Il meteo per questa seconda giornata in Dolomiti non prometteva niente di buono, per cui inel corso della cena presso il nostro albergo la sera precedente, su indicazione diel nostro Annibale, abbiamo deciso di effettuare una gita che ci permettesse di raggiungere la vetta anche in caso di scarsa visibilità. E' così che la scelta è caduta sul Monte Sief per raggiunegere il quale si segue un itinerario che per gran parte si svolge nel bosco.
Così alle 8,30 passiamo a prenedere Annibale e da Rocca Pietore (loc. Boscoverde) ci dirigiamo in auto verso Pieve di Livinallongo (direzione Arabba), suparata la quale ci immettiamo in una stretta e ripida stradina di montagna in direzione di Contrin. Poco prima di raggiungere il paesino, a quota 1700 m, si perviene alla sella (appena individuabile) del Col della Roda dove lasciamo l'auto nell'unico posto disponibile. Così facendo si aggirano i ripidi pendii boscosi sopra la valle scavata in profondità.
Dal Col della Roda inizia una strada forestale (indicazione "passo Incisa") che, in leggera salira, attraversa la ripida fiancata boscosa per poi continuare su un sentiero pianeggiante fino a raggiungere una radura dove sono ubicate due cascine alpestri. Superate le due costruzioni in legno, si sale brevemente sul pendio fino ad una recinzione dove un sentiero verso destra (sud-est) conduce ad una valletta prativa . Continuando a salire si raggiunge un piccolo altipiano, scarsamente ricoperto di vegetazione, dal quale si prosegue in direzione est fino a quando il terreno diviene più ripido; attraverso il bosco rado si raggiungono gli aperti pendii della dorsale ovest, seguendo il quale si perviene alla croce di vetta a quota 2424 m.
Tutto intorno a noi le spesse nubi coprivano la visuale sul Sella e sulla Marmolada, mentre un'ampia apertura del cielo sulle nostre teste ci ha permesso di raggiungere senza problemi la nostra meta, potendo comunque godere di una magnifica vista sul vicino Settsass ed il vicino Col di Lana, tristemente noto per le vicende della Grande Guerra.
Naturalmente questa insperata fortuna ci ha messo di buon umore, così che pure in discesa abbiamo potuto godere di una bella neve ancora polverosa e soffice, tranne alcuni tratti sotto la vetta e nel bosco sotto la dorsale.
Al termine della gita rientriamo a Boscoverde e salutiamo Annibale, che si mette in viaggio per raggiungere Bolzano l'indomani, con l'accordo che si saremmo risentiti per una nuova gita da effettuare domenica 9 gennaio. Per il resto del pomeriggio ci dedichiamo alla doverosa visita ai Serrai di Sottoguda, dove una nutrita pattuglia di abruzzesi era impegnata a scalare, per poi partire alla volta di Cortina d'Ampezzo per un giro di shopping e vin brulè. Alle 19,35 eravamo di nuovo seduti a tavola per consumare una lauta cena e programmare la gita del giorno seguente, anche se le previsioni meteo lasciavano poche speranze.
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