sabato 9 marzo 2024

365

 Ciao Angelo, domani saranno 365 giorni. 

Ieri sono tornato in un posto a noi caro. Speravo nell'impossibile. 

Eppure, dopo un po' la mia fantasia ti ha visto percorrere quel sentiero a passo spedito... veloce come solo tu sapevi muoverti.

E poi niente ... Il silenzio.

Ciao 

giovedì 15 giugno 2023

 

 

Angelo…ti scrivo qui. Questo spazio è stato il tuo e il nostro teatrino per anni.

Lo apristi con Antonio, e dopo poco tutti insieme trovammo il nostro speciale modo di raccontarci.

Altri parlavano di montagna, Dio, sublime, meraviglioso…

Noi il sublime ce lo siamo portati dentro. La montagna è sempre stata per noi bellissima, e ci ha unito. Ma non usavamo aggettivi.

Ci siamo divertiti come bambini. Della montagna abbiamo fatto una saga, e abbiamo scritto i nostri personaggi da armata brancaleone.

Così abbiamo accompagnato il piacere della montagna a quello dell’amicizia, e al divertimento dei racconti dei “Cavalieri della Polvere”.

Poi a marzo te ne sei andato via.

Per mesi sono rimasto senza parole, tutti i racconti svaniti. Incredulo.

Ora finalmente ci sono riuscito. Sono riuscito a ritrovare la parola, per dedicartela.

Questa piccola fiaba è per te, grande amico mio.

Silvio


Se ne andava il Cavaliere Nero su una cresta di neve candida scintillante. 

Quel giorno il cammino era affollato di cavalieri variamente colorati, e ciascuno al passaggio si istradava sulla sua traccia, la traccia disegnata sulla polvere di neve bianca dal Cavaliere Nero.

Fu così che nacque l’armata dei Cavalieri della Polvere.

Ogni armata richiede un alto comando. La lotta per il potere fra i cavalieri fu furibonda, e dopo due minuti la scelta fu fatta: un piacente e compiaciuto cavaliere fu elevato al massimo rango, e nominato “Pontifex”.

Il Pontifex celebrava continue e sontuose cerimonie per la sua eterna gloria fra cavalieri acclamanti...nel mentre il primo cavaliere, il nero cavaliere, continuava a battere traccia sulla neve candida, seguito dai variopinti colleghi.

Il Cavaliere Nero nella vita a valle era un guerriero, e combatteva per difendere il regno da malfattori e bande di pirati. 

Un guerriero temuto, tutto d’un pezzo, bravo, astuto…il terrore dei suoi nemici. Era rispettato dai colleghi guerrieri, che ne avevano al principio un po’ soggezione e poi capivano che sotto la scorza dura e scura, era un compagno di battaglia prezioso, attento, premuroso.

Un giorno una collega appena arrivata, in armatura rosa e trucco sull’elmo, si sedette sulla sua scrivania. Il Cavaliere Nero seccato disse solo: “SI ALZI COLLEGA”. La collega capì e divenne fra i suoi più fidi aiutanti.

Il Cavaliere Nero combatteva i Fon, la tribù nomade più stanziale del mondo. Pure i cavalli dei Fon erano diventati tanto stanziali da stabilirsi sui balconi delle loro case. Ma combatteva pure i mercanti di pozioni, i mercanti di voti, i mercanti di donne…

I nemici del Cavaliere Nero erano preoccupati, cominciarono a brigare per scoprire il segreto della sua forza. Accadde, cosa mai avvenuta prima, che le diverse tribù e bande nemiche del regno, che erano ancor più nemiche fra loro, cominciassero a parlarne, e a tramare insieme contro il Cavaliere Nero.

Insieme decisero di spiare l'implacabile Cavaliere. Rimasero anni a osservarlo mentre era al lavoro, e mandava all’aria i loro piani. Ma non ne cavavano segreti né debolezze.

Poi un giorno, pensando che partisse in missione, lo seguirono fino alla base di un alto monte. E lo osservarono mentre si preparava all’ascensione con una colorata legione di cavalieri.

Arrancarono per spiarlo mentre saliva veloce. Poi si scapicollarono mentre volava e volteggiava sugli sci in discesa.

Lì capirono… il Cavaliere Nero aveva un magico potere: sapeva tornare bambino. Con gioia pura e senza pensieri, giocava nella polvere di neve, scendeva veloce sciando perfetti ricami, con eleganza naturale, imperturbabile nella fatica. O saliva con grazia e leggerezza su pareti verticali e sull'orlo di abissi. Il Cavaliere Nero sui monti innevati tornava bimbo, lasciava a valle ogni pensiero, diventava neve con la neve, cielo con il cielo, e gioiva di una gioia purissima che solo i bimbi sanno provare.

Su quei monti innevati vivevano la Fata Cristallina e i suoi aiutanti, i Folletti Accadueò. I Folletti sono quei granellini di luce che brillano al sole sulla neve, loro sono la pura polvere di neve. La Fata è la loro regina. È brava, è buona, e veste delicatissimi abiti di neve e luce.

La Fata si accorse delle magiche trasformazioni del Cavaliere, e pensò e ripensò a come celebrarlo.

Intanto a valle i Fon consultarono l'Oracolo che sentenzio': "Nessuno e' più grande di chi sa tornare piccolo". E non furono i Fon, né i mercanti del male, ad averla vinta sul Cavaliere Nero.

Ma un giorno un morbo aggredì il Cavaliere e cominciò a consumarlo.

La Fata Cristallina lo seppe, e scatenò tutti i suoi Folletti contro il Morbo. E una notte in cui i pendii innevati brillavano bianchi sotto la luna la Fata fece rapire il Cavaliere Nero, lo sfilò al morbo e lo accolse nel bianco popolo della neve, a giocare per sempre con la sua gioia eleganza e serietà.

Sarà per questo che ogni volta che alziamo lo sguardo su un monte innevato, lo vediamo. Vediamo Angelo, il Cavaliere Nero, disegnare ricami scendendo il monte, seguito da stuoli di Folletti ora diventati sciatori. E lui, novello maestro di sci, gridarci ebbro di gioia: "Cavalieri!!" 

martedì 25 aprile 2023

dedicato ad Angelo (by Fabrizio Franceschini)

 





L'amico comune Fabrizio Franceschini ha aperto e dedicato una via di arrampicata ad Angelo (passaggi di 6a e 6b).
Questo è il suo video che mi ha chiesto di postare sul blog.
Grazie Fabrizio.

sabato 11 marzo 2023

Ciao Angelo

 Grazie Angelo per avermi permesso di essere tuo amico, 

per avermi guidato - spesso trascinato - sulle cime, 

per avermi voluto bene.

Voglio ricordanti così, in alto .... 


spero che ovunque tu sia adesso possa trovare altre cime da scalare, da sciare, altre vie da aprire e mi raccomando assicura corto che, come sai, sono facimente impressionabile....

Ciao 




domenica 3 febbraio 2019

Appennino Canadese

Finalmente arriva la prima nevicata significativa nell'alto appennino Emiliano,siamo quasi alla fine di gennaio e decidiamo di partire subito. la giornata è freddissima, il vento da nord est sferza le creste impedendo soste, la neve è poca ma bellissima, l'ambiente è di quelli da sogno e la compagnia è ottima, Margherita e Gianluca amano la montagna e questa montagna è sorprendente,Margherita scatta foto a ripetizione ; è la prima volta che sale questi versanti, e per noi , consumati skialper della zona , avere una new entry è sempre molto motivante.
é ora di lasciare il tempo alle immagini , che sicuramente raccontano bene l'infinita  bellezza , di questi luoghi

 il monte Cimone



 i monti di Serruca, sullo spartiacque che conduce al Libro Aperto

  Gianluca e Margherita , compagni di questa bella gita
 prateria perfettamente imbiancata sotto al monte Rondinara

Versante emiliano del Libro Aperto , visibile il monte di Serruca il bel paginone nord est mentre la cima ancora è nascosta dalle nuvole..
 la bella cima Tauffi quota 1800
 l'estetico canale di discesa
 Margherita impegnata nella polverosa neve
Finiscono qua le foto della prima gita, dopo alcuni giorni la neve ha fatto posto alle pioggie, davvero un meteo impazzito, tutto ciò ha anche arrecato alluvioni con tanti danni e disagi proprio a pochi km da Bologna..

giovedì 19 aprile 2018

Piella canale Cervi canale Ghiacciaio

Ormai le uscite infrasettimanali con gli amici pensionati si susseguono con un buon ritmo e alcune settimane fa  li ho voluti accompagnare in una gita che ritengo tra le più belle che conosco,
Siamo nell'appennino Reggiano , gruppo del Cusna, cima spesso raccontata e famosa ,ma oggi la nostra visita si dedicherà a un bel 2000 del gruppo ,dalla cima poco evidente ma evidenti sono i due canali, uno a ovest e uno a est che dalle sue pendici, poco sotto la vetta, si inabissano verso le faggete centinaia di metri più sotto. il monte Piella .. ma andiamo per ordine.. la partenza è a Pian Vallese e la direzione è verso sud , saliamo per il sentiero estivo che entra nel bel vallone del Passone
 il vallone del passone
 una parte dei componenti della banda dei pensionati &casalinghe
 in salita sui bei pendii rigelati da una fresca notte
 sulle Spiagge Belle, i dolci pendii che accompagnano alla vetta del Piella sono disseminati di accumuli di neve che formano buche simili ai crepacci..
 con passo deciso verso la vetta
la bella parete nord ovest dell alpe di Vallestrina fa da sfondo a Petronio, che oggi si porterà a casa ua bella gita da otre 1200 m di dislivello, un vero cavaliere della polvere che con le sue 75 primavere ancora sale le montagne con grande naturalezza e gioia, e con altrettanta naturalezza le scende, davvero un trascinatore..
 sulla cima soffia un vento fresco ,togliamo al volo le pelli e entriamo dentro al Canale dei Cervi , la neve, ancora leggermente dura data  l'esposizione ovest, la prima parte del pendio è ripida poi il canalone si offre con una pendenza ideale a una discesa bellissima, emozionante a ogni curva. Per tutti ,a parte me , è la prima volta che scendono e forse vedono questo bel canale, leggo la gioia e lo stupore dei miei compagni nei loro visi.. eh già.. ma guarda un po questo appennino che sorprese regala...

 qua il Canale dei Cervi lo si può ammirare in una buona parte della sua lunghezza... poi inizia a stringersi
ed è tempo di uscire
durante la lunga risalita che scorre nei pressi della sinistra orografica del canale disceso, lo sguardo viene rapito dal Monte Prado , qua ben visibile il suo versante ovest con la conca della Bargetana, a sinistra più basso il monte Cipolla con i suoi ripidi canali nord. il piccolo Cipolla ha una grande natura valangosa ...soppratutto a est e in prossimità del passo di Lamalite sopra il rif Battisti.
 Siamo di nuovo in vetta al Piella , prima di noi è salito anche un lupo solitario che cerchiamo con lo sguardo,ma che di certo non vedremo, sono però chiare le sue tracce sulla neve, anche lui è salito dalla valle da cui siamo risaliti noi ,in queste valli i lupi ci sono sempre stati e noi siamo a casa loro.. Il tempo sta cambiando ,sbuffi di nebbia salgono da valle, ci apprestiamo a scendere, ripercorriamo in parte la dorsale di salita e poi svoltiamo decisamente nel canale del Ghiacciaio (in foto) che immette poi nel solco più profondo del canale della Piella
 la sciata è bella e i pendii sono divertenti e lunghi, però poco prima di una strettoia all'altezza dei primi faggi, decidiamo di uscire dal canale, e andare per boschi fino a incrociare la traccia del mattino, proseguire nel canale a primavera inoltrata potrebbe essere  pericoloso, per via della significativa portata d'acqua del canale, che potrebbe creare ponti di neve cedevoli
la nostra gita è quasi finita con il rientro per la strada (pista da fondo invernale) a Pian Vallese.
Ringrazio gli amici Umberto Ugo Sergio Petronio Mauro Margherita e tutti gli altri ,che mi motivano e mi danno sempre una rinnovata carica per tornare tra le mie amate montagne .. gli Appennini.

domenica 15 aprile 2018

Corno Alle Scale Valle del Silenzio

Siamo ormai alla metà di aprile e torniamo sulla montagna di casa, il Corno alle Scale.
la stagione sciistica è finita, ed è un venerdi ... risultato della somma di questi due elementi è "solitudine" solo Gianluca e il sottoscritto.
Visto le nostre intenzioni , sciare sul ripido, sapere di qualche anima in giro non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto... e alla fine il mio desiderio verrà pure esaudito, incontreremo nel primo pomeriggio il capo della stazione soccorso alpino,  Ballerini , che con alcuni amici è salito alla Nuda, una montagna vicina che,in  parte ha il  percorso di salita in comune.. la valle del Silenzio
ed eccola qua, famosa per bellezza e severità, amata dagli alpinisi bolognesi per i suoi canali, ben 5 e la famosa cresta dei Balzi dell'Ora. In questa valle ogni alpinista emiliano è passato e anch'io ho mosso i miei primi passi di alpinismo invernale.. una valle ricca di tante storie personali più o meno belle , come in fondo è la storia di ognuno di noi.
Ma la storia del nostro venerdi è bella, percorreremo un primo canale in salita con ramponi e picca, scendiamo poi il quarto canale, risaliremo una seconda volta per scendere il quinto canale poi con una terza risalita ci portiamo ai piedi dei Balzi dellOra per scendere il ripido pendio che volge a ovest poi come se non esistesse un domani rimontiamo le pelli una quarta volta e risaliamo il lungo pendio a fianco delle piste ormai chiuse,raggiungiamo la cima alle tre del pomeriggio in perfetta solitudine io e il cavaliere Giambroz, ci abbracciamo come se avessimo raggiunto la vetta dell' Eiger.
Di questi canali si può trovare tantissime informazioni su internet e in diverse pubblicazioni, la numerazione è stata fatta in modo a mio avviso un po strano, dalla cima a scendere , quindi il primo sta sotto la croce di vetta , poi via via verso il basso.  Sempre per chi ama lo sci ripido ci sono i canali sul versante est, anche di questi ci sono molte pubblicazioni. Ora ,per chi ha avuto la pazienza di leggere fino qua, lascio vedere le immagini , cercando nel descriverle di trasmettere la suggestione e l'emozione che è il vivere questi luoghi.
in salita nel canale zero, un breve e nascosto canalino che dal sentiero della Porticciola si dirama e immette nei pendii superiori

sulla sinuosa cresta che costeggia l'ingresso ai ripidi canali, nella foto se ne vedono quattro

dentro il quarto canale Giambroz in azione dopo aver superato un ripidissimo cambio di pendenza

la selvaggia parete nord del Corno Alle Scale


uscita del canale
si ricomincia a respirare...


il "giaguaro è smacchiato", abbiamo sceso il nostro primo canale, una grande emozione, una bellissima sciata, un piccolo viaggio avventuroso ,anche dentro se stessi nel vincere la paura di infilarsi in quell'imbuto di neve e roccie dove il fondo lo vedi solo quando ci sei dentro.
                                         verso il passo della Porticciola

iniziamo la risalita passando questa volta dal piccolo passo della Porticciola, la parte finale un po ripida la superiamo a piedi, poi ci dirigiamo decisi al quinto canale, questa volta è Gianluca a scendere per primo, abbiamo preso qualche riferimento da sotto.. perchè quando ci si entra dall'alto non si vede cosa ti aspetta..
  siamo già a metà del canale, ora ci si rilassa un pò e la discesa riprende , insieme a noi partirà anche una piccola valanga di superfice che ci complicherà, per un breve tratto, la sciata.
abbiamo lasciato il quinto canale e dopo aver rimpellato la terza volta ci dirigiamo verso i "balzi"; passiamo ora sotto i famosi canali .. il primo a dx il più lungo  poi a seguire... davvero ancora pieni di metri di neve,
 finalmente usciamo sulla famosa cresta .. in alto sopra di noi la croce metallica di Punta Sofia a 1939m
 il  panorama è bellissimo, sotto di noi la valle del Silenzio e sullo sfondo le cime dell'Appennino con l'inconfondibile sagoma piramidale del Cimone
Gianluca è già alla roccia che ci ospiterà per prepararci alla terza discesa
  dopo un breve traverso per evitare alcune roccie si parte per la bella e ripida linea che porta a valle..
  Gianluca scivola leggero sul bel pendio, sullo sfondo la Nuda..
 siamo all'ultima salita, la quarta di questo venerdi , di un giorno che poteva essere come tanti altri ma che invece ci vede sul tetto della nostra Emilia ,soli, per quasi tutta la giornata, il silenzio i colori, il forte vento del mattino ci hanno accompagnato in questo fantastico giorno ,oggi il Corno è bello perfino con i suoi impianti fermi...
 In un ambiente surreale lasciamo questa montagna così bella ,cosi diversa nei suoi versanti, così vissuta da tutti noi emiliani , (nella foto Punta Giorgina che con i suoi 1945 metri è il punto più alto del Corno Alle Scale)

Oggi tutta per noi  ,  tanti ricordi ,tanto vissuto in tutte le stagioni, non saprò mai quale è stato il giorno o la notte più bella quassù... ma essendo ogni volta unica ,ciò che conta è solo poter tornare...

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