ah...se ne fossi capace.....cercherò allora di descrivere questa gita , semplice ma di soddisfazione attraverso le foto ...
la salita ha inizio in un modo un po primaverile,anche siamo tra il Natale e la fine dell'anno di grazia (poca) 2013.. l'ambiente si può definire tutt'altro che selvaggio , anzi le traccie dell'uomo qua hanno lasciato un segno profondo e lo stato di abbandono insulta ancora di più l'ambiente .. è come vedere un elefante ucciso per le portagli via le zanne.. ucciso per soddisfare l'inutile.
poi , salendo la neve comincia a coprire le ferite , e gli spazi riprendono gradualmente la loro naturalezza
Gianluca è la prima volta che sale questo versante e lo vedo colpito ancora una volta dalla maestosità di questa montagna appenninica reggiana , ancora ua volta, da sud , salgono le nubi , giocando sul crinale con turbinii e sbuffi... la visibilità ancora una volta ci abbandonerà presto..
uno sguardo ora alla pianura, dove la vita emiliana brulica di attività... stare quassù è bello, fa sentire angeli , fa quasi pensare di essere qua anche per tutti quelli che sono laggiù e che magari stanno guardando i profili innevati di queste belle montagne.
come sempre ,potendo appoggiare lo sguardo su questi profili mi sento fortunato , poter respirare queste brezze e anche il profumo della nebbia mi fa sentire incredibilmente vivo.
continua la salita, luca è davanti e osserva gli splendidi canali che si aprono sopra di noi..
verso il crinale si percepisce l'inverno mentre girandosi verso la pianura ancora il verde è il colore dominante di una stagione ancora una volta confusa .. basta pensare che la neve che stiamo pestando è caduta più di un mese fà , e da allora pioggia ,venti con raffiche a oltre 200 allora , poi ancora sole e gelo
e questo è l'appennino ... montagne imprevedibili che dividono due mari..
in quota assieme ai vecchi cavi della seggiovia arriviamo anche noi, togliamo rapidamente le pelli e come talpe usciamo ,sciando, dalle nebbie; provando a causa della quasi nulla visibilità delle senzazioni sensopercettive estreme... Gianluca ha quasi la nausea.. ci vorrà un po di tempo per riabituarsi alla luce e alla profondità di campo...
una parte della discesa però è ancora bella e i due cavalieri ancora una volta tracciano le belle sponde della montagna ringraziando il creato
e ... se col sole la montagna dà il meglio dei suoi colori ,anche con le nebbie e le nuvole sopravvive di fascino
e Gianbroz lo sà..!
verso ovest il monte Orsaro eil monte Prampa ormai privi di neve
Nessun commento:
Posta un commento