giovedì 22 aprile 2010

La conquista del Costone della Cerasa

E' da un pò che lamentavo l'assenza di relazioni sul nostro blog. Beh...questa volta ne abbiamo due (troppa grazia di S.Gabriele!). Io e Polveronzola non ci siamo capiti tanto bene...

Ecco la relazione della donzella della Polvere:
Questa volta l’ingrato compito di scrivere la relazione dell’uscita di sabato è toccato a me perché Silvio è impegnato e Il Mascherone, come già sapete, non pubblica post, ma si diletta unicamente con i commenti. Dico ingrato per un paio di ragioni: perché sono a corto di idee e perché mi toccherà pubblicare le mie cazzate in montagna. Così, invece di avere l’onore di “alzare il livello del blog” (cito le parole di uno di voi e apro la caccia al colpevole), avrò quello di dargli il colpo di grazia, spedendolo definitivamente sottoterra. Buon pro ci faccia! La giornata di sabato è cominciata sotto il solito ponte alle 6.15 con un tempo a dir poco schifoso. I partecipanti fuori di testa: prima di tutti io, perché mi sono fatta minimo cinque ore di macchina tra andata e ritorno, Silvio, perché ha organizzato l’uscita, Il Mascherone, perché ha scelto una giornata con tempo impeccabile per non “suolarci” come al solito, Pastarella?, perché diversamente da come è solito fare, non si è scoraggiato vedendo il tempo, e Fausto, per essersi unito alla compagnia. Destinazione: Piani di Pezza. Dopo un certo numero di peripezie, tra cui Silvio (al volante) che dice “non so da che parte dobbiamo andare” e lo spostamento di un “cavo dell'alta tensione” da parte dell’intrepido Il Mascherone, arriviamo alla meta. Da quello che ho capito si arriva SEMPRE all’attacco, poi quello che succede succede, e infatti… Qui cominciano i primi tentennamenti. Pastarella? non è affatto convinto: chi glielo fa fare di mettersi gli sci in spalla e camminare sotto la pioggia per fare una sciatella su neve probabilmente crostosa? Domanda del tutto lecita e sensata, mi dà da pensare il fatto che io non me la sia posta. Pensa che ti ripensa (gli ci è voluto un quarto d’ora abbondante) Pastarella? decide di tornarsene a casa e Fausto va con lui. Sarà per spirito di lealtà, scoramento o un po’ più di sale in zucca? E così rimaniamo in tre a partiamo a piedi, senza sci. Risulta chiaro, dopo appena dieci minuti, che ho fatto un errore colossale a non portarmi gli sci. La pioggia smette di cadere e viene sostituita, prima da sprazzi di sole e poi da una piacevole e leggera nevicatina. E, cosa fondamentale, la neve c’è ed è anche molto buona. Sigh! Quanto ho risicato! La salita procede senza intoppi ed io, ad opera del Mascherone, vengo sottoposta ad un interrogatorio così pressante che potrebbe quasi fare concorrenza a quelli del Pontifex (caro Pontifex, non se la prenda per carità, ma ho saputo che i suoi interrogatori sono terribili). Riporto una delle domande che mi ha lasciata senza parole: “chi era ciclicamente assente a casa?”. Per la traduzione siete pregati di rivolgervi direttamente all’interessato oppure a Silvio perché io sto ancora cercando di capirci qualcosa. Assisto anche ad un momento di smarrimento di Silvio che ripete quattro o cinque volte (così riferisce Il Mascherone): “Boh, non lo so dove stiamo”. In qualche modo, grazie anche a delle vecchie tracce di sciatori (io sempre lì a rosicare), riusciamo ad arrivare sul Costone della Cerasa . Fatte le foto di rito, cominciamo la discesa e si può quasi vedere il fumo che esce dal mio cervello in ebollizione: mi sto maledicendo per non aver portato gli sci e sto pensando al modo di rimediare. Finalmente, ricordando una promessa fattami da Marco, arriva l’intuizione: lo “striscia culo”. Perché no? Allora prendo il copri zaino, lo uso come base d’appoggio e parto. Viaaaaaa, urlando a squarciagola!! Sono stata ripresa e sono sicura che Silvio non mancherà di mettere uno dei tre filmati sul blog. Silvio, abbi pietà di una gentil donzella e scegline uno dove scendo “con più dignità e stile”. Per dirla con le parole di mia madre: “Grazie ai cuscinetti che ho nelle chiappe sono riuscita a fare una meravigliosa sciata di culo”. Sfido voi, onorevoli cavalieri, a fare lo stesso! La giornata si è conclusa in un bar, dove ci siamo riempiti la pancia con pezzi di un profumatissimo pecorino (portato da Il Mascherone) accompagnato da focaccia con l’olio (ci ha pensato Silvio), una birra e tanti tarallucci (fatti con amore dalla sottoscritta). Una splendida giornata in montagna! Ah, quasi dimenticavo. Il Mascherone ha insegnato a Silvio un paio di frasi con cui mettere KO gli avversari durante le trattative: “Questa è un’uscita stocastica” e “la risposta è dentro di te, pensaci!”. Che classe! PS: ringrazio entrambi i cavalieri per la compagnia e Silvio per la supervisione al post.
Ed ecco la mia relazione.
Partiti in una mattina tempestosa, quel giorno il destino non ci risparmiò i cattivi auspici. Dovevamo essere in 8. L’Alpinista Medievale e Paolo vennero colti da malori nelle 24 ore precedenti la partenza. Angelo, preso da oscuri presagi, mandò un messaggio valutando non sensata l’impresa. Arrivati in 5 ai Piani di Pezza gli oscuri presagi, accompagnati da pioggia e nubi anch’esse oscure, attanagliarono improvvisamente anche Pastarella e Fausto, che decidevano di ritirarsi esattamente nel punto A riportato sulla cartina (per essere ancora più esatti il punto A è lo stesso in cui erano arrivate le auto).
Rimanemmo in tre: io, il Mascherone e Polveronzola. Considerato che non ci vedeva nessuno decidemmo di non osservare l’ordinanza sull’obbligo degli sci e partimmo a piedi a quota 1550, imboccando il sentiero 10A, che ben segnato si snoda nel bosco. La pioggia cessò e tutto filò liscio e su neve compatta fino al punto B, a quota circa 1900, salvo gli acuti rimorsi per non aver portato gli sci. Nel punto B ebbi un piccolo giramento di testa, e condussi la compagnia verso est invece che a seguire il sentiero (nascosto sotto la neve) a nord. Poco male, visto che dopo poco incrociammo il “cippo” di Vado di Roscia Grande, con tanto di segnale bianco-rosso. Lì ebbi un altro impercettibile giramento di testa, e la compagnia girò a sud (vedi punto C) invece che a nord. Ma poi mi ravvidi e tornammo sui nostri passi, fino al cippo, e poi verso nord avvistando i segnali del sentiero (che comunque si vedevano benissimo dal Vado!). Di lì attraversammo un tratto d’altopiano, quindi con uno strappo finale di poco più di 100 metri fummo sulla cresta e conquistammo fra lacrime di gioia il Costone, e pure la Cimata. Fortunatamente Polveronzola ci somministrò sostanze dopanti a base di tarallucci integrali al vino e the allo zenzero. Ma a poco valse il doping durante il ritorno… le forze erano allo stremo. Un primo episodio straziante avvenne nel punto D: Polveronzola voleva fermarsi e ci pregava di lasciarla lì: “E’ la fine , non pensate a me,ecc.". Ma il Mascherone fece di tutto per scuoterla, ed arrivò infine a trascinarla a forza…salvandola! Io, che più che al dramma in corso pensavo al blog, sono ora in grado di documentare la sfiorata tragedia:



Purtroppo subito dopo, nel punto E, complice forse l’anossia dei 2000 metri (avevamo deciso di salire senza ossigeno), Polveronzola riusciva a dare corso ai suoi istinti suicidi, e si lanciava sul ripido pendio: Sopravvivemmo tutti tuttavia. Ed io vorrei chiedervi se in memoria di questa gloriosa ascensione potrei ribattezzarmi Cavaliere della Cerasa.

9 commenti:

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

effettivamente, a ben rileggere e detta così la frase del "chi era ciclicamente assente a casa" non si capisce...ma nel contesto dell'esame dei gufaggi assume la sua reale valenza...complimenti Alice, ma non hai osato troppo...mi hai paragonato al Pontifex e questa non è cosa buona e giusta, potrebbe riversare la sua collera su di te!

Unknown ha detto...

Vi ricordo ancora una volta che bisogna attenersi all'ordinanza n. 1/2010.
Ulteriori violazioni comporteranno la squalifica per periodi da 1 a 6 mesi , fino ad 1 anno per i promotori del "gesto criminale". Al riguardo segnalo che Silvio è molto vicino a quest'ultima pena, per ora si è salvato solo grazie a Paolo che gli ha fatto sparire le pelli.

Polveronzola ha detto...

Angelo, a gran voce mi dichiaro colpevole anche se non ce n'è bisogno, le immagini parlano da sole.
Mascherone, ho chiesto pietà al Pontifex. Non se la prenderà con una povera damigella che ha palesemente perduto il senno...

Walter ha detto...

Forse Polveronzola non sa che i grandi esperti delle discese con mezzi artificiali ed artificiosi su neve sono proprio il Mascherone e Silvio: vi siete vergognati a raccontarle che scendevate con il bob dal Monte Rapina?

Unknown ha detto...

Ma a quel tempo non c'era ancora il Blog che raccontava le gesta dei nobili cavalieri. Ora ogni mossa è sotto stretta sorveglianza ...

Unknown ha detto...

La damigella Polveronzola, in futuro, farebbe bene a non lasciarsi influenzare dai cavalieri prossimi alla squalifica per perdurante inosservanza alla citata ordinanza.

Silvio ha detto...

No, per la verità non ci siamo vergognati...l'abbiamo raccontato! Anzi abbiamo in gran segreto proposto di trasgredire l'ordinanza usando le "padelle" di Decathlon.

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

Confermo per filo e per segno

Polveronzola ha detto...

Ovviamente io ci sto. Viva le padelle!
Angelo e Pastarella? se non volete squalificare l'unica femminuccia del gruppo vi suggerisco, per la prossima volta, di sacrificarvi per dare il buon esempio. In ogni caso non garantisco che verrà seguito.

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