giovedì 19 gennaio 2012

Annata particolare sia per la neve e per il freddo....speriamo che le cose pian pianino si sistemino,intanto qualche cascatella si è formata anche in zona.

Cascate Dei Mughi Val Brembana


Cosi in questa giornata infrasettimanale ci dirigiamo in 50m all'attacco di questa carina cascata incassata in questa forra immersa in un ambientino per nulla male.





Questa è una cascata che nelle stagioni normali bisogna stare molto attenti allo scarico dei pendii sovrastanti molto carichi di neve ed è per questo che ad oggi,con pochissima neve, si riesce a fare in tranquillità...
E' composta da due salti piu importanti intervallati da pendii piu dolci.
Ottima la compagnia di un vecchio socio ritrovato dopo un periodo di astinenza da ghiaccio.


M.Rapina


inizio


Carmine


chi non sa salire con le pelli di foca,sale a piedi!!!


discesa di fianco a "Fratta Tonna"

Pupetta

Agostino


Discesa per tutti

lunedì 16 gennaio 2012

"TU NON CONOSCI TIZIANO".


E' il titolo del libro che Massimo Marchegiani ha scritto per ricordare Tiziano CANTALAMESSA, uno dei massimi rappresentati dell'alpinismo del centro Italia, la cui vita, secondo il mio modestissimo parere, seppur durata poco (è morto all'eta di 43 anni)è stata vissuta con entusiasmo ed intensità.Io, che ho avuto la fortuna di conoscerlo e frequantarlo, l'ammiravo più per le sue doti umane che per quelle alpinistiche di alto livello.La presentazione sarà effettuata ad Ascoli Piceno il 28 gennaio 2012, alle ore 18, nei locali del Polo S.Agostino in Corso Mazzini.Nell'occasione sarà consegnato il "Premio Alpinistico Tiziano Cantalamessa". Sabato 21 gennaio 2012 ci sarà un'altra presentazione a Teramo presso la Sala Caraciotti in Via Torre Bruciata sempre alle ore 18.In entrambe le occasioni interverrà l'autore.

domenica 15 gennaio 2012

Il Bolza, il Pontifex e le tre reclute





Il Cavalier Velluto mi ha formalmente delegato a postare in suo nome e conto il testo sotto riportato da lui personalmente vergato , ed io sottoscritto, Cavalier Silvio, diligentemente adempio:

L’appuntamento è il solito: ore 6,00 Santa Filomena. Ma ci sono novità rispetto al programma; il Cavalier Silvio è vittima di un ascesso notturno e resta ai box, come pure il Cavalier Paolo, vittima di un acciacco che di certo non gli permetterebbe di onorare al meglio l’appuntamento con il Pontifex.
Il sottoscritto, i cavalieri Massimo e Simona – le tre reclute – giunti all’appuntamento con qualche minuto di anticipo restano sgomenti: chi guiderà i loro incerti passi?
Ma eccolo!
A bordo della sua vettura bianca, che assieme alla sua naturale aurea, rischiara il buio delle prime ore mattutine: il Pontifex!
Rassicura le reclute e cambia rotta; non il più il misero Porrara, ma il ben più temibile Bolza: “da quella parte il tempo è migliore”, assicura il Pontifex: grate per l’illuminazione le tre reclute si rimettono alla volontà del Supremo.
Preso il posto che gli compete, alla destra del guidatore, il Pontifex illustra la gita ma, pressato dalle continue domande, indiscrete ed indisponenti, delle tre reclute, ha un attimo di esitazione e al primo bivio dell’asse attrezzato indica alla cavaliera Simona di prendere la via verso Ancona! Niente paura, alla rotatoria si gira e si torna indietro: ora la strada è segnata.
Si giunge a Castel del Monte – cosa sia accaduto nel tragitto è avvolto nel mistero poiché, come spesso accade nei viaggi di trasferimento, il sottoscritto riflette con gli occhi chiusi e non può quindi documentare ciò che avviene intorno – e onorato il primo pasto della giornata, nel consueto bar, al cospetto dell’ormai ben nota barista, si prosegue sulla strada che porta a Campo Imperatore e dopo poche svolte il Pontifex da il segnale di arresto: il Monte Bolza con le sue poderose guglie si innalza su di noi. Parcheggiata l’auto e caricati gli zaini in spalla, si affronta un sentiero molto ben segnato con tumuli e vernice gialla in direzione nord-est (almeno mi pare) e si giunge, quindi, ai piedi del Monte Bolza.
Qui il Pontifex istruisce la truppa, fa calzare i ramponi ed assegna i compiti.
Al sottoscritto la funzione più importante: aprire una traccia nella neve dura e compatta, affrontando la salita zigzagando, otto passi a destra e otto a sinistra.
Segue, a debita distanza di sicurezza, il Pontifex, quindi Simona ed infine Massimo. Il Pontifex dispensa consigli ed istruzioni ed ogni qual volta registra qualche errore, blocca il gruppo e pazientemente analizza lo sbaglio e riprende il reprobo.
È’ capitato anche al sottoscritto, reo di procedere con passo ramponato troppo ravvicinato.
Esaurito il canalone, si arriva in cresta e svoltando a sinistra si raggiunge la vetta del Monte Bolza (mt. 1908 slm), incuneandosi tra piccole guglie rocciose con passaggi innevati ma in totale sicurezza.
E qui esplode la festa.
Il Pontifex abbraccia le reclute tutte e bacia solo Simona, quindi le foto di rito, senza Pontifex, con Pontifex, solo Pontifex , ed arriva il sospirato premio: una galletta di riso soffiato e pressato con sopra un velo di cioccolato, praticamente un’ostia: solo il Pontifex poteva essere capace di tanto.
Il panorama che si gode è superlativo; la vista spazia da Castel del Monte a Rocca Calascio, il Sirente, il Cafornia, il Velino, i Piani di Pezza, il Corno Grande, il Monte Aquila, la via del Centenario, fino al Camicia innevato e sotto la Piana di Campo Imperatore.
Ma torniamo a noi.
Il Pontifex dopo appena un’ora e cinquanta di ascensione si è appena scaldato e allora propone di arrivare fino alla Cima del Monte Bolza.
Scendiamo quindi dal versante opposto a quello di salita per un canalone ripido e ghiacciato. E ancora i consigli del Pontifex sono essenziali.
Di nuovo vengo redarguito, sto affrontando la discesa perpendicolarmente ma le ginocchia sono troppo rigide. Il Pontifex sentenzia: “o pieghi le ginocchia a 90 gradi o riprendi a zigzagare”; opto per la seconda alternativa.
Simona, individuata una lingua di neve con meno sassi, abbandona le orme del Pontifex e si trova in difficoltà. Il Pontifex valuta la situazione e decide che la recluta deve imparare a cavarsela da sola. Il sottoscritto ed il Cavalier Massimo aspettano la reproba mentre il Pontifex prosegue solitario la sua cavalcata. Serrate le fila decido di raggiungere il Pontifex per godere della sua saggezza in modo esclusivo.
E la speranza è abbondantemente ripagata…non solo consigli di montagna naturalmente. E in quella circostanza apprendo che non è un ascesso a tenere lontano il Cavalier Silvio ma una sindrome depressiva post record (Nota del sottoscritto Diligente Delegato: si, in effetti, poi ho mitigato la sindrome con varie bustine di antinfiammatorio. Mi hanno spiegato che per debellare definitivamente la depressione post record scoperta dal Pontifex occorre ricostruire una capsula...).
Raggiungiamo così, proseguendo a mezza costa, un cimetta ad una ventina di minuti dalla Cima del Monte Bolza e da li proseguiamo conquistando anche quella.
Missione compiuta si torna indietro, percorrendo, a mezza costa, sul versante che afaccia su Campo Imperatore, tutta la piccola catena montuosa.
Massimo ed io ci avventuriamo in avanti, il Pontifex, con calma, dietro che indottrina Simona.
Finalmente la macchina, ma qui, a differenza dal solito, il Pontifex cambia solo i calzari; certo lo spettacolo migliore lo riserva alla barista di Castel del Monte. È li infatti, che in attesa della cioccolata calda, il Pontifex si denuda e cambia gli abiti.
Poi in auto verso Pescara l’Immenso si trasforma in Dj spaziando da De Andrè alla Mannoia con una competenza sconosciuta anche a Bob Sinclair.
Che uomo, che giornata fortunata per le tre reclute!
Grazie Pontifex

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