lunedì 17 maggio 2010

L'UNIVERSALITA'!!!!!




IL PONTIFEX, PERSONAGGIO CHE NON CONOSCE CONFINI, PER RIBADIRE LA SUA UNIVERSALITA',OLTRE AD ESSERE MENZIONATO DA PERSONAGGI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELL'UMANITA', COME SPECIFICATO NEL PRECEDENTE POST,NON DISDEGNA DI PARTECIPARE, IN QUALITA' DI OSPITE D'ONORE, A FESTE POPOLARI E DI FARSI FOTOGRAFARE CON PERSONAGGI CARATTERISTICI COME IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL BANDERESE 2008.

venerdì 14 maggio 2010

IL RUOLO MONDIALE DEL PONTIFEX

Qualcuno si è chiesto se il Pontifex ultimamente non stia un pizzichino esagerando. Ebbene, quel qualcuno non sa quale ruolo ha giocato il Pontifex Gabriele nella religione, nell’arte, nella scienza, nello spettacolo e nella storia del mondo.
Di lui diceva Einstein:



E ancora prima un cittadino di Nazareth:



La Gioconda:



Un contemporaneo:



E Naomi :

giovedì 13 maggio 2010

Festa dei Banderesi 2010


Come ogni anno nella Città di Bucchianico nel mese di maggio avranno luogo i festeggiamenti in onore di S. Urbano I Papa e Martire, santo protettore del paese, nell'ambito dei quali avrà luogo anche la rievocazione storica di una battaglia che i bucchianichesi ingaggiarono con i vicini teatini che, secondo la leggenda, si concluse senza alcun spargimento di sangue grazie proprio all'intercessione del santo che in sogno suggerì al Sergentiere, capo della milizia, uno stratagemma per spaventare il nemico.
Un breve cenno storico e l'articolazione della rievocazione potrete leggerlo al seguente link

Quest'anno la parte principale della rievocazione storica, nota come la "Festa dei Banderesi" dal nome attribuito ai contadini che presero parte alla battaglia vestiti con "bande" e "pennacchi", si terrà domenica 16 maggio a partire dalle ore 15,30 circa quando tutte le contrade si riuniranno presso il campo sportivo per poi sfilare nelle strade del paese fino a giungere nella piazza Roma, luogo dove si svolge la suggestiva e multicolore "ciammaichella".
Noi bucchianichesi indichiamo questa giornata come quella in cui "si riportano i carri", nel senso che rappresenta il momento in cui la popolazione contadina residente fuori le mura del nucleo principale della Città, capeggiati dal "Banderese" e richiamati dal Sergentiere, si radunano portando al seguito vettovaglie e cibo per poter resistere all'assedio dell'esercito nemico. Nei giorni seguenti, fino al 26 maggio, i "banderesi" continuano a sfilare per i vicoli del paese proprio per rievocare lo stratagemma posto in essere per spaventare il nemico e farlo desistere dall'assedio.

Questa manifestazione meriterebbe di essere vissuta direttamente per comprenderne a pieno il significato, come qualche Cavaliere può testimoniare, ma ci si può accontentare anche di una semplice visita ed assistere alla sfilata del 16 maggio.

Vi aspetto!

mercoledì 12 maggio 2010

PONTIFEX: il mito del web!



Mi sembrava doveroso riportare quanto pubblicato dall'amico Federico sullo storico incontro Pontifex (Cavalieri della Polvere) - Federico di Monte-Prestanza (Mountain-Fitness) uscito sul sito di Federico.

“Si avvicina un tipo con baffi, chiaramente dalle sembianze, avvezzo all’aver macinato e consumato anni e anni di montagna…Con la sua macchina digitale, ci chiede che giro facevamo, da dove siamo saliti e dove scenderemo. La cosa mi ha insospettito positivamente, tanto da farmi subito pensare, alle domande di rito del Pontifex. Poi associo le domande con i folti baffi, mi ricordo del suo profilo sul blog dei Cavalieri e alla terza domanda consecutiva mi blocco, guardo il mio amico Diego, sperando di non sbagliarmi, e esclamo…lo sai chi e’ questo…?? e’ il Pontifex dei Cavalieri!! Ho subito notato l’espressione incredula del sommo, ma poi svelata anche la mia identita’, l’esultanza e la gioia hanno fatto il resto. Bell’incontro, nel luogo piu’ simbolico del nostro amato abruzzo. Forse e’ un segno…”

Quanto avrei pagato per vedere l'espressione del Sommo!!
Complimenti a Federico per il suo sito!

lunedì 10 maggio 2010

I POTERI SOVRANNATURALI DEL PONTIFEX!!!



TERZA VOLTA IN UN MESE SULLA CIMA DEL CORNO GRANDE. QUESTA VOLTA DA CIMA ALTA(QUASI 1500 MT. DI DISLIVELLO!!.VE LO DO' IO LE GOBBETTE!!DALLA MORENA DEL CALDERONE FINO IN VETTA 20/30 CM. DI NEVE FRESCA!!IL PONTIFEX IN UN PRIMO MOMENTO ERA INTENZIONATO AD ANDARE SULLA VETTA ORIENTALE, MA NON HA RESISTITO ALLA TENTAZIONE DI SALIRE IL CORNO GRANDE IN QUELLE STUPENDE CONDIZIONI E,PERTANTO,IN SOLITARIA HA "SVERGINATO" QUELLO STUPENDO MANTO NEVOSO!!!VERSO LE ORE 12.00 LA VETTA ERA PIENA DI SKI-ALP ED IL PONTIFEX, IN OSSEQUIO AL FAMOSO POST (LI FRIGN'VA NCHI' LI FRIGN' E LI STUPIDE NCHI...),COLPITO DAL PORTAMENTO DI UNO SKI-ALP, DOPO AVERLO DEBITAMENTE INTERVISTATO LO HA ANCHE FOTOGRAFATO.LO SKI-ALP, SEMPRE IN OSSEQUIO AL PREDETTO POST, HA RICONOSCIUTO IL PONTIFEX ESCLAMANDO A COLPO SICURO AL SUO SOCIO:"SAI CHI E' QUESTO? IL PONTIFEX DEI CAVALIERI DELLA POLVERE"!!INDOVINATE CHI ERA LO SKI-ALP?

domenica 9 maggio 2010

La lezione

Personaggi: Il Grande Assente, Il Mascherone. Sullo sfondo il sottoscritto, mogli e compagne

La scena: davanti al Rifugio Monte Corvo - Popoli

Atto 1° Attirare l’interesse dell’allievo



Atto 2° La lezione



Atto 3° La soddisfazione di aver trasmesso l’arte

sabato 1 maggio 2010

...la fiera del Monte Sirente per Valle Inserrata

si decide per una classica, il Maiori.
Giunti di buon ora nei pressi dei ruderi dello schalet bruciato ci siamo subito resi conto che non sarebbe stata una solitaria. Il pacheggio era pieno di autovetture di skialper. Effetto 1 maggio.
Raggiunti l'attacco dopo il fitto e sempre suggestivo bosco la condizione della neve non appare quella che ci sapettava, dopo pochi metrii di dislivello decidiamo, viste le continue aperture di sci, di calziare i ramponi. Neve molle, solo dopo il primo balzo si fa dura e la proiezone ne guadagna. Molto caldo!
Sulla sommità del canale una morgia di ski-alper aveva organizzato una fiera dell'attrezzatura da montagna. Vi erano sci di tutti i tipi e dimensioni. Pur non essendo stati i primi a raggiungere la vetta, io in realtà mi sono pigramente fermato poco prima (sottolineo poco prima), sulla via del ritorno, giunti all'imbocco ove vi erano numerosi ski-alper, in meno che si possa immaginare io e Angelo calziano gli sci in assetto da discesa e via...... giù per primi!
La discsa è stata molto meglio delle aspettative, la neve aveva "mollato".
Gran bella giornata.
Per le foto, si veda l'abum di Angelo.

giovedì 29 aprile 2010

Gravone al M.Camicia 29.04.10

Per chi va in montagna è un esperienza che non può mancare... UNA CLASSICA D'ALTRI TEMPI !
C'è tutto quello che fa di un'escursione, quella che ti rimane e che ricorderai con intensità.
Ambiente severo, impegno fisico, bellezza del paesaggio, difficoltà contenute... ma da non sottovalutare, tempo ottimo e il gusto di uscire sulla cresta finale e affacciarsi di fronte alle balconate del M.Camicia e sulla impressionante parete Nord !
Breve sunto della scalata: Sveglia alle 03:00, passo da Gabriele alle 04:00 e partenza per Rigopiano; sulla strada che porta a Castelli dopo circa 3 Km, si ferma l'auto e si parte alle 05:45 (mt. 1.220).
Subito "dritto x dritto" dentro il bosco (segni evidenti di svalangamenti) seguendo una traccia di sentiero fino ad incontrare la prima neve in corrispondenza del primo sole dietro di noi.
Il nevaio (conoide finale) è raggiunto, e praticamente su questo ci attrezziamo per la salita in stile invernale (Ramponi, piccozza, casco). la pendenza è sui 30° ed aggiriamo il primo salto (10 metri senza neve ma sporco e umido) a Sx per canalino e per balze erbose fino a riguadagnare il canale, che dopo breve pausa ripercorriamo . La progressione è ottima per la consistenza perfetta della neve, dovuta anche ad una temperatura abbastanza fresca. Risaliamo adesso verso Dx su una pendenza leggermente più sostenuta (40° ) per aggirare un altro salto (mt. 1.900) dove lo scioglimento della neve causa una piccola cascatella. La neve termina momentaneamente su balze rocciose con erba, dove è divertentissimo "arrampichicchiare" (almeno per me....!)

Finalmente si ricalpesta la neve per risalire, passando per il cosiddetto "anfiteatro" (mt. 2.000) altri 250 metri su pendenza sempre attorno ai 40° fino a raggiungere, dopo una breve ultima impennata, la Forchetta di Penne (mt. 2.245).






Il Dente del Lupo è di fronte a noi, su questo valico dal quale si aprono diversi scenari: La profondità del canale appena salito con le sue impressionanti pareti che lo delimitano, la vastità dei pendii, ancora abbondantemente innevati, sottostanti il M.Tremoggia....e giù...molto piu giù sul versante opposto del canale le colline verso Castelli.

Seconda piccola sosta e poi si riparte per l'ennesimo canale a Sx della Forchetta, per uno sviluppo di un altro centinaio di metri attorno ai 40/45°. Si esce in cresta ed in parte su questa, in parte su ulteriori pendii si raggiunge l'ultimo tratto di cresta che esce proprio all'inizio delle "balconate" (mt. 2.470).

...Ultimo tratto spettacolare, con visione diretta della parete nord e con dei "passaggetti delicati" anche se non difficili ("quand mi sò affacciat sulla cresta di neve ed ho guardato di fronte a me e poi giù, ho esclamato tra me e me: E MO...???!!! ")





Raggiunte le balconate dopo le congratulazioni di rito con il "MITICO PONTIFEX" abbiamo percorso la traccia di sentiero, in parte innevato, passando per il Tremoggia fino alla sella di F.te Fredda. Qui ci siamo divisi e mentre Gabriele è sceso giu a Dx (S) verso la Vetica, io sono andato a Sx(E), ho percorso parte del sentiero dei IV vadi passando per uno stazzo e F.te Torricella (mt. 1.740) e poi per sterrata fino a raggiungere la strada, quasi nei pressi del bivio di Rigopiano.



Gli ultimi 2,5 Km. su asfalto sono serviti ...come defaticamento (!!!)... e per farmi arrivare all'Octavia alle 17:30 abbastanza cotto, ma riguardando in alto dove eravamo stati, sicuramente appagato "dell'impresa".


Il Pontifex.....???!!!! NO non l'ho lasciato a F.te Vetica....Birra a Castel del Monte e a casa !!!

mercoledì 28 aprile 2010

Aprile....che mese!!!!

MERCOLEDI 7

Anche il mese di aprile sta passando ma rispetto all’anno scorso questo mese mi ha lasciato un bel ricordo sul gruppo del Monte Bianco. Ormai mi sto affezionando a quel massiccio che ha un’aura speciale ed inconfondibile che nessun altro gruppo ha.
Il mese e’iniziato con il progetto di andare a ripetere la goulotte Gabarrou-Albinoni sul Mont Blanc De Tacul. Attendiamo il momento con ansia ma come sempre nei giorni in cui si era programmata la salita il tempo fa da biricchino,cosi con l’amico Lorenz ci lasciamo che appena e’prevista una giornata di tempo decente,andiamo anche in giornata…e cosi detto e fatto…per il martedì sembra che il tempo debba essere bello e nell’incertezza che poi il venerdi si potesse guastare e rimandare ulteriormente,decidiamo di partire. Partiti alle 5,arriviamo all’imbocco del tunnel del bianco e ci troviamo la sorpresa che ci fara’cambiare i programmi per la giornata con molta delusione: un maledetto Camion fermatosi a meta’tunnel che trasforma la normale viabilita’ in un senso alternato….Le maledizioni si imprecano….pero’non ci diamo per vinti..cosi andiamo lo stesso a Chamonix,valutiamo che il tempo e’bello come previsto,ma le ore a disposizione per compiere la salita tanto attesa non ci sono…e ripieghiamo sulla Chere’…vi ricordate l’anno scorso??? Gia’ fatta ma piuttosto che tornare a casa con le mani in tasca..!!! queste le foto:

http://picasaweb.google.com/pierklimber/GoulotteChere#

SABATO 10 DOMENICA 11
Forte dalla delusione di non essere riuscito a compiere quella goulotte, mi si ripresenta l’occasione di tornare sul bianco con l’amico Roby e una sua amica di Vicenza. Dopo tanto si presenta un week quasi completamente libero da poter dedicare due giorni in quota. Cosi decidiamo di andare su sabato e fare una goulotte di facile accesso che rimane sulla parete nord ovest dei cosmiques ed il giorno dopo la tanta beneamata Gabarrou-Albinoni. Il programma prevede di dormire nei bagni dell’aiguille du midi cosi da non doverci portare dietro anche la tenda e tanti altri suppellettili. Partiamo alle 6e30 per essere in cima con tranquillita’ alle 11 gia’pronti con gli sci ai piedi per raggiungere la cresta dei cosmiques. La risaliamo per un 150m circa fino ad una prima breccia rocciosa dove e’posizionata la prima delle sei doppie da fare per raggiungere il canale Cunnigham da dove parte questa goulotte: Bounier-Vogler.
Inizio a calarmi osservando che ci sia abbastanza ghiaccio per poter risalire visto che quest’anno e’un anno un po’particolare qui sul Bianco. In un’ora e mezza siamo ai piedi della goulotte e si preannuncia una gran bella scalata avendola vista dall’alto. Ed infatti alla fine ne verra’fuori che al posto di essere una goulotte di riscaldamento per il giorno successivo quasi quasi ci sistema proprio bene in fatto di fatica…ci siamo comunque divertiti moltissimo dato che era magra e quindi molti punti bisognava arrampicare anche su roccia…proprio una bella scalata. Felici della via ci ritroviamo alle 19 a dover risalire fino all’arrivo della funivia con lo zaino che pesa ed anche la stanchezza della giornata. Saranno le mie due ore piu’ lunghe ed interminabili che abbia mai passato….na fatica..na fatica che non sto qua a dilungarmi…comunque arriviamo disfatti ai bagni alle 21,riusciamo a mangiare qualcosa ed infilarci nel sacco pronti per la notte e la Gabarrou del giorno dopo…Sveglia alle 5, iniziamo la colazione e partiamo in direzione del Tacul. Arriviamo alla base che chiedo che ore sono ai miei compagni di cordata e con gran disappunto mi dicono che sono ormai le 7 del mattino….cavolo ci siamo rilassati un po’ troppo per la colazione ed il resto…faccio due conti rapidi rapidi per capire se conviene o no attaccarla visto che la via e’un po’lunga e con rammarico devo alzare bandiera bianca…ci sono molte probabilita’ che non riusciamo a scendere in tempo per prendere il trenino di Montenvers per riportarci a Chamonix e tutto cio’significherebbe altre due ore e mezza di cammino per raggiungerla….Optiamo per risalire verso il triangle de tacul per farne magari una di quelle un po’ piu’ corte ma piano piano che saliamo anche il vento gelido inizia a salire sempre piu forte….al che decidiamo di abbandonare tanto sarebbe stata giusto una robetta semplice in confronto a quella fatta il giorno precedente. Allora con calma puntiamo verso la valle’blanche con tappa al refuge de Requie dove stuzzichiamo qualcosa ed ammiriamo il paesaggio che ci si presenta: Droites-Verte-Courte. Spettacolare. Queste le foto:

http://picasaweb.google.com/pierklimber/GoulotteBounierVogler#

SABATO 24
Verso la fine del mese avevo messo in cantiere di ritornare con il Lore per provare il progetto che gia’ l’anno scorso avevamo tentato e che sfumo’ con una nevicata notturna: Il Supercoluoir al Mont Blanc De Tacul con uscita in vetta. Ok, decisi e cattivi ad inizio settimana le previsioni promettono bene. In questo periodo ne stanno facendo di cotte e di crude da tutte le parti quindi ci carichiamo sempre di piu’ di entusiasmo per la salita.
Ma a mano a mano che il giorno della partenza si avvicina, i vari meteo iniziano a cambiare drasticamente le previsioni. Il timore che si ripetesse la scena dell’anno scorso aumentava e con essa anche l’indecisione di andare o meno. Venerdi siamo a lavoro e fino alle 12 non sapevamo cosa fare…andiamo o no? Per il pomeriggio davano abbastanza brutto mentre per sabato bellissimo. Il problema che noi dovevamo andare a dormire ai piedi della conoide da dove parte la via per poter tentare la salita con l’uscita in vetta.Alla fine ho spinto per tentare ugualmente..Cosi alle 12e30 siamo in macchina con tutto il necessario per andare. Alle 17e30 siamo ai piedi del conoide a montare la tenda,il tempo non e’il max ma decente. Sistemata la tenda portiamo il materiale all’attacco per partire al mattino con zero peso sulle spalle. Serata spettacolare con una stellata invidiabile con cui ci ripetiamo i vari orari di cancelletti che ci siamo prefissati da raggiungere per poter portare a termine la salita senza compromettere la nostra sicurezza. Alle 4 ci svegliamo,alle 5 partiamo per l’attacco,alle 6 iniziamo la scalata su roccia con l’albeggiare del sole. Ci sono tre tiri su roccia da fare sul pilastro gervasutti per poter raggiungere con un nevaio l’inizio della goulotte. L’attacco originale non e’percorribile almeno per le nostre capacita’ scalatorie perche’ prevede delle sezioni di misto aggressiv…. Da qui parte la goulotte con due tiri un po in piedi e magri ma scalabili senza grossi problemi.Poi seguono altri due tiri facili ma su ghiaccio buono che ci conducono all’ultimo tiro piu’ripido di tutti. Bellissimo tiro con abbondante ghiaccio.Sono le 12 e 30, intorno a noi il cielo e’stupendo,cosi decidiamo di proseguire e tentare di arrivare in vetta. Continuiamo in conserva con alcuni tratti di ghiaccio ma soprattutto neve per arrivare alla base dello sperone roccioso dove ci fermiamo per fare una sosta di rifocillamento e capire dove andare. Forse il mangiare o il troppo relax ci fa sbagliare itinerario cosi perdiamo un’ora che per fortuna non compromettera’ la salita. Continuiamo su un altro pendio nevoso verso il pilastro piu alto e per facile rocce ci troviamo sulla cresta…ora da qui in teoria no dovremmo piu avere dei problemi di orientamento. Intanto il tempo verso la normale del Tacul sta peggiorando : nuvole basse con nebbia. Vabbe’oramai siam qua non e’che possiamo scendere in doppia per 900m di parete….due palle…!!! Proseguiamo per terreno misto facile per arrivare sul filo della cresta dove l’ultimo tiro di corda di 5b ci separa dalla cresta nevosa che conduce alla vetta. Miiii che fatica fare sto tiro a 4100m, mi sembrava un 7b altro che 5b…pero’ esteticissimo…una fessura che taglia a meta’questo spigolo con non so quanti metri di vuoto da una parte e dall’altra…Fantastico…Ormai sull’ultimo filo di cresta nevosa arriviamo in cima alle 17e30….se non avessimo sbagliato sarebbero state le 16e30 e’non sarebbe stato male…vabbe’..ci sistemiamo,mangiamo qualcosa e nel tempo un po’ che si rannuvola e rasserena cerchiamo di capire dove dobbiamo scendere….La normale al tacul non e’ estrema ma se non e’tracciata puo essere un problema orientarsi col mal tempo….proprio la situazione che avevamo noi….ma il culo a volte gira dalla nostra…ed infatti qualcuno deve aver salito in giornata con gli sci e ci ha fatto una bella traccia da seguire con tranquillita’. Anche se sapevamo che nei giorni precedenti avevano fatto un altro canale e poi erano scesi dalla normale.
La discesa dai pendii e’abbastanza veloce ma quando ci immettiamo sul piano e ci rilassiamo mentalmente,le fatiche della giornata si fanno sentire tutte….e tra la neve che non e’dura ma si sprofonda un po’,la nebbia che non ti fa tanto vedere,la fame e la voglia di distendersi in piano, ci impiegheremo una vita a tornare alla nostra tenda….20e30,inizia a nevischiare e noi arriviamo alla nostra tanto amata tenda…via tutto,ci buttiamo dentrochiudiamo la verandina ed iniziamo a preparare da mangiare…stasera alla grande..tortelli ripieni di carne con panna e prosciutto….hi hi hi alla faccia dell’alpinismo di quota con i surrogati e preparati liofilizzati… poco dopo mangiato crolliamo nei nostri sacchi a pelo per risvegliarci al mattino verso le 8e30,ed iniziare a sistemarci per il rientro da cammello verso la funivia di courmayer in una giornata calda da morire….alla faccia del brutto tempo che le previsioni avevano detto…Qui le foto:

http://picasaweb.google.com/pierklimber/LeSupercoluoirConVettaMontaBlancDeTacul?authkey=Gv1sRgCNf4y6zswof4Mg#

Ora vediamo maggio cosa promette….magari qualche bella nord… un saluto a tutti a presto….

PONTEFICE versus Piccolo Bignè

Sto lavorando alla traduzione in tutte le lingue di uno dei pezzi più nobili della letteratura cavalleresca, il famoso" I FREGNI VANNO CON I FREGNI E LI' STUPIDE CHI LI .....".
Per inglese, spagnolo e cinese Google mi ha dato buoni (!) risultati, leggere sotto per credere. Poi ho trovato un traduttore dalla lingua speciale del Pontifex alla nostra lingua cavalleresca.

L’originale:

" I FREGNI VANNO CON I FREGNI E LI' STUPIDE CHI LI ....."

COSI' RECITA UN DETTO CONIATO DAL PONTIFEX ALCUNI ANNI FA.IL CARO PASTARELLA DEVE SAPERE CHE IL PONTIFEX LE PERSONE LE ANNUSA E QUINDI ANCHE SE NON HA INTERVISTATO IL NOSTRO FEDE DI MOUNTAN-FITNESS HA RITENUTO DI FOTOGRAFARLO PERCHE' GLI HA SUSCITATO UN IMPRESSIONE POSITIVA.IL CARO PASTARELLA IN QUESTA CIRCOSTANZA HA EVIDENZIATO DEI LIMITI "GIORNALISTICI" PERCHE', PUR ESSENDO STATO PARECCHIO A CONTATTO CON FEDE, NON E' RIUSCITO AD UFFICIALIZZARE LO STORICO INCONTRO.

Uno stralcio dall’inglese:

"THE FREGNI GO WITH FREGNI AND LI 'STUPID WHO ....."

COSI 'a saying coined by Pontifex FEW YEARS FA.IL Caro pastarelle MUST KNOW THAT THE PEOPLE Pontifex sniff AND THEN HE DID NOT EVEN INTERVIEWED FOR OUR FAITH mountain-FITNESS…

Uno dallo spagnolo:

"EL FREGNI IR CON FREGNI Y LI 'ESTÚPIDO QUE ....."

COSI 'desencadenó una diciendo acuñado por el Pontifex ALGUNOS AÑOS FA.IL Caro pastarelle DEBE SABER QUE EL PUEBLO Y LUEGO Pontifex olfatear si también

Dal cinese:

“該 FREGNI跟FREGNI和李'愚蠢誰 ....."
女人'一說,杜撰的龐修夫數年份FA.IL卡洛pastarelle要知道,


E la nostra lingua:

LO CAVALIER CORTESE CO LI CORTESI S'ACCOMPAGNA, ET LO BICILLO CO LI BICILLI

Motteggiò in tal guisa lo Pontefice.
Il caro Piccolo Bignè ha da tener conto che lo Pontefice annusa li cristiani, imperocchè se puranco non ha proferito motto inverso lo Federico di Monte-Prestanza, Egli s'è risolto a farne ritratto, avendo da lui tratto ispirazion celeste.
Lo caro Piccolo Bignè, per contro, rivelossi araldo di picciol levatura: al di lui fianco a lungo restossi, purtuttavia l'ufficial novella non raccontossi.

domenica 25 aprile 2010

Cima di Mucchia di Pacentro

Io e il Mascherone siamo imperdonabili, non abbiamo giustificazioni: ieri siamo usciti…nonostante pioggia,nebbia, previsioni senza scampo.
L’obiettivo era Cima di Mucchia di Pacentro…e come può immaginare il Cavalier Walter anche questo monte meriterebbe grandi festeggiamenti: è la mia 193° cima, e mi fa scendere sotto la soglia “ -50 cime alla meta”…
Da quando si è aggravata la sanzione per i trasgressori dell’Ordinanza Ski-Alp…il Cavalier Angelo ha spiegato senza mezzi termini che coloro che salgono a piedi quando si potrebbe sciare sono… “ricchioni”, dicevo, da quando si è aggravata la sanzione ci andiamo con i piedi di piombo: abbiamo fatto i calcoli…circa 1000 metri di dislivello. Bene che vada 200 metri sciabili: 200/1000= 1/5 ma 1/5 è inferiore a 1/3, quindi l’ordinanza se andiamo a piedi è rispettata!
Arrivati a Rocca Caramanico, la nebbia è tanto fitta che il Mascherone cerca per 5 minuti il suo cappello… che porta attaccato al collo. Come se non bastasse…piove.
Imbocchiamo il sentiero 11, che dopo aver fatto un largo aggiramento sotto Costa del Sole, verso sud-ovest, sale abbastanza diretto fino ad incrociare a poco più di quota 1700, in una radura con tabelle segnaletiche di legno, il sentiero 2 (che porta a Passo S. Leonardo verso sud, al Morrone verso nord). Imboccato il sentiero 2 verso nord (e trovate le prime chiazze di neve) arriviamo in meno di un km al Rifugio Capoposto, a 1750 metri.

Ci lasciamo i boschi alle spalle…solo che rimane alle spalle anche il Mascherone, che decide di fermarsi intorno a quota 1850.
Gli dico “Vado, 20 minuti per arrivare alla cima”. Torno dopo 2 ore e passa, e trovo un Mascherone leggermente ma compostamente agitato (ha pienamente ragione!).
Dunque, vi spiego.

Lasciato il Mascherone procedo per un po’ sul sentiero, poi piego a sinistra (dalle parti del punto A),e mi porto in un quarto d’ora sulla cresta. L’altimetro mi dice che sono a quota 2000. Arrivo alla “testata” della cresta che poi scende almeno un centinaio di metri. Sono quindi passato sulla quota 2001 (appunto la Cima di Mucchia).
Però …dell’altimetro, pur tarato da poco, non mi fido. In cresta non ho trovato croci ma solo un ometto di pietra. Quindi decido di proseguire…non si sa mai (chi lo vuole sentire poi il Pontifex…)…
Scendo fino a quota 1850 e incrocio di nuovo il sentiero 2 nel punto B. Cammina che ti cammina arrivo ad una croce dopo mezzora (ma inzuppato di pioggia e di nebbia non mi sono accorto del tempo…) . Mi dico…ma allora è questa la Cima di Mucchia! La raggiungo…sono arrivato invece al Monte Morrone.

Il ritorno è per un labirinto. Se non avessi saputo che la mia direzione di marcia era sud-est e non avessi usato la bussola, non sarei mai arrivato al Mascherone.
Raggiungo Il Mascherone, e per solidarietà ci perdiamo un poco insieme.
Torniamo all’auto zuppi. Ma felici …beh, almeno io…lascio dire al Mascherone com’è tornato lui.

sabato 24 aprile 2010

... SIGNOR MAESTRO!

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Ormai è ufficale!


il nostro cavalier Gianluca (Fester) uno degli Hard Director del King Line ha brillantemente superto le selezioni per l'ambito titolo e da pochi giorni è ufficialmente

MAESTRO DI SCI ( purtroppo in pista)

congratulazioni!!!

ora più che mai potrai fregiarti del nome di
Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri della Polvere
.

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venerdì 23 aprile 2010

Declaratoria delle Assenze

Inoltre, per smentire la signorina Polveronzola sulla mia non pubblicazione di Post, con particolare riferimento all'uscita di sabato scorso, ma anche più in generale, vi elenco la declaratoria non esaustiva delle ASSENZE a vario titolo:

a) Assente ingiustificato:

pastarella? ultima uscita presunto maltempo/assenza di neve

Fausto vedi pastarella

Angelo vedi pastarella

b) Assente giustificato

Paolo certificato medico

Marco Cavaliere medievale-certificato medico

il Pier 650 km

bambi assenze per la scuola

c) Assente ciclico

Pontifex - sbalzi termici freddo/maltempo/pioggia/umore

Walter presente solo nelle occasioni celebrative/figli/moglie

Contadino da indagare

marco assenze per lavoro

il Mascherone assenze per impegni improcastinabili-ultima uscita presente

Silvio assenze per viaggi-ultima uscita presente

Polveronzola problemi di public relations-pessima fattura dolci per il sabato mattina - esami universitari-ultima uscita presente

d) Assente cronico

Dom1 assenze per tendiniti varie/donne e altro da indagare

eiger rodaggio vita coniugale (?)

mammut da indagare

guido doppia vita (?)-passione per la pesca subacquea

ufetto da indagare

Fester lavoro e neo paternità (?)

d) Il Grande Assente

detentore dello scettro, sovrano (al momento) indisturbato!

cause: ginocchia malmesse - impegni di lavoro - doppia vita - brutto tempo, troppo caldo, troppo freddo, senilità, incontinenza, pentimenti, amore smisurato per Alice quadrupede, tennis, corsa, missioni in Calabria, dismissione di tutta l'attrezzatura a vantaggio del cavalier medievale, lettura, poesia, misoginia, repulsione per il genere umano, sbalzi umorali.

giovedì 22 aprile 2010

Monte Amaro per la Rava della Vespa

Non aver ancora fatto il consueto "pellegrinaggio" presso il Monte Amaro nel corso della stagione della neve, mi faceva stare abbastanza male, ma poi, leggendo i report sul noto data base The Top, si è aperto uno spiraglio di luce: un gruppo di di ski-alper in data 18 u.s. erano saliti per la Rava del Ferro, aveno raggiunto Monte Amaro ed erano scesi per la Rava della Vespa.
Ma allora la neve c'è!!
Avevo pregato Pastarella? di unirsi a me ed avevo un mezzo accordo pure con Marco, ma alla fine per un disguido (colpa mia che non leggo gli SMS in tempo reale) ho suolato il predetto Marco, che comunque ho svegliato alle ore 06,10 circa, e sono andato da solo.
Così alle 7,20 ero già in cammino lungo il sentiero che, dal piazzale al termine della strada della riserva di Lama Bianca a 1400 m circa, conduce alla base della Rava della Vespa dove ho constatato le ottime condizioni di innevamento del canale fino a quota 1800 m circa. Da questo punto in poi e fino all'uscita della Rava, ho dovuto fare ricorso ai ramponi per poter affrontare la salita, vista la neve piuttosto dura che poi mi ha impegnato anche in discesa.
Lungo la salita solitaria, quando nella testa ti passano tanti pensieri inutili, appena superato la strettoia, mi è tornata in mente l'ordinanza n. 1/2010 circa l'obbligatorietà dell'uso degli sci sulla neve: qualcuno, due o tre sconsiderati (ricchioni), era sceso lungo la Rava senza sci ai piedi subito dopo l'ultima precipitazione di domenica 18, rovinando tutta la parte alta e centrale del canale che altrimenti sarebbe rimasto immacolato e pronto alle carezze delle lamine degli sci. Fortunatamente, guadando alla mia destra, posso constatare che buona parte della discesa l'avrei potuta effettuare sulla parte più ripida della rava dove i "vandali" non erano passati.
Arrivato in vetta a Monte Amaro alle ore 09,45 mi affretto a trovare un posto dove il mio cellulare riceve il segnale, così da poter inviare SMS agli amici "assenti" limitandomi ai "saluti di Monte Amaro. Che spettacolo!" . Evidentemente, però, qualcuno di loro l'ha presa male e deve aver gufato parecchio, al punto che dopo una ventina di minuti che ero lì a godermi il sole sono stato assalito da un violento mal di pancia con le conseguenze che non è opportuno specificare.
Anche se un po' debilitato, alle 10,40 riparto in discesa sulla bellissima ed abbondante neve che ancora ricopre tutti i pianori sommitali della Majella, fino a raggiungere la testata della Rava della Vespa, che ho imboccato sul suo margine sinistro, quello che avevo visto essere ancora "immacolato".
Beh, come ben sapete, la Rava della Vespa non delude mai: grande sciata fin dove, a quota 1800 m circa, due anni fa abbiamo celebrato la chiusura della stagione ski-alp 2007-2008.

Per questa ragione mi sembra opportuno richiamare il video che abbiamo girato in quella circostanza e che Mamma Majella ci protegga tutti:

La conquista del Costone della Cerasa

E' da un pò che lamentavo l'assenza di relazioni sul nostro blog. Beh...questa volta ne abbiamo due (troppa grazia di S.Gabriele!). Io e Polveronzola non ci siamo capiti tanto bene...

Ecco la relazione della donzella della Polvere:
Questa volta l’ingrato compito di scrivere la relazione dell’uscita di sabato è toccato a me perché Silvio è impegnato e Il Mascherone, come già sapete, non pubblica post, ma si diletta unicamente con i commenti. Dico ingrato per un paio di ragioni: perché sono a corto di idee e perché mi toccherà pubblicare le mie cazzate in montagna. Così, invece di avere l’onore di “alzare il livello del blog” (cito le parole di uno di voi e apro la caccia al colpevole), avrò quello di dargli il colpo di grazia, spedendolo definitivamente sottoterra. Buon pro ci faccia! La giornata di sabato è cominciata sotto il solito ponte alle 6.15 con un tempo a dir poco schifoso. I partecipanti fuori di testa: prima di tutti io, perché mi sono fatta minimo cinque ore di macchina tra andata e ritorno, Silvio, perché ha organizzato l’uscita, Il Mascherone, perché ha scelto una giornata con tempo impeccabile per non “suolarci” come al solito, Pastarella?, perché diversamente da come è solito fare, non si è scoraggiato vedendo il tempo, e Fausto, per essersi unito alla compagnia. Destinazione: Piani di Pezza. Dopo un certo numero di peripezie, tra cui Silvio (al volante) che dice “non so da che parte dobbiamo andare” e lo spostamento di un “cavo dell'alta tensione” da parte dell’intrepido Il Mascherone, arriviamo alla meta. Da quello che ho capito si arriva SEMPRE all’attacco, poi quello che succede succede, e infatti… Qui cominciano i primi tentennamenti. Pastarella? non è affatto convinto: chi glielo fa fare di mettersi gli sci in spalla e camminare sotto la pioggia per fare una sciatella su neve probabilmente crostosa? Domanda del tutto lecita e sensata, mi dà da pensare il fatto che io non me la sia posta. Pensa che ti ripensa (gli ci è voluto un quarto d’ora abbondante) Pastarella? decide di tornarsene a casa e Fausto va con lui. Sarà per spirito di lealtà, scoramento o un po’ più di sale in zucca? E così rimaniamo in tre a partiamo a piedi, senza sci. Risulta chiaro, dopo appena dieci minuti, che ho fatto un errore colossale a non portarmi gli sci. La pioggia smette di cadere e viene sostituita, prima da sprazzi di sole e poi da una piacevole e leggera nevicatina. E, cosa fondamentale, la neve c’è ed è anche molto buona. Sigh! Quanto ho risicato! La salita procede senza intoppi ed io, ad opera del Mascherone, vengo sottoposta ad un interrogatorio così pressante che potrebbe quasi fare concorrenza a quelli del Pontifex (caro Pontifex, non se la prenda per carità, ma ho saputo che i suoi interrogatori sono terribili). Riporto una delle domande che mi ha lasciata senza parole: “chi era ciclicamente assente a casa?”. Per la traduzione siete pregati di rivolgervi direttamente all’interessato oppure a Silvio perché io sto ancora cercando di capirci qualcosa. Assisto anche ad un momento di smarrimento di Silvio che ripete quattro o cinque volte (così riferisce Il Mascherone): “Boh, non lo so dove stiamo”. In qualche modo, grazie anche a delle vecchie tracce di sciatori (io sempre lì a rosicare), riusciamo ad arrivare sul Costone della Cerasa . Fatte le foto di rito, cominciamo la discesa e si può quasi vedere il fumo che esce dal mio cervello in ebollizione: mi sto maledicendo per non aver portato gli sci e sto pensando al modo di rimediare. Finalmente, ricordando una promessa fattami da Marco, arriva l’intuizione: lo “striscia culo”. Perché no? Allora prendo il copri zaino, lo uso come base d’appoggio e parto. Viaaaaaa, urlando a squarciagola!! Sono stata ripresa e sono sicura che Silvio non mancherà di mettere uno dei tre filmati sul blog. Silvio, abbi pietà di una gentil donzella e scegline uno dove scendo “con più dignità e stile”. Per dirla con le parole di mia madre: “Grazie ai cuscinetti che ho nelle chiappe sono riuscita a fare una meravigliosa sciata di culo”. Sfido voi, onorevoli cavalieri, a fare lo stesso! La giornata si è conclusa in un bar, dove ci siamo riempiti la pancia con pezzi di un profumatissimo pecorino (portato da Il Mascherone) accompagnato da focaccia con l’olio (ci ha pensato Silvio), una birra e tanti tarallucci (fatti con amore dalla sottoscritta). Una splendida giornata in montagna! Ah, quasi dimenticavo. Il Mascherone ha insegnato a Silvio un paio di frasi con cui mettere KO gli avversari durante le trattative: “Questa è un’uscita stocastica” e “la risposta è dentro di te, pensaci!”. Che classe! PS: ringrazio entrambi i cavalieri per la compagnia e Silvio per la supervisione al post.
Ed ecco la mia relazione.
Partiti in una mattina tempestosa, quel giorno il destino non ci risparmiò i cattivi auspici. Dovevamo essere in 8. L’Alpinista Medievale e Paolo vennero colti da malori nelle 24 ore precedenti la partenza. Angelo, preso da oscuri presagi, mandò un messaggio valutando non sensata l’impresa. Arrivati in 5 ai Piani di Pezza gli oscuri presagi, accompagnati da pioggia e nubi anch’esse oscure, attanagliarono improvvisamente anche Pastarella e Fausto, che decidevano di ritirarsi esattamente nel punto A riportato sulla cartina (per essere ancora più esatti il punto A è lo stesso in cui erano arrivate le auto).
Rimanemmo in tre: io, il Mascherone e Polveronzola. Considerato che non ci vedeva nessuno decidemmo di non osservare l’ordinanza sull’obbligo degli sci e partimmo a piedi a quota 1550, imboccando il sentiero 10A, che ben segnato si snoda nel bosco. La pioggia cessò e tutto filò liscio e su neve compatta fino al punto B, a quota circa 1900, salvo gli acuti rimorsi per non aver portato gli sci. Nel punto B ebbi un piccolo giramento di testa, e condussi la compagnia verso est invece che a seguire il sentiero (nascosto sotto la neve) a nord. Poco male, visto che dopo poco incrociammo il “cippo” di Vado di Roscia Grande, con tanto di segnale bianco-rosso. Lì ebbi un altro impercettibile giramento di testa, e la compagnia girò a sud (vedi punto C) invece che a nord. Ma poi mi ravvidi e tornammo sui nostri passi, fino al cippo, e poi verso nord avvistando i segnali del sentiero (che comunque si vedevano benissimo dal Vado!). Di lì attraversammo un tratto d’altopiano, quindi con uno strappo finale di poco più di 100 metri fummo sulla cresta e conquistammo fra lacrime di gioia il Costone, e pure la Cimata. Fortunatamente Polveronzola ci somministrò sostanze dopanti a base di tarallucci integrali al vino e the allo zenzero. Ma a poco valse il doping durante il ritorno… le forze erano allo stremo. Un primo episodio straziante avvenne nel punto D: Polveronzola voleva fermarsi e ci pregava di lasciarla lì: “E’ la fine , non pensate a me,ecc.". Ma il Mascherone fece di tutto per scuoterla, ed arrivò infine a trascinarla a forza…salvandola! Io, che più che al dramma in corso pensavo al blog, sono ora in grado di documentare la sfiorata tragedia:



Purtroppo subito dopo, nel punto E, complice forse l’anossia dei 2000 metri (avevamo deciso di salire senza ossigeno), Polveronzola riusciva a dare corso ai suoi istinti suicidi, e si lanciava sul ripido pendio: Sopravvivemmo tutti tuttavia. Ed io vorrei chiedervi se in memoria di questa gloriosa ascensione potrei ribattezzarmi Cavaliere della Cerasa.

martedì 20 aprile 2010

Costone di Pezza orientale (quasi)


Avendo "mancato" la gita di sabato scorso, mi sono sentito in dovere di rimettere a "posto le cose" organizzando una scampagnata proprio a Piani di Pezza, anche se la nostra destinazione è ricaduta sulla famossisima Punta Trento 2243 m.
Naturalmente noi, Antonio (pastarella?) ed io, abbiamo preferito organizzare la giornata in relazione alle previsioni meteo, che per la giornata di martedì erano piuttosto buone. Tuttavia le condizioni meteo non erano esattamente buone, ma abbiamo potuto comunque godere di un discreto sole che solo quando abbiamo iniziato la discesa, guarda caso, ha deciso di nascondersi dietro una grossa nube circolare limitando la visibilità e, quindi, anche la performance sciistica.
E' inutile dire che noi gli sci li abbiamo portati, potendoli calzare già a quota 1600 m circa su un ottimo manto nevoso.
Nonostante le nostre buone intenzioni, complice le nostre condizioni fisiche non proprio brillanti, una volta raggiunto il ripido pendio nord-est del Costone Orientale che quota 2271 m, a poche decine di metri dalla vetta abbiamo deciso di rinunciare alla nostra meta iniziale, decidendo di fare immediatamente dietro front. Effettivamente ci siamo trovati di fronte ad un pendio piuttosto carico di neve "collassata" (crosta superficiale e vuoto sotto i piedi), probabilmente causata dalle recenti precipitazioni, oltre che alle grosse cornici presenti su tutta la cresta, che ci hanno indotto a rinunciare anche alla cima del Costone Orientale senza correre inutili rischi, decidendo di scendere lungo il ramo principale (destra orografica) della valle Cerchiata.
Anche se la visibilità si era ridotta, abbiamo potuto godere di una bella e tranquilla sciata fino alla predetta quota di 1600 m.

Relazione: Da Capo Pezza, dove si arriva in auto, in direzione ovest si risale la Valle Cerchiata fino a raggiungere, a quota 1800 m alla fine del bosco, Iaccetto di Capo Pezza dove la valle si sdoppia: a sinistra (dx orografica) il ramo principlae della valle che sale al Colle dell'Orso (quello percorso in discesa), mentre a destra si segue una valletta che sale gradualmentesi al Colletto di Pezza e, quindi, al rifugio Sebastiani a 2102 m. Dal Rifugio, in direzione sud-ovest, si risale il versante nord-est del Costone Orientale a 2271 m.
Volendo proseguire per Punta Trento, dalla vetta del Costone Orientale si scende in direzione sud-ovest al Colle dell'Orso a 2175 m, per poi risalire lungo la cresta fino alla vetta di Punta Trento. Per la discesa, bisogna comunque tornare indietro al Colle dell'Orso dove occorre individuare il passaggio più agevole (attenzioni alle cornici) per affrontare il tratto iniziale piuttosto ripido che consente di scendere nell'anfiteatro a nord del Colle.
Nel nostro caso la discesa è iniziata direttamente dal pendio nord-est del Costone, piegando in direzione sud-est direttamente nella Valle Cerchiata che offre diverse possibilità di discesa fino a riprendere il sentiero nel bosco in località Iaccetto di Capo di Pezza.

giovedì 15 aprile 2010

Riflessioni !!

Oggi, cari Cavalieri, recandomi all'Ospedale per effettuare una donazione di sangue, nella sala d'attesa c'era anche il Cavaliere Fausto. Siamo rimasti sorpresi di esserci incontrati, ma felici di condividere un gesto di altruismo secondo me molto importante.
Successivamente, rimasto solo, ho riflettuto sul fatto che, senza che nessuno di noi abbia influenzato ne' tantomeno informato altri componenti dell'Ordine a cui apparteniamo, avevo gia' incontrato precedentemente, sempre nel centro trasfusionale, il Pastarella. Il Cavalier Angelo sapevo che aveva anch'egli donato in altre occasioni nonche' Il Mascherone, vecchio frequentatore del centro trasfusionale.
Magari altri Cavalieri sono anche donatori, ma cio' non e' a me conosciuto.
Tutto questo mi ha portato a considerare che la nostra comune passione per la montagna, sicuramente ha inculcato, magari inconsciamente, in ognuno di noi un valore molto importante: il rispetto della vita. Che sia nostra o di altri, comunque l'attenzione ad essa. L'affrontare molte volte situazioni in cui la vita e' decisamente vicina alla morte ci ha fatto capire il valore della stessa.
Riflessioni un po' retoriche, ma che vi assicuro, nell'attesa del mio turno, mi hanno accompagnato per parecchi minuti fin quando, leggendo una rivista che parlava di "autoemotrasfusione" per fini atletici mi sono iniziati a venire alcuni sospetti.
Pastarella quando l'incontrai fece il prelievo in una stanzetta isolata e non nella sala comune, oggi Fausto dopo che mi ha visto, con una stranissima scusa mi ha riferito che una dottoressa gli aveva sconsigliato il prelievo e quindi e' andato via senza effettuarlo. Tutti gli altri Cavalieri, sempre omertosi sull'argomento, si recano al centro trasfusionale ognuno separatamente dall'altro.
Caro Pontifex mi sa che ho scoperto la ragione delle fantastiche prestazioni atletiche dei Cavalieri: DOPING EMATICO!!

martedì 13 aprile 2010

Serra di Monte Canzoni




SE NON VISUALIZZATE PER INTERO LO SCHERMO DEL VIDEO LINKATE SUL TITOLO



Walter mi perdonerà l’invasione (sono Silvio). Ma volevo aggiungere una testimonianza.
In molti si chiedono con stupore perché la conquista de “La Navetta” e di “Serra di Monte Canzoni” tanta emozione abbia suscitato nel drappello dei vittoriosi Cavalieri…beh, non me lo spiego neanche io, ma è un fatto che i Cavalieri fossero pervasi da emozione, amor patrio ed alti sentimenti:


lunedì 12 aprile 2010

RINGRAZIAMENTO.

IL PONTIFEX NON PUO' ESIMERSI DAL RINGRAZIARE IL CAVALIER "IL GRANDE ASSENTE" E LA SUA COMPAGNA PER L'OSPITALITA', INNANZITUTTO,E PER L'ABBONDANTE GRIGLIATA A BASE DI SALSICCE E CARNE CHE CI HA OFFERTO NELLA SUA CASA DI VILLALAGO DOPO CHE UN GRUPPETTO DI CAVALIERI, CAPITANATI DA CHI POSTA, HA RAGGIUNTO LA CIMA DI DUE "RARI" DUEMILA E SPECIFICATAMENTE LA NAVETTA E SERRA DI MONTE CANZONI, SITUATI NEL PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO M. E L., CHE FANNO DA SPARTIACQUE ALLE VALLI CIACCARIELLO E CAPRA MORTA.PER RINGRAZIARE IL GRANDE ASSENTE DEL GESTO FATTO GLI CONFERIAMO IL TITOLO DI "CAVALIERE ONORARIO" PERCHE, COME LUI STESSO HA AMMESSO, NON AVREBBE I REQUISITI PER FAR PARTE DELL'ORDINE.SONO ALTRI CAVALIERI CHE DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A VERIFICHE TECNICHE E TEMERE L'EVENTUALE RADIAZIONE.

ECCO LE FOTO!!




CARO IL MASCHERONE NON DEVI DUBITARE DEL PONTIFEX!!!

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