita è lunga e per me questa montagna ha una storia e cosi ho anche qua il tempo di ricordare...La prima volta venni con l'amico Marcone, quando ancora lo scialpinismo era per noi sempre un avventura, avevamo una relazione forse un po imprecisa e ci accorgemmo troppo tardi che stavamo salendo su Juribrutto ,invece che alla Bocche..
tornai non molto tempo dopo e ,per non sbagliare salii dalla omonima malga, una roba lunghissima ..ma arrivò la vetta giusta. La discesa fu da dimenticare , una crosta che obbligava a fermarci e invertire da fermi, la poca pendenza con neve crostosa fu una vera punizione. e così in un week di Pasqua io e l'amico Massimigliano raggiungemmo le rispettabili consorti alla Malga Bocche a un ora tutt'altro che ragionevole...
Su questa montagna credevo non sarei mai più tornato,avevo raggiunto la cima e pensai che fosse quello che contava. Ed invece eccomi qua ,mai dire mai .... ma questa volta quasi ,dico quasi tutto bene , se non fosse che per evitare i pianori con neve sfondosa siamo scesci seguendo la via di malga Bocche e poi giù alla strada a circa 3 km dall'auto.. (che alla fine , con due auto , credo sia la cosa meglio da fare). é che noi di auto si due ma tutte e due nello stesso posto. e allora ancora un Grazie a Sergio e Margherita che da veri maratoneti sono andati a recuperarle... eh non tutte le torte escono col buco ,ma vabbhè è stata buona lo stesso.! :)
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Malga yuribrutto |
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i pianori che portano alla dorsale di Cima Bocche , evitati al rientro |
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la lunga cresta che conduce alla cima |
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Margherita e Mauro sullo sfondo il passo Rolle |
Lungo il crinale assolato il panorama sui Lagorai, e sulle Dolomiti ci accompagna facendoci sentire unici e privilegiati di fronte a tanta bellezza, è come vivere in una cartolina, a ogni faticoso passo l'ambiente ci ripaga e poi all'orizzonte compare anche un camoscio, che fermo e orgoglioso ci osserva... poi,così come è apparso ,nel nulla sparisce.E intanto la cima si avvicina, lenta lenta
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le Pale di San Martino |
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Margherita sulla vetta |
E siamo alla vetta ,un orrizzonte alla fine raggiungibile,Osservo il filospinato che recinta il Cristo ,e la mente viaggia a cento anni fa, la prima Guerra Mondiale è passata anche di quà , e un pensiero va a tutti quegli uomini, a quei poveri ragazzi..ai quali l'assurdità umana ha spento i loro sogni i loro occhi ,il loro cuore. Mai più guerre! mai piu persone strappate alla vita, tolte dalle loro case, dai loro affetti ... mai più guerre quassù, nè in ogni luogo.
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il Fabri dai che ci siamo ;) |
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Mauro Sergio Umberto |
e poi la lunga discesa , il sole oggi ci abbandonerà solo alla strada in fondo alla valle, è stata una lunga e bella giornata , domani ci raggiungerà il cavaliere Giambroz ,con lui saliremo nella valle dei Monzoni..ma sarà un altra storia , di queste Dolomiti Incantate.
1 commento:
Su questa cima ho anche io un ricordo piuttosto "crostoso" ...
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