venerdì 5 novembre 2010

30 ottobre 2010 - Balzo della Chiesa e anticima nord dell'anticima nord del Monte Petroso

Il 30 ottobre 2010 molti Cavalieri si sono svegliati in piena notte…
Gabriele, il Mascherone, Polveronzola ed io ci siamo dati convegno al Ponte dei Cavalieri di Villareia alle 5.00.
Partiamo al buio, e arriviamo a Civitella Alfedena che non albeggia ancora.

Il programma e' d'accompagnare Albrizio,Carusi e Rolle (fondatori del Club dei 2000) sulla cima del Balzo della Chiesa… ma non prima d'aver raggiunto l'anticima nord del Petroso!
Qualche giorno fa Giuseppe Albrizio aveva rilevato la nostra recente uscita sul Balzo, ne è seguito uno scambio di mail, ed e' maturata l'idea di un' uscita sul Balzo della Chiesa guidata dai Cavalieri.
Detto fra noi, e scusate se scrivo sottovoce, a Giuseppe non ho mai rivelato la nostra carta vincente nella conquista di questa cima.
Noi ci siamo avvalsi della guida del Cavalier Fausto, il più temuto avversario del Pino Mugo. L'uomo che sconfisse il Pino Mugo in due solitarie, sul Pizzone e sul Balzo. Lo stesso uomo che teorizzo' " il ritorno di mugo", quella frustata che un Pino Mugo, se provocato, può infliggere al suo sfidante.


Dicevamo quindi…siamo a Civitella. Albrizio ci smssa: lui sarà sulla cima del Capraro come convenuto, ma i suoi compagni hanno rinunciato.
Iniziamo il cammino a quota 1100 sul sentiero I1 che parte dalla strada che cinge lato monte Civitella Alfedena, ed entra nella Valle di Rose.
Già alti sul lago, io e il Mascherone tributiamo il solito omaggio rituale al sole.


La luce che ormai svela il paesaggio ispira invece a Gabriele una più prosaica illuminazione:
"Hanno sciampato lu laghe !" (in inglese, per chi non abbia compreso: " They emptied Barrea Lake!"). Intorno a quota 1800 usciamo dal bosco, in questo periodo fiammeggiante di rosso, giallo e arancio, e godiamo dello scenario ormai familiare dell'anfiteatro terminale di Valle di Rose.Ci accoglie un branco di cerve, e più in alto grandi comitive di camosci.
Raggiunto Passo Cavuto a quota 1942 pieghiamo verso sud-est sul sentiero che porta al Rifugio di Forca Resuni (mt 1952), dove arriviamo in 20 minuti. Il Pontifex già dal Passo devia invece sul Capraro. Dal rifugio in ulteriori 20 minuti ci portiamo sulla presunta anticima nord del Petroso (scopriremo poco dopo trattarsi dell'anticima dell' anticima...mea culpa!).
Il Mascherone arriva sulla presunta cima in stato di forte agitazione ludica. Con Polveronzola meditiamo una richiesta di TSO al 118. E comunque non riusciamo ad impedirgli la sua ormai tradizionale azione di disturbo della fauna locale, con un suo speciale pifferino.
E per un po’ si mette a fare versi ornitologici vari…
Non lo tranquillizza neanche la salita "dritto per dritto" sul Capraro. Tanto che un tratto sottile della cresta lo sorprende che ancora va spifferando. D'un colpo torna allora in se', borbotta, smadonna, barcolla... E' a quel punto che abbiamo la visione del Pontifex benedicente sopra di noi, sulla cima del Capraro, circonfuso di apposite nuvole.

Sulla Cima del Capraro (mt 2100) avviene lo storico incontro fra Cavalieri e Giuseppe Albrizio, e ci avviamo quindi verso la nostra meta.

Beh...mò questa c'ho di foto. Se se ne trova un'altra con più Cavalieri ce la metto!

Dalla cima del Capraro, rispetto alla retta che unisce le due cime, ci spostiamo un po’ a sinistra per aggirare una prima macchia di pini, e un salto di roccia. Si scende per qualche saltino,facilmente superabile.
Si arriva quindi in una zona "pini free". Poi si aggira un secondo roccione, anche questo a sinistra. Anche lì qualche saltino, senza particolari difficoltà. E subito dopo c'è "LA" macchia di pini da superare, che è poi l'unica vera difficoltà del percorso. Superata questa macchia si è sulla sella fra Capraro e Balzo della Chiesa. Da lì risalendo ci siamo tenuti sul lato destro del pendio, e poi abbiamo zigzagato a vista fra pini mughi, che però non sono fitti come sul pendio della discesa, guadagnando in breve la cima (mt 2073).

Tornati alla cima del Capraro Giuseppe Albrizio eleva un nobile discorso di ringraziamento:
" Devo ringraziarvi Cavalieri non solo per la guida sicura al Balzo, ma anche per aver avuto l'onore di conoscere il Pontifex, che e' stato per me una guida spirituale ed un Guru".
Bisogna ora fare un passo indietro...
Pochi minuti prima il Mascherone, non visto, aveva origliato Gabriele che chiedeva a Giuseppe di inscenare il ringraziamento.
Quando abbiamo visto un divertito Albrizio mettere puntualmente in scena il tutto gli abbiamo dovuto spiegare che il Pontifex ne aveva fatta una delle sue, e che queste scene si ripetono puntualmente… perché abbiamo un Pontifex un po' vanitoso...
Ma neanche l' evidenza piega Gabriele :" Vabbe' Albri'...ma tu non sei un bravo attore!".

Mentre scendiamo il Pontifex, avendoci raccolti tutti intorno a se', si dispone per la quotidiana Parabola. Spiega: " Le relazioni più belle sono quelle dopolavoristiche".
Fra i presenti, emozionati per la Rivelazione, sorge una domanda: " Ma le mogli, oh Pontifex, sono relazioni dopolavoristiche?".
Il Pontifex non risponde.


Il percorso comunque è duro, il dislivello è sensibile, e lo sviluppo notevole. Qualcuno purtroppo non ce la fa:
Giungiamo infine all' auto.
Le immagini che seguono potrebbero ferire gli animi più sensibili, e se ne sconsiglia la visione ai minori. Si tratta tuttavia di un evento importante, l' incontro fra due noti alpinisti, occorso appena giunti all' auto: Concludiamo l' uscita con una birra fresca, presenti i Cavalieri, i Noti Alpinisti e il nostro Giuseppe.
Poi in auto sulla via del ritorno anche discorsi impegnati. Ad esempio di come sia profondo il senso dello stato in Francia, Germania, Gran Bretagna e quanto di contro sia spiccato il senso del "bunga bunga" in Italia.

mercoledì 3 novembre 2010

Gli Aquilotti di Pietracamela

La prima volta che sentii parlare degli Aquilotti di Pietracamela fu quando, agli inizi degli anni 80, partecipai ad un bellissimo corso di alpinismo organizzato da varie sezioni abruzzesi del CAI che si svolse ai Prati di Tivo.

Eravamo alloggiati nell’allora camping Jarkun, lungo la strada che va ai Prati Alti.

Si respirava aria di vero alpinismo: considerate che tra gli istruttori del corso vi erano personaggi quali Domenico Alessandri, Dario Nibid ed altri ancora di cui purtroppo non ricordo il nome, tutte eccellenze dell'alpinismo abruzzese. La sera, dopo un’intera giornata passata ad arrampicare, ci riunivamo nella sala più grande dello stabile dello Jarkun e questi personaggi ci rievocavano, con l’aiuto di diapositive, loro imprese sul Gran Sasso ed oltre. Fu così che Nibid ci narrò le gesta dei famigerati ragazzi di Pietracamela: gli Aquilotti. In foto da sinistra in piedi: Massimo Trinetti, Antonio Giancola, Ernesto Sivitilli e Armando Trentini; seduti da sinistra: Igino Panza e Bruno Marsili.


Pietracamela è un paese arroccato sulle pendici del Gran Sasso il cui nome originario era “La preta” a cui, nel tempo, venne aggiunta Camela in quanto, i viandanti che transitavano, comparavano la dorsale dell’Intermesoli alle gobbe di un cammello (come si può apprezzare dalla foto) e di lì si arrivò a Pietracamela. Fino al 1925, l’alpinismo in questo paesino sperduto dell’interno abruzzese, era riservato a pochi isolati montanari che fungevano da guide e portatori con l’unico scopo di procurarsi un minimo guadagno da accostare alle scarse risorse che offriva la vita nei paesi dell’entroterra. Ma proprio intorno all’anno 1925, per opera di Ernesto Sivitilli, si formò un gruppo di giovani alpinisti che prese il nome di Aquilotti del Gran Sasso. Fu l’inizio di una lunga ed instancabile attività che durò per più di cinquanta anni attraverso grandi nomi dell’alpinismo abruzzese:
oltre al Sivitilli fondatore si affiancarono altri nomi tra cui:
Trinetti Marino (Tenaccio)
Marsili Bruno (Don Berardo)
Trentini Armando (Papurino)
Trincetti Osvaldo (Popone)
Panza Gino (Tarallo)
Giancola Antonio (Sciarabaglio)
Franchi Venturino (Chiuchiu)
Panza Antonio (Pallino)
Giardetti Berardino (Kid)
Tizzoni Terigi (Terison)
Giancola Angelantonio (Gingitto)
Successivamente subentrarono D’Angelo Lino (Bill), Narducci Clorino (Piitto), De Luca Enrico, Nibid Dario e D’Angelo Diego.
Qui di seguito l’elenco delle prime ascensioni degli Aquilotti sul Gran Sasso:
1) Estate 1925 E. SIVITILLI, G.PANZA, B. MARSILII, A. TRENTINI.
Corno Piccolo parete Sud-Ovest (via della Piccola Parete).
2) 26 settembre 1926 M. TRINETTI.
Variante al canalone della parete settentrionale del Corno Piccolo.
3) 27 luglio 1927 E.SIVITILLLI, O TRINETTI, I.PANZA, A.TRENTINI, M. TRINETTI,
B. MARSILII.
Primo canalone della parete meridionale con discesa per il primo camino della parete orientale.
4) 2 agosto 1927 E. SIVITILLI, A. TRENTINI.
Prima cresta del Calderone di Rio D’Arno.
5) 3 agosto 1927 E. SIVITILLI, A. TRENTINI.
Seconda cresta del Calderone di Rio D’Arno.
6) 10 agosto 1927 E. SIVITILLI, A. TRENTINI, O. TRINETTI, I. PANZA, M. TRINETTI.
Primo camino della parete orientale.
7) 14 agosto 1927 E. SIVITILLI, A. TRENTINI.
Pizzo Intermesolil parete Est (Canalone Jacobucci).
8) 27 luglio 1928 E. SIVITILLI, O. TRINETTI, I. PANZA.
Costolone divisorio dei due camini della parete orientale del Corno Piccolo.
9) 10 agosto 1928 E. SIVITILLI, A. GIANCOLA, M. SERTORELLI, I. PANZA,
M. TRINETTI , A. PANZA, A. TRENTINI, M. CAMBI.
Prima inversa della cresta Sud-Sud-Est.
10) 12 agosto 1928 E. SIVITILLI e compagni.
Vetta centrale parete Nord-Ovest (Camino Sivitilli).
11) 9 ottobre 1928 B. MARSILII, A. TRENTINI, P.E. CICHETTI.
Monte Vettore (via Marsilii).
12) 4 agosto 1929 A. GIANCOLA, A. PANZA, V. FRANCHI, A. TRENTINI.
Parete orientale del Corno Piccolo (variante a Sud della vetta).
13) 11 settembre 1929 E. SIVITLLLI, O. TRINETTI.
Cresta Ovest Terza spalla del Corno Piccolo.
14) 13 settembre 1929 A. TRENTINI, B. MARSILII.
Prima ascensione al Torrione Cichetti.
15) 25 luglio 1930 B.MARSILII, A. PANZA.
Parete Nord-Est del Torrione Cambi.
16) 13 agosto 1930 E. SIVITILLI, A. GIANCOLA, A.PANZA, V. FRANCHI.
Vetta orientale parete Est (variante diretta al canale Iannetta).
17) 18 agosto 1930 E. SIVITILLI, A. GIANCOLA.
Parete Nord-Est di Pizzo intermesoli.
18) 19 agosto 1930 E. SIVITILLI, A. GIANCOLA, A. TRENTINI.
Vetta orientale parete Sud-Est (via Sivitilli).
19) Estate 1930 E. SIVITILLI, B. MARSILII ed altri.
Corno Piccolo parete Sud-Ovest della Seconda Spalla.
20) 9 luglio 1931 A. GIANCOLA.
Punta Sivitilli parete Sud.
21) Estate 1931 B. MARSILII, B. GIARDETTI.
Vetta centrale parete Nord-Ovest (via direttissima).
22) 29 luglio 1932 B. MARSILII, D. D’ARMI.
Punta dei due (via del camino).
23) 28 agosto 1932 E. SIVITILLI, A. GIANCOLA, F. FANTONI-MODENA.
Parete Nord-Ovest della prima Spalla (via Fantoni-Modena).
24) agosto 1932 C. GILBERTI (C.A.A.I. Udine), B. MARSILII, D. D’ARMI, DE ANTONI.
Dolomiti Pesarine Le lame m. 2104 prima ascensione da Nord.
25) agosto 1932 E. TOMMASI, D. D’ARMI, B. MARSILII.
Clap Piccolo prima ascensione per la cresta Sud.
26) agosto 1932 C. GILBERTI (C.A.A.I. Udine), B. MARSILII.
Croda Livia prima ascensione diretta da Est.
27) 27 giugno 1933 A. GIANCOLA, E. TOMMASI, D. D’ARMI.
Corno Grande vetta occidentale spigolo Sud-Sud-Est.
28) 15 luglio 1933 A. GIANCOLA, V. FRANCHI.
Corno Piccolo parete Est (via della Crepa).
29) 23 luglio 1933 B. MARSILII e compagni.
Vetta orientale parete Nord-Ovest (via della Parete).
30) 27 settembre 1933 B. MARSILII, G. GIZZONI.
Parete Est di Pizzo Intermesoli (costolone centrale).
31) 24 luglio 1934 A. GIANCOLA, A. PANZA, V. FRANCHI.
Corno Piccolo parete Nord-Ovest della prima Spalla (via della virgola).
32) 29 luglio 1934 A. GIANCOLA, D. D’ARMI, N. FEDERICI.
Vetta orientale parete Nord-Ovest (via dello sdrucciolo).
33) 2 agosto 1934 A. GIANCOLA, N. FEDERICI, D. D’ARMI.
Pizzo Intermesoli parete Est (Spaccatura D’Armi).
34) 2 agosto 1934 V. FRANCHI, E. SIVITILLI, S. PIETROSTEFANI, M. DE MARCHIS.
Pizzo Intermesoli par. Est (canalone Direttissimo)
35) 3 agosto 1934 A. GIANCOLA, D. D’ARMI.
Vetta Centrale parete Nord-Ovest (via dei Pulpiti).
36) 4 agosto 1934 V. FRANCHI, D. D’ARMI.
Monte Corvo parete Est (via Diretta).
37) 9 settembre 1934 A. PANZA, B. MARSILII.
Corno Piccolo parete Est (via del Camino a Nord della Vetta).
38) ottobre 1934 A. PANZA, B. MARSILII.
Monte Camicia Parete Nord.
39) 15 agosto 1936 A. PANZA, B. MARSILII.
Monte Camicia (variante diretta sulla parete Nord).
40) 23 agosto 1944 B. MARSILII.
Campanile Livia parete Sud-Est.
41) 4 ottobre 1944 B. MARSILII, A. BAFILE.
Campanile Livia (Camino Sud-Ovest).
42) 4 settembre 1949 A. PANZA, L. MUZII, G. FORTI.
Corno Piccolo parete Nord (via Panza, Muzii, Forti).
43) 7 ottobre 1958 L. D’ANGELO, F. CRAVINO, S. JOVANE
Corno Piccolo parete Est (via del Monolito).
44) 15 marzo 1957 L. D’ANGELO, S. JOVANE, L. MARIO.
Prima invernale (via delle Spalle).
45) 11 agosto 1957 L. D’ANGELO, C. NARDUCCI, B. MARSILII.
Vetta orientale spigolo Nord-Ovest (via Aurelio Spera).
46) 25 agosto 1957 L. D’ANGELO, C. NARDUCCI.
Variante sulla parete Ovest della prima Spalla.
47) 15 febbraio 1958 L. D’ANGELO, C. NARDUCCI, B. MARSILII.
Prima invernale parete Est di Corno Piccolo.
48) 11 agoSto 1958 L. D’ANGELO, C. NARDUCCI.
Vetta orientale parete Est (via del Terzo Pilastro).
49) 29 luglio 1961 L. D’ANGELO, C. NARDUCCI.
Campanile Livia parete Sud (via D’Angelo, Narducci).
50) Estate 1964 B. MARSILII, F. CRAVINO, CAMILLERI.
Swat Kokistan prima ascensione Picco Pier Luigi Salviucci m. 5400.
51) Estate 1965 B. MARSILII, P. GUI.
Hindu Kush prima ascensione Teramo Zoom m. 6100.
52) Estate 1971 F. CRAVINO, B. MARSILII, P. SEGRE.
Pamir prima ascensione Picco Marco Polo m. 6174.
53) 12 settembre 1972 E. DE LUCA, D. NIBID, D. D’ANGELO.
Corno Piccolo parete Sud-Ovest della seconda Spalla (via Aquilotti ’72).
54) 17 settembre 1973 L. D’ANGELO, E. DE LUCA, D. NIBID.
Corno Piccolo parete Est del Monolito (via Aquilotti del Gran Sasso).
55) 1 settembre 1974 D. NIBID, E. DE LUCA, L, D’ANGELO.
Corno Piccolo parete Nord-Ovest della seconda Spalla (via Diretta).
56) 2 agosto 1975 D. NIBID, E. DE LUCA, D. D’ANGELO.
Corno Piccolo parete Est. Via del “Cinquantenario” degli Aquilotti del Gran Sasso.
57) 10 settembre 1975 E. DE LUCA, L. D’ANGELO.
Corno Piccolo parete S.O. 2^ Spalla.
58) 19 settembre 1975 E. DE LUCA, L. D’ANGELO.
Parete Nord del Monte Camicia. Variante nella parte superiore.

domenica 31 ottobre 2010

"Nu Paracul sulla direttissima"


Rifiutando in maniera implicita (non ho risposto…) l’invito del cavalier Silvio all’ennesima escursione verso il Balzo della Chiesa e dintorni (anche per incontrare gli amici del club dei 2000) ed in maniera esplicita al Pontifex (Gabriè… non mi sento motivato.. stasera si fa tardi….sono a teatro…) credo di aver guadagnato prima, in maniera ESPLICITA, il titolo di “Cavaliere del Teatro”… ma poi il giorno dopo, a GIUSTA RAGIONE , anche il titolo di “PARACUL DELLA DIRETTISSIMA” (leggasi PARACHIUL).
Si perché, sarà stata l’incontenibile voglia di neve (la prima della stagione)…sarà stato che il sabato prima non ero riuscito ad andare sulla direttissima in versione “quasi estiva”, sarà stato che….
E’ stato che alle 5 di sabato con 4 ore scarse di sonno, mi sono alzato, ho reperito velocemente materiale ed equipaggiamento (mentre si preparava il primo thè alla cannella della stagione) ed alle 08:30 ero sul piazzale di Campo Imperatore all’attacco della V.tta Occ.le… per la direttissima !
La giornata, come da previsioni, era splendida; la temperatura alla partenza si aggirava sui 2 gradi; lo scenario era già tipicamente invernale e l’idea di percorrere l’itinerario in teoriche condizioni di misto mi hanno ulteriormente motivato all’atto di procedere.
La “solitaria” man mano che procedevo verso il sassone, non si è rivelata più tale, in funzione del fatto che ci siamo trovati all’atto dell’attacco della via, in 6: 4 amici + un altro “solitario” dell’Aquila e dintorni (Fabio e Tomassino, per far 2 nomi…) + io.
La progressione è stata molto interessante e “simpatica”, infatti è stato percorso l’itinerario estivo, in funzione del quale si è dovuto effettuare alcuni passaggetti classici, ramponi ai piedi, sulle rocce, laddove queste affioravano e non erano coperte dalla neve.
La quantità e la qualità della stessa è stata tale da giustificare con profitto l’utilizzo di ramponi, e piccozza ed altresì dicasi per la discesa effettuata nel canale Bissolati.
Non avendo altri Cavalieri al seguito, ho effettuato qualche foto (di scarsa qualità ) all’ambiente e ad miei improvvisati compagni di salita, con i quali ci si è complimentati in cima e salutato amichevolmente al ritorno.
In vetta, un pensiero mi è balzato in mente in maniera impetuosa…. “Se Gabriele mo sapesse che sting qua sopra, dopo la direttissima…mi direbbe o penserebbe: “SSU PARACUL ….” !!!
Chiedo quindi venia per alcune scorrettezze formali che posso aver commesso, ma nel promettere un caffè, dico anche che : NE E’ VALSA LA PENA !!
Ps.: Appena riuscirò a caricare le foto (“ssi cazz di computer…”) a parte gli amici di cui già detto, si potranno evincere altre 2 cose importanti : Il Casco Nuovo (che andava “bagnato”) ed il termos con il thè caldo e profumato….SENTITE CHE ODORE ??!!

... Bike Team Bucchianico.........GO!

Si, Si, lo so che questo è uno spazio dedicato a chi va per monti. Oggi però non posso non raccontarvi di una bella giornata passata con i membri della neo costituita associazione "BIKE TEAM BUCCHIANICO" (parliamo di MTB per chi non ....) ove un nostro Cavaliere è membro.
Alla partenza eravamo circa 40, raduno alla piazza e subito giù per le dicese. Si perchè come accennato in un precedente post Bucchianico è su di un cucuzzolo e in tutto il territorio comunale l'unico spazio in pianura è la piazza principale.
Il tragitto scelto si è articolato in aperta campagna che in questo periodo ha dai colori bellissimi e ci sono stati anche dei guadi.
A dire il vero alcuni local intendi alla raccolta delle olive non hanno ben gradito il nostro transito e non sono mancati gli inviti a dare una mano nella raccolta. Ovviamante un bike che si rispetti è disposto a schiumare sangue per 10 km di salita ma non a lavorare.
Dopo il giretto siamo stati tutti ospiti nella "casa dei bandaresi" ove si è consumato un ottimo rancio con abbondante birra e/o vino.

Dopo tale premessa vi svelo un segreto. Avete notato come negli ultimi anni i Cavalieri siano perseguitati da un incubo: IL GARBINO, il vento caldo che segue ormai da lacuni anni ogni copiosa nevicata. Ho scoperto chi ne è l'artefice.
Andiamo per ordine. Un nostro membro,il cavalier Marco il vicentino ha una moglie, "ledy Fiorella", orbene, questa in realtà ha una doppia vita dagli strani comportamenti. Essa infatti, secondo vaste credenze popolari tradizionali ormai a molte culture è una donna che si ritiene sia dotata di poteri occulti, ovvero una STREGA! La strega del "garbino" per l'appunto. Anche oggi ha cercato di applicare i suoi poteri (invano) preparando una pozione dalle sembianse di un appetitoso (e buonissimo) strudel. Chi lo avesse mangiato avrebbe rinnegato l'Ordine dei Cavalieri. Ma come ormai è noto a tutti, non è facile farla ai Cavalieri che avando avuto visione in sonno delle intenzioni ha preparato l'antitodo che è stato servito a fine pranzo sotto forma di una buonissima genziana che, tra le altre cose, ha reso tutti più allegri e felici (erano finiti i bicchierini di carta piccoli...).
Ormai scoperta la "Ledy Garbino" non ha negato le evidenze, ammettendo tutto e promettendo di richiamare a se tutti il garbino in circolazione. In effetti con uno strano rituale ha invocato a se tutto il garbino presente nella nostra regione. In realtà non si è capito bene dove lo abbima imprigionato .........


Alcune foto dell'uscita, per le altre clicca qui.



Quelli che....vanno in montagna la domenica!

























Il recente post sull'uscita al Monte Vettore mi ha spinto a proporre a Lorenzo di seguire le vostre autorevoli tracce. Purtroppo le condizioni sono state un pò diverse e posso affermare che è stata la prima uscita invernale. Già passando per Arquata ho avuto il sospetto che non sarebbe stata una giornata piacevole; gli abitanti indossavano cappucci e guanti e avevo notati vortici di foglie. Gli eloquenti presagi si sono materializzati a Forca di Presta allorquando una forza misteriosa mi ha quasi impedito di aprire lo sportello e ho verficato che eravamo gli unici escursionisti. Volevo rinunciare ma Lorenzo ha insistito (beata gioventù...) e dopo avventurose manovre per completare la vestizione siamo partiti con l'abbigliamento tipico di una spedizione himalayana...Dopo circa mezz'ora siamo entrati nelle nubi e la visibilità è stata un miraggio...Poca neve ma vento furioso. Dopo un'ora e mezza siamo arrivati al Rifugio e ci siamo letteralmente catapultati nel locale invernale (praticamente una latrina maleodorante...). Abbiamo provato a proseguire ma non si stava in piedi (Lorenzo pesa 52 chili e ho dovuto cingerlo per trasmettergli peso). Siamo tornati a valle con un misero bottino alpinistico (Vettoretto e Rifugio Zilioli) ma consapevoli che in pochi sarebbero partiti....Epilogo suggestivo al rifugio degli Alpini ricordando con il titolare le "gesta" di Tiziano sorseggiando una cioccolata calda. Ci vediamo una domenica?

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