sabato 27 ottobre 2012

27 ottobre 2012, Colle Bandiera, Maiella

Il Cavalier Fausto ha recentemente rivendicato il copyright sulla conquista dei 2000. Ed io lesto mi sono lanciato alla conquista dei 1000.
Quindi oggi, effettuate tutte le registrazioni di legge, per primo ho iniziato la “spedizione dei 1000”.

Non potevo che iniziare da Colle Bandiera, sopra Fara S. Martino, quota 1197.
Bisogna raggiungere località Capo Le Macchie da Fara S.Martino, oltrepassando l’ingresso dello stabilimento nuovo della De Cecco e seguendo le indicazioni per il campo sportivo. Oltrepassato il campo si segue la strada fino alla fine, parcheggiando in uno slargo ad inizio sentiero.
Il sentiero è evidente e si inoltra nel bosco. Ci si lascia a destra l’ indicazione per Bocca Dei Valloni. La salita diventa subito abbastanza ripida. Dopo circa 40 minuti c’è una prima fontana. E dopo altri 50 minuti di sentiero ben segnato e panoramico si arriva a Colle Bandiera, trovando una seconda fontana poco sotto la cima.
Dal sentiero abbiamo scorto le Tremiti:



Faccio qualche passo indietro.

La prima spedizione dei 1000 conta…4 Cavalieri. Anzi due Cavalieri (Velluto e sottoscritto) e due osservatori esterni: Franco 1 e Franco 2.
Poco sopra l’imbocco del sentiero abbiamo incontrato un personaggio mitologico: Domenico Di Falco, l’”ultimo pastore d’Abruzzo” ( così dicono di lui i media), protagonista di una puntata di GEO&GEO, e beniamino degli escursionisti.
Questo “pastore che vive in una grotta con le sue capre” ha in realtà scarpe grosse e cervello fino. Beh, a dire il vero,per uno che fa decine di chilometri in montagna, con ogni tempo, ha le scarpe un po’ strane:
Una bella lezione per noi attenti valutatori di calzature SCARPA, TECHNICA, ASOLO, DOLOMITE, LA SPORTIVA…

Dicevo…cervello fino. Domenico Di Falco è un piacevole parlatore(in vernacolo).
E ora i Di Falco mitologici per i Cavalieri sono due.
L’Indiscusso, anzi il discusso ma insostituibile Pontifex dei Cavalieri.
Ed il Domenico Pastore, Pensatore, Prosatore.

Cito un paio di “Novelle del Domenico”:

La domandina
Sul sentiero che percorrevo coi miei muli un giorno cadde un masso. I muli non ci passavano più. Senza basto si, ma col basto no. Allora mi decido ad andare al Comune, e chiedo che si deve fare per rimuovere questo masso.
“Fai una domandina”.
Aspetto un mese, due, tre…niente.
Allora davanti al masso grande ci metto io un masso più piccolo, così il mulo riesce a scavalcare tutti e due.
La Forestale ha commentato che esteticamente il masso n.2 non stava tanto bene, ma il masso n.1 nessuno è venuto a toglierlo.
Ora sono passati due anni dalla domandina, e i due massi sono ancora lì.

I paletti
Una mattina vidi 7 persone ciascuna con un paletto colorato rosso in testa. Mi dissero che andavano a piantare i paletti del Parco sul sentiero, 7 persone 7 paletti.
Il pomeriggio li vidi rientrare: “Avete finito il lavoro?”
“Beh, no. Non tutto”.
“E quando tornate…domani?”
“No, dopodomani”
Due giorni dopo tornarono. Erano in 5. Non so se finirono quel giorno.


Il Cavalier Velluto nel suo Cammino verso la flagellazione e la Santità si è preso una nuova, bella soddisfazione... è stato bastonato da Domenico:

In più abbiamo scoperto che il nostro amico Franco “c’aveva il San Giovanni”col Domenico Di Falco:

In pratica il padre di Franco (che era di Fara) era “compare a fiori” di uno zio di Domenico, o qualcosa del genere.
Bellissima questa tradizione del “compare a fiori”, una sorta di parentela deliberatamente scelta.
A questo punto i Cavalieri non possono che diventare tutti compari a fiori. Unico problemino è che bisogna recitare: “Cummàre mia cummàre ’n’ce dicéme mai male che, se male ce dicéme, a le ’mbèrne ce ne jiéme!” ...
E come facciamo poi a parlare del Pontifex?

mercoledì 24 ottobre 2012

20 Ottobre 2012-Via Cieri, Monte Infornace

L’aria è cambiata. Nè Pontifex né Antipontifex. Con questo motto il giorno 20 ottobre 2012 si è riunita una cellula anarco-insurrezionalista dei Cavalieri (Cavalieri Angelo, Mascherone, Velluto, Paolo, sottoscritto e Cavaliere Simona e Catia).

Le vicende sono note. Recentemente un gruppo di Cavalieri aveva voltato gabbana, e, dopo regolari elezioni, aveva designato…un nuovo Despota. Ma le elezioni non erano così regolari, e poi si è scoperto che l’Antipontifex non si era neanche candidato, gli stessi elettori hanno negato di aver votato, il Pontifex si è di certo arrabbiato, i Cavalieri ribelli si sono spaventati, e hanno rivoltato gabbana.

All’incirca gli stessi Cavalieri hanno di nuovo cambiato idea, e nell’ultima uscita hanno scoperto la libertà e la democrazia. Se questa volta il Pontifex non dice niente, ce la possiamo fare…

Finalmente il Cavalier Angelo è tornato fra noi. Lo scorso luglio il Cavalier Angelo, reduce da un incidente dagli effetti non banali, disperava di tornare in montagna. ..da settembre imperversa per valli e monti. Chiunque può cominciare a scorgere una certa somiglianza:

La meta era la Via Cieri, una facile via di roccia.
La Cavaliera Simona è in quella fase, che ognuno di noi Cavalieri ha conosciuto, nella quale si lasciano i sentieri e si abbraccia, letteralmente, la roccia.
Nell’abbraccio il pensiero più soave è: “Ma che c…ci sto a fare quassù?”. Però la Cavaliera in questione è la stessa che dopo aver sperimentato la Direttissima del Corno Grande, in una successiva e dignitosissima uscita sul Morrone ci ha apostrofati: “Ma questa uscita è una c..ata! Poco sfidante!” (PS queste parolacce sono una mia licenza poetica. La Cavaliera non ne proferisce alcuna). Segno evidente che il morbo del verticale già la possiede. Ed ha tutte le capacità per verticalizzarsi.
Nella nostra salita ha giustamente chiesto assistenza, che il nostro Bat-Cavaliere ha ottimamente prestato:

Ancora il giorno successivo la situazione era questa:















Sulla sommità dell'Infornace si è ripetuto un fenomeno bizzarro: c’è un Cavaliere che spesso sulle cime , Dio solo sa perché, assume le sembianze di un Teletubbies:


Ora, anche se non c’entra niente, vorrei darvi consigli sulla dieta da osservare in montagna. Per tanti motivi attinenti fisiologia e metabolismo di alta quota, in montagna è bene portare pane e olio. Fatelo…e qualsiasi compagno d’uscita con un medio senso dell’umanità non potrà non impietosirsi, ed offrirvi tutto ciò di cui dispone. Ed ecco un esempio degli effetti finali…elenco cosa ho mangiato sulla cima del Monte Infornace, tutto offerto da Cavalieri caritatevoli: torta alla cioccolata, torta mele e cannella, fichi secchi, Cuneesi cioccolata e rhum, frutta secca, tarallucci al vino rosso, the ai frutti di bosco, strudel. Se il pane e olio non vi sembra una buona idea…

Il Cavalier Nicola è il più mistico fra i Cavalieri. Sin dal principio ha iniziato un Cammino di autoflagellazione e sacrificio estremo.
Il 27 ottobre del 2010, benché infilzato da un bastoncino all’altezza del polmone destro, ha continuato la marcia fra sofferenze indicibili:

Nella stessa giornata gli è comparsa la prima aureola…un po’ storta ma sempre aureola:


Il 17 marzo 2012, con alle spalle una storia di pellegrinaggi duri ma su sentieri CAI, è asceso improvvisamente all’Herron-Franchetti, e lì ha conosciuto nuove dimensioni dell’Essere:

Poco dopo appariva così in visione ad alcuni Cavalieri:


Poi c’è stata una parentesi a cui non avremmo mai voluto assistere: la caduta nella mondanità del Cavaliere Mistico. Posava continuamente dinanzi l’obiettivo del Cavalier Silvio, vestiva alla moda...
Infine il Cavalier Velluto ha perfino lanciato una finissima, e fighissima, ghetta in velluto :


Ma Mistico&Trend non è un connubio che possa durare. Tant’è che abbiamo visto il Cavalier Velluto molto assorto nelle ultime uscite. Ora è risorto:

Il Cavalier Velluto finalmente è tornato a flagellarsi e macerarsi come si deve: i Cavalieri della Polvere hanno finalmente il loro Mistico Ufficiale.

La Cavaliera Catia si è procurata una piccola ferita ad un dito, e in men che non si dica il Cavalier Mascherone ha visionato la parte, estratto un fazzolettino, avvoltolato a mò di cartoccio, e incappucciato la ferita:










Un gioco da ragazzi per il Cavalier Mascherone, anche detto Viny, e il suo parafarmacistico zaino. Può fare molto di più… OKI, Voltaren, Bentelan sublinguale, cortisone intramuscolo, aspirina, tachipirina, spirulina…







Va detto che la Cavaliera Catia ora frequenta un corso di roccia, e da codesto corso è tornata alquanto agguerrita:


Ed ecco la relazione.

Dalla strada che taglia Campo Imperatore,si imbocca una pista posta a circa un km ad est del bivio di S.Stefano di Sessanio. Si procede verso nord, rimanendo a est de La Canala, vasto vallone ghiaioso che nasce sul versante sud del Prena.
Risalendo il letto di ghiaia, giunti quasi alla sua estremità nord, si raggiunge una piccola costruzione (presa d'acqua) vicino ad un albero. Salendo dietro questa costruzione, in prossimità di un muro a secco, si scorgono le indicazioni per la via "Cieri". La via è contrassegnata da segnali giallorossi. E’ una via facile e divertente, con passaggi di primo e secondo grado, mai esposti.L’ultimo tratto, fino alla cima, è ancora più agevole.
Più aereo invece il tratto di cresta del Centenario, dal Monte Infornace(2469) verso ovest, fino alla Forchetta di S. Colomba(2260), con alcuni tratti attrezzati.
Dalla Forchetta abbiamo imboccato l’ampio canale sottostante. Discesa agevole fino ad un bel pulpito intorno a quota 2000. Lì le strade del Cavalier Velluto e la nostra si sono divise…
Ma ha avuto ragione il Cavalier Velluto che ha guadagnato la Piana senza difficoltà. Noi, che al pulpito abbiamo piegato a est verso il fondo del canale, abbiamo dovuto affrontare un saltino di circa 15 metri:

UN BELL'ANELLO, PREZIOSO PER IL DUEMILISTA E NON, NEI MONTI ERNICI

Ormai il “duemilismo” è una malattia cronica sociale che colpisce l’escursionista e tra non molto verrà inserito nel vocabolario della lingua italiana. Da quando è stato istituito il Club dei 2000 c’è una rincorsa spasmodica alla conquista di vette di tale altezza che forse offusca il mero piacere di salire le montagne;comunque, ognuno è libero di scegliere di andare per monti per qualsivoglia motivo, l’importante che soddisfi le proprie aspettative e non crei crucci o complessi. Nella sua attività il Pontifex ha incontrato due collezionisti di 2000 che meritano una citazione e plauso per la loro voglia e volontà e sono, rispettivamente, il Cavalier Silvio, già seduto sul trono avendo salito tutti i 2000, e Mimmo Di Bartolomeo che prossimamente siederà al suo fianco. Il primo, soprannominato dal Pontifex il “Cacciatore dei 2000”, perché sempre alla continua ricerca di un 2000 da conquistare nel corso di una stessa escursione.Dopo avere salito un 2000, domandava sempre se nelle vicinanze ci fosse ancora qualche 2000 da poter raggiungere. Mimmo Di Bartolomeo, soprannominato dal Pontifex il “Duemilista d’assalto”, invece, pianifica tutto a tavolino per concatenare in una sola gita più cime di 2000 metri. Entrambi sono degli innovatori perché hanno apportato delle concrete novità in tema di strategia e precisamente: il Cavalier Silvio l’uso sistematico delle barrette energetiche per l’alimentazione e per ogni duemila aveva un tipo di barretta (fino 2000 metri un tipo, da 2000 a 2100 un altro tipo e cosi via). Dopo la conquista di tutti i 2000 pare che abbia cessato l’utilizzo di tale sostanze, per lo meno in mia presenza, e si sia rifugiato nella semplice alimentazione di pane e olio forse per disintossicarsi (doping????).Mimmo di Bartolomeo ha inventato la figura del “Centurione”, una sorta di navigatore dei rally automobilisti, che studia la logistica durante l’escursione e, se necessario, prende lo zaino del recordman per agevolarlo fisicamente come nell’escursione in discorso.Il “Centurione” viene arruolato dopo prove selettive di affidamento sia caratteriale che fisico. Il primo e l’unico di cui si può fidare è Massimo Luciani che lo accompagna nelle sue scorribande ai confini dell’Abruzzo convenzionalmente denominato “impero” per distinguerlo da altre regioni con montagne di 2000 metri. Mimmo, poi, ha inventato un singolare tipo di allenamento che rimarrà unico nella storia dell’alpinismo che consiste nel fare spedizioni himalayane come allenamento per conquistare cime di 2000 metri.Il “Centurione” mi ha confidato che vuole concatenare i 2000 in un’unica soluzione di continuità.Buona Fortuna ed in “BOCCA AL LUPO”!!!! Sabato scorso sono stato testimone di quanto anzidetto in quanto abbiamo effettuato una bella gita nei monti Ernici con partenza e arrivo a Rendinara (Valle Roveto). Un anello che ci ha consentito di raggiungere la cima di tutti i 2000 di quel gruppo montuoso (Ginepro, Passeggio, Fragara, Pratillo e Pizzo Deta) percorrendo la bella Valle del Rio con tutti i colori autunnali evidenziati da una bellissima di sole.AMPIO SERVIZIO FOTOGRAFICO NELLA GALLERIA DEL PONTIFEX.







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