sabato 25 febbraio 2012

Monte Greco e il "vallone rosso"

Durante il viaggio di rientro dalla gita al monte Rognone giovedì pomeriggio, come succede solitamente, con Antonio parliamo della prossima gita che ci piacerebbe fare e così che “salta fuori”  la salita al Monte Greco per il Vallone Rosso, visto che l’innevamento scarso degli ultimi anni mi avevano sempre fatto desistere. Il giorno seguente, però, consultando il db di “The Top”, verifico che tale “Tavernello” (vecchia volpe dello ski alp) mi aveva preceduto titolando il suo post “Monte Greco firn riding: il Vallone Rosso” del 24.02.2012.
Beh, il Vallone Rosso non poteva aspettare oltre, per cui sabato mattina si parte presto (ore 6,00) alla volta di Barrea con una nutrita pattuglia di cavalieri: Silvio, Simona, Nicola, Massimo, Claudio, Fausto ed il sottoscritto. Tuttavia, nonostante la buona lena ed il tempo splendido (anche troppo caldo), il numero dei partecipanti alla gita si riduce drasticamente a tre dopo aver superato poco più di 200 metri di dislivello a causa di una malessere influenzale che ha colpito Silvio.  
Sebbene l’itinerario si sviluppa in un bell’ambiente, incorniciato dalla bellezza del lago di Barrea ghiacciato, devo dire che non è il tipo di gita sci alpinistica che mi piace fare, considerata la discontinuità del terreno a volte molto ripido, con brevi tratti di bosco intrigato, con la parte alta molto piatta e noiosa. Tuttavia il panorama di cui si gode in vetta al Monte Greco, che non avevo mai salito prima, ripagano ampiamente della fatica.
Relazione:
Percorrendo la strada provinciale che collega Barrea a Villetta Barrea, appena superata la diga a quota 985 m, si parcheggia sulla destra dove si trova una struttura adibita a stalla. In corrispondenza di un cartello turistico del PNALM sul quale è riportata la carta dei sentieri, si imbocca la traccia delimitato da muri a secco che risale il dosso roccioso seguendo l’indicazione del sentiero J5 (poco visibile a dire il vero) che in breve conduce all’imbocco del Vallone Rosso. Tenendosi nel fondo del canale, sempre più evidente e che piega leggermente verso sinistra, si perviene a quota 1400 m. circa dove si trova un breve salto roccioso, mentre sulla sinistra orografica è presente in canalino sovrastato da balze rocciose di colore rosso (da qui il nome “vallone Rosso”) che andrebbe percorso in discesa. A questo punto si piega a destra (sinistra orografica) e in breve si perviene sul margine di un bosco di abeti al limite del quale si aggira il salto roccioso presente nel vallone, all’interno del quale si rientra a quota 1600 m circa subito dopo aver superato una piccola faggeta. Si prosegue nel fondo del canale, che ora piega verso destra divenendo sempre più ripido fino a quota 1900 m circa, quando si apre nella valle Pistacchia quasi pianeggiante.
Nel nostro caso, valutando la presenza di qualche rischio di distacco di neve bagnata, abbiamo evitato la parte più ripida del canale, piegando decisamente a sinistra (destra orografica) su pendio più aperto e meno ripido, grazie al quale si perviene sul crinale che delimita a sud la valle Pistacchia.
Una volta raggiunta la Valle Pistacchia si piega a destra in direzione NE su pendio aperto e poco inclinato, tenendosi nei pressi di un valloncello per poi piegare verso sinistra (NW) puntando al dosso sommitale del Monte Greco, raggiungendo in breve la croce metallica posta sulla vetta a quota 2285 m.
Discesa sull’itinerario di salita.     

Per le altre foto della gita clicca qui o sul titolo del post

venerdì 24 febbraio 2012

Val Malenco

Per non smentirmi dall'ultimo post,mercoledi col socio ci dirigiamo in questa valle dove ono presenti un gran numero di cascate....
La nostra scelta cade sulla Zocca e visto che è in condizioni anche la San Giuseppe dopo ci facciamo anche questa per un totale di circa 400m di dislivello...beh! dai un buon allenamento in previsioni delle salite sul Bianco....
Oggi meteo da paura,inftti mi sarebbe piaciuto arrivare in cima a qualche montagna ma non ci facciamo scappare queste ultime cascate della stagione..

ZOCCA


Che giornata....


Primo Tiro della Zocca


Alla Base della San Giuseppe


Verso Valle


Certo che pur essendo durante la settimana siamo rimasti sorpresi dal trovare ben 3cordate sulla San Giuseppe ed una che andava da un'altra parte...
Allora non sono l'unico fancazzista della settimana....!! hi hi

Terzo tiro S.Giuseppe


Usciti dalla seconda cascata ci facciamo una bella passeggiata di rientro alla macchina con un bella vista.....

TELFER WEISSEN (C. Bianche di Telves)




Le Cime Bianche di Telves viste dalla Val Ridanna



Telfer Weissen dalla Valmigna






vetta


Breonie Orientali










Cime Bianche di Telves 2588mt

Dislivello : 1500mt
Difficolta : BS
Esposizione: prima E, poi NE.


Parcheggiare alla località Nasstal (Val di Fleres) che si trova immediatamente dopo il superamento del rio Fleres (m.1077).
Da Nasstal prendere la strada forestale che con pendenze limitate e sviluppo molto lungo,percorre la Valmigna sino alle Malghe omonime(è possibile anche percorrere il sentiero 19B che taglia i tornanti con ripide pendenze).
Usciti dal bosco, si arriva in prossimità delle malghe di Valmigna (1814 m.);da qui si vede l'appariscente Cime Bianche di Telves e la sua bellissima parete est. Si sale dolcemente nel centro del vallone,ora molto aperto, sino a raggiungere il culmine di un dosso contrassegnato da una croce in legno (2045 m.); da qui ci si sposta verso sinistra e risalendo i pendii si raggiunge una piccola costruzione in legno. L’ambiente è ora stupendo.con bella salita si salgono gli ampi pendii sempre in direzione Ovest. Spostandosi ulteriormente a sinistra si raggiunge la cresta SE in prossimità del giogo (2330 m.) che si apre sulla Val Ridanna.Si continua in direzione della cima ormai visibile percorrendo la cresta sud est fino alla vetta sciistica (2566 m.).
La cima vera e propria, poco distante e segnata dalla presenza di una croce in metallo, si raggiunge generalmente a piedi e presenta alcune difficoltà in caso di forte innevamento.

giovedì 23 febbraio 2012

... le attitudini ... Monte Rognone dal vallone di Sant'Antonio.



Era nell'aria, dopo le copiose nevicate si parte con le classiche. La scorsa domenica sul Rotella dal piano delle 5 miglia (dove abbiamo conseguito il livello crosta-argento, erano 3 anni che non ci andavo - causa neve).
Oggi ci si è cimentati nel Monte Rognone salendo dal bellissimo vallone di sant'Antonio.

Inizialmente la giornata non è iniziata proprio bene. All'uscita dell'autostrada siamo stati sottoposti ad un controllo della Benemerita. Il collega era pure lui uno ski-alper e, mitraglietta in mano, non ha tentato minimamente di nascondere il suo "rodimento interiore" per il fatto che non poteva venire pure lui. Be! capita. Abbiamo temuto che ci "bucasse" le ruote.

Appena calzati gli sci a quota 650 (in pratica dal cimitero) scende una nebbia fittissima, a questo si aggiunge la formazione di "zoccolo". Data la lunghezza dell'itinerario la casa si faceva seria. Però devo dire che la nebbia mi ha aiutato a non subirne la lunghezza.



Nei pressi dell'attacco al crinale ... ciak ... si apre ... esce il sole, e che sole!. Si va avanti.
Inutile dire che i miei "passi" erano diversi da quelli di Angelo che ha tirato avanti....


Siamo saliti per la comoda strada del vallone di Sant'Antonio (itinerario n. 2, bollini rossi) alternando delle funzionali "tagliate" per cercare di accorciare un po lo sviluppo.

Di comune intesa la discesa è avvenuta, in parte, sull'itinerario di salita. Neve ottima. A tratti (piccoli) crostosa o ghiacciata (poco).

Pur soffrendo per l'itinerario non proprio a me favorevole ci si è divertiti nella lunga discesa per prati aperti. Qualche simpatica operazione di recupero su neve molle e bagnata una volta giunti nel bosco che abbiamo inteso percorrere al posto della noioso stradina (... e ovviamente ci siamo infognati, strappati, pizzicati e a volte abbracciati ad alberi ... che goduria).

Sole fino alla macchina. Per alcune foto qui e qui.


Cervino

Mi dispiace ma non ho tempo per scrivere. Inserisco solo qualche foto fatta dal ristorante in cui lavoro, da Zermatt, e dall'Arbenbiwak, dove sono andata ieri a fare scialpinismo. Tantissimi saluti a tutti quanti.

martedì 21 febbraio 2012

Schöneck (Stoanerne Mandl) e KreuzJoch


Auener Alm




Stoanerne Mandl






Panorama del Picco d'Ivigna e del Plattinger


verso il KreuzJoch




bella discesa su polvere in bosco rado



I locali lo chiamano Stoanerne Mandln cioè “ometti di pietra” perché in cima ve ne sono un centinaio. Cosa siano di preciso gli Stoanerne Mandln non lo sa nessuno. Potrebbero essere segnavia posti dai pastori in un punto di passaggio delle transumanze oppure, e più probabilmente, resti di un antico luogo di culto pagano precristiano.

Essi sono là da molto tempo, certamente dal 1540 perché vengono menzionati negli atti del processo contro la strega Pachlerzottl, la scarmigliata:: la “strega” fu costretta, sotto tortura, a confessare che lassù si svolgeva la tregenda con il diavolo e con le altre streghe, che dava luogo poi a devastanti grandinate (forse è per questo che ora vi è una tripla croce, che serve appunto per scongiurare temporali e grandinate).

Già essere scarmigliate non è rassicurante,ma far piovere massi misti a grandine, conoscere le magie del latte, far morire bestie e bambini è segno certo di stregoneria. Durante il processo confessò di possedere un unguento magico che le serviva per volare, custodito in uno scrigno insieme a cenere di un topo bruciato vivo, necessaria per le magie d'amore. Completavano la dotazione l'ossicino di un bimbo nato morto, un ciuffo di capelli e trucioli di essenze magiche diverse, utili per azzoppare persone e animali.
Storia o leggenda che sia, questo posto ha un che di misterioso e d’inquietante,ma da qui si gode di un panorama a 360 gradi sulla val Sarentino, Dolomiti, gruppo di Tessa, Merano 2000 ecc.

Stoanerne Mandln (2003 m.). Una gita semplicissima ma molto molto panoramica .Partendo da Bolzano, si imbocca la Val Sarentino e, raggiunto il paese di Sarentino, si prende la strada che conduce (sempre in auto) al Sarner Skihutte (1614m) dove si parcheggia l'auto.
Ci si incammina quindi sulla sterrata (segnalata con il numero 2) che conduce ripidamente in circa 3/4 d'ora alla Auener Alm - Malga dei Prati (1798m).
Da qui, sempre sulla stessa sterrata, si risale in circa 20 minuti l'ampia valle fino all'Auener Joch - Giogo dei Prati (1926m), da cui si apre uno spettacolare panorama. In mezz'oretta si risale quindi verso sinistra (sud) in direzione del Stoanerne Mandln (2003m), una cima molto ampia piena zeppa di omini di pietra ( almeno un centinaio), che si dice siano resti di antichi riti pagani.L'itinerario potrebbe essere allungato tornando al Giogo dei Prati e risalendo verso nord al Kreuz Joch - Giogo della Croce (2086m, sentiero numero 4 - E5).

Alla scoperta della Val Venina


Questa è una di quelle valli che quando in macchina ti ci stai addentrando, ti chiedi: ma dove cavolo sto andando..????
Si perchè la valle è una laterale della valtellina e l'inizio è strettissimo e non permette di rendersi conto di quanto sia bella e isolata.
L'ultimo paese presente è Agneda che è posto su una piana circondata da bastionate di montagne con canali e canaletti da dove hanno origine le cascate.
Si qui negli anni super c'è ne sono una quantita industriale.
Noi scegliamo questa: Tunnel Obliquo


Cascata goulotte molto carina ed estetica.
Al nostro arrivo con sorpresa troviamo ben 3 cordate che come noi la vogliono salire.
No desistiamo sulla scelta anche perchè nelle altre in valle ci sono altrecchettanto...
Pensavamo quindi di prenderci un sacco di ghiaccio in capa ma alla fine è andata di lusso e con 3 tiri da 60m siamo all'uscita di questa goulotte in pieno sole...
Discesa a ritroso sulla vecchia strada di collegamento della diga che ce a monte ci riporta verso la base.

Mentre stiamo per arrivare alla piana del paese,sulla sinistra ci appare un'altra cascata che avevamo intravisto già dall'alto...beh,non possiamo non salirla...tanto è presto e dovremmo farcela a ritornare ad un'orario decente...cosi senza tanti franzeccoli la saliamo...una calata e via verso casa dove mi aspetta Simo per andare a cena con amici in pizzeria e alle 22:00 a lavoro di turno notte!!!!
E si,proprio cosi...oggi per potermi divertire ho dovuto fare i sacrifici mortali...
ma ne è valsa la pena..

domenica 19 febbraio 2012

Costa del sole e.... troppa neve ! 18.02.12


non si è mai contenti....

ma neve non c'è ! la neve ne è troppa !!


tant'è: sabato mattina con Claudio alle 08:00 inforchiamo sci e pelli in prossimità del bivio per Roccacaramanico e del ponte sul Orta (mt. 960), e partiamo verso M.Le Mucchia, per il classico itinerario detto "Coste del Sole" (MS).

Quanta neve ! sole, temperatura non fredda e già in rialzo rispetto al gelo dei giorni scorsi...
la classica bella giornata in ambiente, con splendido scenario... l'unica cosa la qualità delle neve assolutamente non ottimale, sia per la salita (zoccolo !!!) , che per la discesa... gessosa, fradicia e pesante al ritorno soprattutto sul tratto intermedio.


L'escursione però con i suoi 1.000 mt. di dislivello ci regala una mezza giornata di sana attività in ambiente e tanto basta, dopo tanta neve spalata sotto casa !!
Alle 14:00 a casa.

Ci saranno sciate migliori...




A proposito, guardando il M.Porrara ci chiedevamo del cavalier Silvio e della sua proposta... se tanto ci da tanto, forse solo con i trampoli potranno essere riusciti a guadagnar la cima ... :-) !


Archivio blog