venerdì 31 dicembre 2010

Monte Puzzillo (2174 m) ... e nuovi amici.

L'ultimo giorno dell'anno ci ha regalato, finalmente, una gita rilassante e piacevole. Anche la compagnia era ottima e ben assortita, almeno per quello che facciamo durante le nostre giornate lavorative.
Oltre ad "Annibale" con il quale, ormai, si è consolidato un buon rapporto, alla gita ha partecipato anche Renato che ci ha mostrato (a noi che di capelli non ne abbiamo) come sia entusiasmante sciare con la lunga chioma al vento: a Pastarella? sarebbe certamente piaciuto.

Oggi la decisione di raggiungere il Monte Puzzillo era praticamente obbligata, visto che avevamo raccolto notizie confortanti sulle condizioni dell'innevamento e non avevamo alcuna intenzione di ripetere l'esperienza del giorno precedente. Beh, le notizie si sono rivelate molto fondate e la conferma è arrivata da due ski alper (piuttosto agguerriti) che si accingevano a ripercorrere il medesimo itinerario del giorno prima, informandoci che c'era un buon innevamento ed una bella polvere sul pendio che scende direttamente dalla vetta in direzione nord. In effetti, alzando lo sguardo, sul pendio in questione si potevano distinguere le tracce di discesa di coloro che ci avevano preceduti.
Anche se parecchio tracciato, sul pendio in questione abbiamo trovato ancora spazio per lasciare la "nostra" di traccia. Bella neve, anche nel bosco.

Relazione
Dal parcheggio antistante l'albergo "Alantino" sulla piana di Campo Felice, si attraversa la piana in direzione sud-ovest  fino a raggiungere un rifugio posto a quota 1550 m, che superiamo tenendoci alla sua sinistra per imboccare una poco evidente valletta  che si inoltra nella faggeta. Dopo un breve tratto in salita, la traccia nel bosco piega in direzione sud-est parralelamente al crinale tra il Monte Cornacchia ed il Monte Puzzillo, fino a raggiungere una radura a quota 1650 m dalla quale si avvista la cima del Puzzillo. Si prosegue nel bosco, in direzione della vetta, attraversando altre due radure fino a raggiungere il pianoro alla base del pendio a "cucchiaio" a nord della vetta. Da questo punto in poi, in maniera intuitiva, si prosegue in direzione del costone che delimita il pendio ad ovest e, attraverso questo, si raggiunge la croce di legno posta sulla cima del Puzzillo. 
Dalla vetta ci si abbassa in direzione nord e si scende direttamente per il pendio ampio e con pendenza regolare fino al suo fondo. Da qui si prosegue nel bosco fino ad intercettare l'itinerario di salita.

clicca sul titolo per le altre foto

giovedì 30 dicembre 2010

SIRENTE (per V. Lupara)














Questo l'itinerario:

Dallo chalet bruciato si segue la forestale che risale nel bosco.
Sempre seguendo i segnali del sentiero CAI si risale fino a Q.1624
circa.Si lascia ora il sentiero segnato per deviare a dx in traversata
ascendente fino a fuoriuscire,superando qualche breve tratto di boschina, nel
grande canalone della valle Lupara.Si risale il canalone a zig-zag fino ad
arrivare alla sua testata.Si cerca la soluzione migliore per svalicare a
seconda dell'innevamento (selletta a Q. 2210 sulla dx orografica).Si segue
l'ampia cresta SudEst del M. Sirente fino in vetta.Discesa per lo stesso
itinerario).

e queste le mie considerazioni sull'escursione odierna:

"Cristyano ha detto:la neve c'è. Nessuno può disconoscere la
competenza di Cristyano in Nivologia e Meteorologia. Ed in effetti la neve
c'è.E' mancato poco che partissimo e tornassimo sci ai piedi alla macchina. Ma
non ci sentiamo di consigliare l'itinerario.E' molto impegnativo in queste
condizioni.Ci vuole il pelo sullo stomaco per effettuarlo con gli sci.Infatti il
ghiaccio la fa da padrone dall'inizio alla fine.La neve non ha mollato mai.Solo
al ritorno, a q.1200, si era un pò ammorbidita. Se ci sarà  un rialzo delle
temperature allora sarà  proficuamente effettuabile.Poi ognuno considererà  se gli
conviene effettuarlo ,con il rischio che gli cada qualcosa (poco) addosso dai
canali laterali e con la difficoltà  ovvia di sciare (o non sciare) nel bosco con
la neve molle.
Ghiaccio dall'inizio alla fine. Si calzano gli sci a 100 m. dal
parcheggio e, con un pò di attenzione ,si potrebbe ridiscendere allo stesso
punto con gli sci ai piedi,considerato che l'esiguo strato nevoso nel bosco,è
duro come marmo. Nel canalone sempre ghiaccio.Per fortuna c'è qua e là  qualche
isolotto di neve riportata dal vento che ci ha permesso di rilassarci ogni
tanto. Purtroppo speravamo nel sole di stamattina,ma dopo un pò il cielo è
diventato velato e così buonanotte!"

mercoledì 29 dicembre 2010

Chi ben comincia.....

Illustri Cavalieri, vorrei proporVi di iniziare il 2011 con una "classica". Avrei pensato al Grande Corno da Prati di Tivo passando per il Calderone. Nulla di originale, me ne rendo conto, ma è sempre una bella salita!! Vorrei andare domenica 2 gennaio. Ho letto sul sito che la seggiovia "Madonnina" è aperta solo per i pedoni poichè gli impianti sono chiusi. Potremmo vederci verso le 6.30 (anche prima se preferite...) a Santa Filomena o verso le 08.00 ai Prati. Che ne pensate???

domenica 26 dicembre 2010

"NOI TROVEREMO UNA STRADA.OPPURE NE APRIREMO UNA NUOVA ".

E' LA FRASE CON LA QUALE IL MITICO ANNIBALE FIRMA I SUOI REPORTAGES NEI FORUM DI AUTOREVOLI SITI DI MONTAGNA.DAL NATALE 2010 ANNIBALE E' ENTRATO A FAR PARTE DEL NOSTRO ORDINE E NOI LO ACCOGLIAMO A BRACCIA APERTE PERCHE' OLTRE AD ESSERE IL PIU' ATTIVO SCI ALPINISTA DEL MEDIOBASSO ADRIATICO E' ANCHE UNA PERSONA SIMPATICISSIMA NONCHE' SPORTIVO POLIVALENTE:SCIATORE ALPINISTA, SCIATORE ESTREMO,FONDISTA, ESCURSIONISTA,ALPINISTA, ARRAMPICATORE SPORTIVO, BIKER,PARACADUSTISTA ECC....CHIARAMENTE ANNIBALE CONTRIBUIRA' AD ALZARE IL LIVELLO DEL NOSTRO BLOG.BENVENUTO!!!

sabato 25 dicembre 2010

NATALE 1956 - Tragedia sul Monte Bianco



Natale 1956.




Si consuma una delle piu’ drammatiche tragedie dell’alpinismo.

Due ragazzi francesi, François Henry, 23 anni, e Jean Vincendon, 24 anni, partiti alla conquista del Monte Bianco, vengono presi in trappola dalla tempesta insieme con il celebre Walter Bonatti. La loro salvezza era seguire le tracce del grande alpinista italiano che avevano incrociato nell’ascesa, ma stremati nelle forze e sorpresi dalla notte finiscono per ritrovarsi soli, sperduti a 4000 metri di quota sul Monte Bianco in pieno inverno.


Dopo dieci giorni di smarrimento e di sofferenza, dopo diversi tentativi di soccorso dall’alto con elicotteri, dopo che Lionel Terray, "eroe dell'Annapurna", ha inutilmente tentato di raggiungerli via terra con una squadra di soccorso di volontari, i due "naufraghi" vengono abbandonati nel relitto di un elicottero che si è schiantato vicino a loro tentando una manovra disperata.
I soccorritori hanno promesso di tornare …....


Solamente il 19 marzo faranno ritorno all’elicottero precipitato dove avevano temporaneamente” ricoverato i due ragazzi.
"Questi ragazzi sono stati beffati dal destino"... Un commento del soccorritore Honoré Bonnet, riassume bene l'implacabile catena di errori, debolezze e sfortune che hanno alimentato uno dei maggiori drammi dell'alpinismo.
Una storia molto toccante che viene raccontata in un celebre libro “Naufragio sul Monte Bianco” che vi consiglio caldamente di leggere.

Nel post alcune immagini tratte dai giornali dell'epoca.

venerdì 24 dicembre 2010

Monte BOLZA



















Itinerario panoramico con qualche difficoltà, ci sono passaggi di I grado, ben ripagato da una prospettiva unica su Campo Imperatore e sul Gran Sasso.

Oltrepassato Castel del Monte (1346 mt), direzione Campo Imperatore, si continua per circa un km fino ad arrivare a quota 1367 mt in corrispondenza di una carrareccia verso sinistra dove si parcheggia. Si segue brevemente la carrareccia quindi deviare a destra a raggiungere la vecchia mulattiera.

Questa risale diagonalmente fino al crinale tra Monte Bolza e Monte Licciardi per poi traversare al panoramico Guado della Montagna (1635 mt) da cui si osserva Campo Imperatore, il Prena ed il Camicia.

Si continua liberamente in direzione della dorsale Sud che, con pendenze crescenti, raggiunge la cresta e poi , tra facili roccette, Monte Bolza (1904 mt).
Bello il colpo d'occhio sulla sinuosa ed articolata cresta con la possente mole del Gran Sasso che si erge sullo sfondo.


In alternativa,parcheggiata l'auto in prossimità del tornante di Q.1346,si segue la pista di fondo percorrendo tutta la Valle Natrella a modesta pendenza.
Si perviene ad una vasta piana dove è il Pozzo di Natrella.Si continua in direzione Nord-est per un valloncello,puntando al roccioso M.Bolza.
Si risalgono le Coste di Bolza con pendenza sempre maggiore.Si risale un evidente canale posto immediatamente ad Ovest della vetta,con zig-zag sempre più stretti.Si perviene così ad un colletto a Q.1890 circa.Lasciati gli sci, si percorre con qualche attenzione la cresta Nord-Ovest di M.Bolza, con qualche tratto di misto di modesta difficoltà (I° grado).

lunedì 20 dicembre 2010

BUON NATALE E FELICE ANNO!!!


COME OGNI ANNO, IL PONTIFEX, IN PROSSIMITA' DELLE FESTIVITA' NATALIZIE, NON PUO' ESIMERSI DAL FARE GLI AUGURI DI BUON NATALE E FELICE 2011 A TUTTI I CAVALIERI E LE RISPETTIVE FAMIGLIE; IN PARTICOLARE A MARCO (IL VICENTINO) COSTRETTO AD UNA SOSTA FORZATA A CASA PER UN INFORTUNIO CAUSATO DAL NOSTRO ELEMENTO ESSENZIALE...LA POLVERE!!LA RACCOMANDAZIONE PRINCIPALE CHE MI SENTO DI FARE E'QUELLA DI NON ABBUFFARSI E DI SCIARE MOLTO, SEMPRE CON LE DOVUTE ATTENZIONI.COME SI SUOL DIRE:" A RECCHIE RITT'".IL PONTIFEX RIENTRERA' NEL PIENO DELLE SUE ATTIVITA' ISTITUZIONALI E SPORTIVE DOPO LE FESTE.UNA PAUSA NECESSARIA PER SMALTIRE UN PO' DI BLOGGHITE E DI MONTAGNITE!!BISOGNA RITROVARE LE GIUSTE MOTIVAZIONI SENNO' DIVENTA TUTTO OVVIO!!AL CONTRARIO DI UN NOSTRO CARO CAVALIERE IL QUALE HA DECISO DI PASSARE IL SANTO NATALE SUL MONTE PIZZONE E CAPODANNO A IACCIO PORCELLI, NOTO 2000 DEI MONTI DELLA LAGA.IL CAVALIER IL MASCHERONE PARE VOGLIA TRASCORRERE LA NOTTE DI CAPODANNO A FONTE RIONNE DEL MONTE INFORNACE PER FESTEGGIARE "IL MASCHERONE STEEP" ORMAI ENTRATO NELLA LETTERATURA APPENNINICA.COMUNQUE CHI E' INTERESSATO A PARTECIPARE AGLI EVENTI E' PREGATO DI CONTATTARE IL SOTTOSCRITTO PERCHE'LA PARTERCIPAZIONE E' A NUMERO CHIUSO E NECESSITA UNA MIA RACCOMANDAZIONE QUALORA SI DOVESSE SUPERARE IL NUMERO PREVISTO.SONO PREVISTI RICCHI PREMI E COTILLONS.BUONE FESTE!!!!!!!!!!!

lunedì 13 dicembre 2010

11 dicembre 2010 - Monte Cafornia e Cimata Fossa dei Cavalli (e riassunto delle puntate precedenti)

Come si arriva al Cafornia e a Cimata Fossa dei Cavalli?

Si esce a Magliano dei Marsi sulla A24. Ci si ferma al centro del paese al bar pasticceria sulla destra (non ricordo il nome)…buono il caffè, buone le paste. Si prosegue fino alla piazza con la fontana dove si gira a sinistra per Massa D’Albe. Si attraversa Massa per tutta la lunghezza, fino alla chiesa che “chiude” il paese. Si aggira a sinistra la chiesa e si imbocca una stradina verso nord. Presto compaiono i segnali bianco-rossi.
Noi abbiamo proseguito in fuoristrada fin quasi a Fonte Canale. Da Fonte Canale (quota 1200) si inizia a salire puntando verso nord per tracce di sentiero. Poco più su le tracce diventano un sentiero ben segnato (sulla carta 7 e 7A), che guadagna rapidamente quota tagliando il pendio verso nord-est. A quota 1600 si dividono il sentiero 7 (che prosegue verso nord fino alla base di Cimata Fossa dei Cavalli, e poi ancora verso Cafornia e Velino) ed il 7A che risale Costa Cafornia per arrivare, dopo un pendio finale abbastanza ripido sulla cima del Cafornia (2409). Abbiamo optato per quest’ultimo, trovando dopo i 2000/2100 metri una bella neve ghiacciata, da risalire esclusivamente con ramponi (inutile che stiamo a precisare che mentre li calzavamo ci è passato accanto di corsa -ma proprio di corsa- un tipo con scarpe da tennis che si è guardato bene dal calzarli…d’altra parte non aveva neanche lo zaino!)…Vabbè, quindi…ramponi, ultimo pendio e cima del Cafornia.

E da lì abbiamo preso la decisione giusta, dubbiosi come eravamo se tornare sulla via di salita o tentare di fare un anello di cresta che si concludesse con Cimata Fossa dei Cavalli.
E’ stata una splendida aerea insperata cavalcata su cresta. La cresta a tratti stretta, ma mai troppo impegnativa. E soprattutto abbiamo potuto farla su una splendida neve compatta, sotto un bellissimo cielo terso ma fresco, e solo con qualche folata di vento.






I paesaggi, fra Velino, Gran Sasso e Maiella… incomparabili.
Abbiamo quindi concluso l’anello toccando Cimata Fossa dei Cavalli (2301) e siamo ritornati alla via di salita nel punto di congiunzione dei sentieri 7 e 7A.






Avevamo però alcune puntate arretrate, ne faccio una rapida carrellata.
Il 20 novembre 2010 abbiamo tentato l’attacco al Picco Pio XI dalla Val Maone. Era tutto per mettere alla prova i Cavalieri Cadetti. E ci siamo riusciti!
La partenza è stata una complessa manovra fra ramponi:



Poi però l’impresa non fu pari all’epica preparazione.
Abbiamo trascinato i neo-cavalieri su una ripida pietraia, senza sapere bene dove finisse. Nel mentre il Cavalier Fausto si trascinava da solo su un’altra ripida pietraia, lontana dalla prima, senza sapere neanche lui dove finisse. La perplessità dei Cadetti si è conclusa intorno a 2000 metri, quota della ritirata.


Però a dire il vero io vedevo tutto nero già dalla partenza












E poi ci si è messo anche il Cavalier Marco (Il vicentino) a farci perdere tempo:








Di tutt’altro segno l’uscita successiva sul Camicia.

I Cadetti a quel punto si erano equipaggiati di tutto punto.
Hanno conquistato la cima, incuranti della bufera. Il Cavaliere Casual del Petroso si era trasformato in un Cavaliere Nero molto molto tecnico, e comunque tutti avevano acquisito una allure quasi himalaiana



Qualche ultimo piccolo problema sui bastoncini. Qui a fianco potete osservare il Cavaliere Nero che raggiunge con il suo bastoncino un’altezza di 3 metri.
















E l’altro Cavalier Cadetto che sembra essere stato colpito alle spalle da un bastoncino sferrato da cavaliere nemico.









Per il resto tutto bene.

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