giovedì 26 aprile 2012

Classiche di fine stagione: MAJORI e RAVA DELLA VESPA (21 e 25 Aprile 2012)


Spinto anche dalla voglia di muovere il BLOG, un po’ "statico"  ultimamente, racchiudo in questo post le ultime sci alpinistiche, in ordine di tempo.


La prima è il canale Majori, salito sabato 21 aprile in compagnia, tra gli altri, di un “vecchio amico” Giorgio, e della sua compagna Antonella. L’unico “difetto” di questo grande amico è che con lui si “allungano” un po’ i tempi….MA PER IL RESTO E’ UN GRANDE CONOSCITORE DI MONTAGNA, TECNICA, E AMBIENTE…non per altro è anche accompagnatore di Media Montagna.

L’itinerario è ben noto e come quello che successivamente menzionerò rappresenta uno dei classici percorsi dei nostri monti. Posso dire che le condizioni in generale erano più invernali che primaverili e che in alto la neve era in buona quantità (forse anche troppa), ma che causa nebbia e nevischio sopravvenuti e temporaneo rialzo termico, la discesa non è stata molto gratificante, in quanto la crosta non era del tutto portante, la polvere che in parte c’era scendendo si è persa e gli svalangamenti finali non hanno certo facilitato la sciata !


L’ambiente però è sempre suggestivo e la salita è stata svolta sci in spalla, dall’Ex chalet bruciato fino ai margini del bosco, poi proseguendo con le pelli fino a che lo “zoccolo” me lo ha consentito e cioè quasi all’imbocco della rampa finale…. 

Qui, nel momento in cui le meteo cambiavano repentinamente, preparatomi per la discesa, ho avuto un attimo di esitazione ed ho cercato di raggiungere comunque la forcella, sci in spalla e sfondando penosamente, ma attorno ai 2300 metri ho lasciato stare, data l’inutilità “dell’impresa” !
Un buon dislivello era stato salito e di “aria sottile” ne avevo già respirata abbastanza !






Di ben altra valenza è stata invece la SPLENDIDA USCITA alla RAVA DELLA VESPA fatta il 25 aprile!


Credo di non aver mai trovato condizioni simili dall’inizio alla fine (quasi 900 metri di dislivello) per la discesa… sembrava una pista ben battuta, non ghiacciata e con una “spolverata di riporto” superiore e leggermente trasformata inferiormente !

Niente di “estremo” ma quanto basta per essere considerata una buona scelta, tra l’altro gratificata dalle ottime condizioni meteo (sole e temperatura gradevole ed anzi fredda in quota sui 2600 metri).

La salita si è svolta dapprima con le pelli utilizzate da poco sopra il bosco fino ad una buona metà del canale per poi progredire seguendo il filo di cresta a sinistra dell’anfiteatro. Raggiunta la sommità abbiamo “disdegnato” la vetta di M.Amaro raggiungibile in una ventina di minuti, ansiosi e desiderosi di “buttarci giù” dall’imbocco classico iniziale, questa volta più accessibile di altre !
Sin dalle prime curve Francesco (“vecchio” GIOVANE amico) di tanto tempo fa, ha provato sano divertimento…. Io come al solito devo sempre un attimo “sciogliermi” e quindi ho iniziato a prendere gusto un po’ più in basso (mea culpa !!!) …MA POI E’ STATA GODURIA PURA….(IO MI DIVERTO CON “POCO” !)


Dall’ultima lingua, tolti gli sci ai piedi, abbiamo proseguito per “Fonte della Cesa” e di lì brevemente all’auto lasciata proprio vicino alla catena di accesso alla sterrata per la stessa (la neve per strada, ci aveva impedito di arrivare al piazzale…ma in fondo per la “vespa” è anche meglio fermarsi lì)
4 ore per salire e 1 buona per scendere, per i 1200 metri scarsi di dislivello.



Dimenticavo: Francesco dedica questa uscita al DIRETTORE…… Ciao Stè !!! "che ti si pers….!!!!!"






Archivio blog