venerdì 6 febbraio 2009

dopo tanto....








E' si...questo è un periodo roseo per il nord italia per quanto riguarda la quantità di neve scesa...ma allo stesso tempo con l'imperversare del mal tempo obbliga a risalire le varie piste in giro nelle valli orobiche....ma oggi almeno un tentativo su di un percorso completamente outdoor sono riuscito a farlo prendendo la finestra di bel tempo di questa settimana grigia e buia....
Cosi parto verso la meta della Corna Piana sita in Val Canale di fronte al più imponente monte Arera... Dal parcheggio dove finisce la strada dell'omonimo paese si prosegue sulla carrozzabile che in breve porta al bivio che a destra va al rifugio Alpe Corte,mentre noi andiamo a sinistra che in poco tempo ci porta a dei impianti abbandonati. Attraversiamo il ruscello alla meglio,risaliamo il pendio che ci porta ad un pianoro,seguendo verso il nord/ovest raggiungiamo la baita inferiore che a dir poco stracarica di neve sul tetto...da qui vediamo il pendio che poi scenderemo in discesa e possiamo anche valutare la sua pericolosità valanghiva....continuando sulla traccia ben battuta ci spostiamo verso destra per portarci all'ultimo troncone della seggiovia abbandonata...altro piccolo pendio che ci porta ad un colletto e traversando verso sinistra riprendiamo la strada che con un paio di tornanti ci porta alla cosi detta baita superiore....e qui le traccie finiscono....qui incontro un signore con cui dopo un breve briefing decidiamo di provare la ravanata per arrivare almeno al colle della corna piana....è cosi incominciamo a battere traccia su neve pesante sprofondando fino allo scarpone....risalendo il pendio ripido e da dove si è già scaricata una valanga....raggiungiamo il canale che porta al pianoro sommitale....e con sorpresa vediamo che ci sono due ragazzi che stanno gia battendo traccia...ci immettiamo sulla loro traccia con un sospiro di solievo...che passa subito perchè l'inconsistenza della neve e umida fa formare un gran bel zoccolo sotto le pelli...ma continuiamo fino all'inbocco del pianoro....qui i ragazzi si fermano e decidono di scendere....il signore anche....e quindi io...giro le punte e mi butto in discesa perchè va bene far fatica ma non alla morte...prima parte di discesa fantastica....per poi passare a neve umida ma ancora sciabile...poi crosta a non finire e per finire su manto duro....nel complesso bella gita in un posto isolato....!!!!

mercoledì 4 febbraio 2009

IL MORRONE: MONTE LE MUCCHIA MT.1986.


gentile omaggio degli ski Alp

IL PUNTO DI PARTENZA E' LA NOTA FRAZIONE DI ROCCACARAMANICO MT.878 SITO NEL COMUNE DI SANT'EUFEMIA MAIELLA.RACCACARAMANICO HA UN RECORD INSUPERABILE: NEL 1929 E' STATO SEPOLTO DA PIU' DI DIECI METRI DI NEVE E NEL 1961, IN UN SOLO GIORNO, E' CADUTA PIU' DI TRE METRI DI NEVE.L'ITINERARIO SI SVOLGE LUNGO UN BEL CRINALE ORIENTATO AD EST - DENOMINATO COSTE DEL SOLE - CHE PARTE DIRETTAMENTE DALLA VETTA E VA A RICONGIUNGERSI IN BASSO CON IL SENTIERO CHE CONDUCE AL RIFUGIO CAPOPOSTO.SI PARTE DAL CIMITERO DEL PAESE E SEGUENDO IL PERCORSO DEL SENTIERO ESTIVO, OTTIMAMENTE SEGNALATO CON PALETTI IN LEGNO,SI ARRIVA SOTTO IL CRINALE CHE INDIVIDUA LA DIRETTRICE DI SALITA.PRIMA DI IMMETTERSI NEL BOSCO SI IMBOCCA SULLA DESTRA, SENZA ESITAZIONI E POSSIBILITA' DI SBAGLIARE, UN VALLONCELLO CHE DOPO UN CENTINAIO DI METRI DIVENTA UN PICCOLO CANYON.OLTREPASSATO IL CANYON IL BOSCO SI INPENNA AUMENTANDO LA PENDENZA E, DOPO AVERLO PERCORSO PER UN CENTINAIO DI METRI, SI DEVE INIZIARE A DIRIGERSI VERSO DESTRA A 45° ARRIVANDO AD UNA BELLA RADURA.DA QUI PARTE UN BEL CRINALE CHE ALL'INIZIO E' UNA VERA E PROPRIA CRESTA E, MAN MANO CHE SI SALE, DIVENTA PIU' DOLCE FINO AD ARRIVARE DIRETTAMENTE IN VETTA.LA DISCESA PER LA VIA DI SALITA.E' UNA ASCENSIONE COMPLETA PERCHE' HA UN BEL DISLIVELLO ( SUPERIORE AI MILLE METRI),E' MOLTO DIRETTA, LA PENDENZA E' COSTANTE ED HA POCHISSIMO BOSCO DA ATTRAVERSARE.INOLTRE E' PRIVA DI RILEVANTI PERICOLI OGGETTIVI. PER I PREDETTI MOTIVI E' ANCHE UNA CLASSICA DELLO SCIALPINISMO DA EFFETTUARE IN QUESTO PERIODO IN QUANTO C'E' UN ABBONDANTE INNEVAMENTO. SPERO CHE QUESTA MIA "GRANDIOSA" RELAZIONE (COME PREANNUNCIATO DAL CAVALIER SILVIO NEL SUO POST) SIA ESAURIENTE PER UNA VOSTRA RIPETIZIONE DELLA GITA.

lunedì 2 febbraio 2009

Monte Mucchia

Sabato scorso bellissima uscita sul Monte Mucchia.Monte a portata di mano,e come direbbe il popolare santo,a torto trascurato.
Buona parte dell’uscita al sole,e su un manto di neve fresca e polverosa (che se è una gioia per gli occhi e per gli sciatori,per i camminatori ha qualche controindicazione…).
Tutto comunque documentato sull’album Picasa e dall’imminente uscita su questi schermi di una grandiosa relazione di Gabriele delle Rupi.
Dicevo neve fresca…ma su questo la presenza di Giuseppe, un neofita, molto forte,collega di S.Gabriele, e di un non-neofita molto forte pure lui, Marco, hanno evitato il peggio.
Devo dire che in particolare il neofita ha fatto gran parte della traccia…e non posso non accostare all’entusiasmo di Giuseppe l’ entusiasmo mio… quando alle prime uscite con Il Grande Assente facevo senza fiatare la traccia per tutto il Canale Maiori…
Ricordate l’episodio di qualche tempo fa del S.Gabriele fermato dai militi per atti “impropri” in luogo pubblico?Chi di noi non ha istintivamente dato ragione al Gabriele e pensato ad un eccesso di zelo dei tutori dell'ordine? Ebbene…avevano ragione i carabinieri:


Rocca Caramanico, 31 gennaio 2009, nuovi atti “impropri” in luogo pubblico

L’uscita di sabato è stata anche molto istruttiva per altri versi.Proprio all’entrata del paese abbiamo infatti avuto una visione illuminante….se prima avevamo dei sospetti,ora abbiamo capito qual è il vero contenuto dei progetti finanziati dalla Comunità Europea:

CAVALIERI FILOSOFI.

DOPO I CAVALIERI POETI, FOTOGRAFI, FOTOMONTATORI, ABBIAMO ANCHE I CAVALIERI FILOSOFI.UN BLOG DI ARTISTI.

domenica 1 febbraio 2009

Serra della Terratta (2122 m) per il Vallone del Monte

Quando venerdì pomeriggio mi sono sentito con Antonio, avevamo concordato che il giorno seguente saremmo andati a Scanno per fare la gita alla Serra della Terratta, ma evidentemente io sabato 31 u.s. non ero presente, ancora una volta per problemi di salute (questa volta virale e non aggiungo altro).
Questa gita però ormai era nella mia mente e oggi non potevo mancare, nostante la meteo prometteva pioggia e precipitazioni nevose. Ma Scanno si sta rivelando il "miracolo" degli ski-alp, dove compare il solo anche quando le previsioni promettono il contrario: oggi non c'era proprio il sole, che ha fatto capolino di tanto in tanto, ma la visibilità era abbastanza buona.
Beh, come detto, non potevo mancare, quindi mi sono goduto la gita in totale solititudine.

A tal proposito solo ieri un amico mi ricordava quanto fosse importante condividere un'escursione con gli amici. Conosco molto bene questo sentimento e l'importanza di condividere la soddisfazione di una bella gita con gli amici di sempre, ma conosco molto bene anche la "solitudine" del contatto intenso e viscerale con l'ambiente che ci circonda, avendo provato queste sensazioni molte volte. Un giorno, quando sarà più "maturo" (alpinisticamente parlando), auguro al mio amico di poter provare queste sensazioni, di poter battere traccia in totale solitudine, di salire ascoltando solo il fruscio delle tue pelli a contatto con la neve (meglio se polverosa, anche se più faticoso) e niente altro, poi ... la vicinanza con la natura, intensa, al punto di sentirti parte di essa e non un semplice visitatore.
Serra della Terratta 2122 m per il Vallone del Monte

Località di Partenza: Valle del tasso 1221 m; dislivello 900 m; tempo di salita 2,30/3,00 ore; difficoltà MS; esposizione nord/est

Accesso: si percorre la SS 479 della Valle del Sagittario (uscita A25 Cocullo) da Anversa degli Abruzzi a Scanno. Superato il centro abitato di Scanno e proseguendo verso passo Godi, dopo circa 3 chilometri in corrispondenza del ponte sul torrente Tasso, svoltare a destra per una strada asfaltata dove è ubicato l'agriturismo "Le Prata" che si supera di 300 metri circa. Posteggiare l'auto in corrispondenza di una carrozzabile all nostra destra, poco dopo il centro ippico il "Ranch".

Relazione della salita: dal luogo dove abbiamo lasciato l'auto, si inizia a risalire la carrozzabile della Valle del Ciaccariello, oltreppassando la sbarra metallica e tralasciando alla nostra destra una strada che risale a Colle Rotondo (impianti di risalita). Si percorre il fondo della Valle fino a quota 1426 m, seguendo la segnaletica per lo Stazzo del Monte (segni bianco rossi sugli alberi ben visibili) che si raggiunge in 30 minuti circa continuando a risalire il bosco di faggi a quota 1619 m. Dello stazzo, posizionato in bella radura circondata da una costola rocciosa ed un pendio con faggi secolari, non resta che un rudere per cui non offre alcun riparo.

Si rientra nel bosco in direzione nord/ovest e si inizia a risalire il ripido pendio tenendo alla nostra sinistra il fosso principale che scende sotto la costola rocciosa, fino a uscire dal bosco a quota 1700 m circa. Una volta superato i faggi più in alto, si entra nel fondo della Valle del Monte passando sotto il pendio piuttosto valanghivo alla nostra desta della Serra del Monte. Si continua per il Vallone del Monte per poi risalire anfiteatro davanti a noi fino a raggiungere l'ampia sella a quota 2072 m, per poi percorrere la cresta verso la nostra sinistra (sud/est) fino ad arrivare sulla cima a quota 2122 m, senza nome sulla carta.

La discesa per l'intinerario di salita; con buona visibilità si può percorrere anche un variante di discesa lungo una canale che dalla vetta scende in direzione nord, fino ad una conca dalla quale si continua l'intinerario di salita.

Archivio blog