sabato 22 gennaio 2011

Neve in Abruzzo (finalmente)



Volevate la polvere? E polvere sia

Ecco come si presentava la strada di accesso al mio garage a metà pomeriggio di oggi. Dopo aver "ravanato" traccia in salita e pure in discesa (circa 10 km), mi è toccato pure spalare per rientrare in casa.

martedì 18 gennaio 2011

La Rava del Pisciarello

Dalla cima del Rapina mi era sembrato di vedere che il canale della Rava del Piscirello aveva un discreto innevamento, per cui questa mattina (non troppo presto) ho deciso che era il caso di tentare la salita con la speranza  di trovare neve dura e replicare la bella sciata del giorno precedente sul Rapina. Tuttavia la mia valutazione si è rivelata errata, come vi dirò più avanti. 
Durante il viaggio in auto, quando ormai avevo percorso parecchi chilometri, nella mia mente appare l'immagine della custodia con all'interno le pelli che non avevo preso, ma a dire il vero non mi sono preoccupato più di tanto proprio perché speravo di trovare neve dura che mi avrebbe permesso di salire agevolmente con i ramponi. Al contrario oggi sarebbe stato possibile, anzi necessario, salire sci ai piedi fino in vetta visto che per tutta la seconda parte della salita il manto nevoso era piuttosto crostoso e si sprofondava fino al ginocchio. Ah, se avessi avuto le pelli! Evidentemente, come era già accaduto in passato, le gufate degli amici hanno sortito il loro effetto.
In definitiva, oggi mi sono fatto il c.d. "mazzo" e ho dovuto pure rinunciare a salire in vetta al Pescofalcone avendo sprecato tutto il tempo a mia disposizione (avevo da recuperare moglie e figli) a lottare, passo dopo passo, con la crosta a volta portante e a volte cedevole al punto che pure il normale equilibrio era compromesso. 
Analoga lotta l'ho dovuta sostenere anche nella prima parte in discesa, mentre nella parte bassa del canale della rava la neve più lavorata mi ha regalato anche un po' di divertimento. Tutto sommato una bella gita pure oggi.

A beneficio di coloro i quali non conosco questo magnifico itinerario, divenuto una classica primaverile e non certamente invernale, riporto la relazione che avevo già pubblicato in passato.

Monte Pescofalcone (2657 m) per la Rava del Pisciarello

Accesso: dalla SS 484 che collega Caramanico a S.Eufemia, in direzione passo S.Leonardo, appena superata la galleria ad archi ed appena raggiunto il centro abitato di S. Eufemia, svoltare a sx per Macere Piane (attenzione: il cartello indicatore è visibile solo dopo la svolta). Si prosegue per 1,5 km su strada asfaltata quindi si gira a dx imboccando una sterrata con fondo carrabile (sentiero CAI n.15A). Si percorre la sterrata per 2 km fino ad un incrocio con una pista per trattori, dove si lascia l'auto a quota cartografica 1150m. Possedendo un fuoristrada è ulteriormente possibile proseguire sul tracciato per trattori per ancora 7/800m giungendo a quota 1230.

Avvicinamento: dalla quota 1150 si continua a seguire il tracciato per trattori (prendere la traccia che devia verso destra nei pressi di muri di pietra a secco), comunque sempre segnato e ben evidente (freccie con vernice rossa su alberi e massi), raggiungendo una radura a quota 1330m. in questo punto la traccia non è evidentissima, almeno per un breve tratto, ma comunque non è difficile orientarsi: puntare alla base sinistra della bastionata rocciosa e proseguire sulla traccia segnata con vernice rossa, per poi raggiungere una seconda paretina rocciosa transitando alla sua base proseguendo verso destra, fino a raggiungere il cono di deiezione delle valanghe che scendono lungo la rava. Da questo punto in poi l'itinerario diventa intuitivo: la rava è quasi tutta visibile per il suo intero sviluppo (o perlomeno è intuibile) e non resta che salirla.
Il canale presenta una pendenza mai banale e la valutazione oggettiva varia tra un impegno BSA ed OSA. Data l'esposizione poco soleggiata durante la giornata (O-NO) e la natura del manto (duro al mattino) sono comunque consigliabili i rampant oppure i ramponi.

La discesa per l'intinerario di salita.

CIMA DI VALLINFANTE MT.2113.







DOPO UNA SALUTARE SOSTA SONO TORNATO IN MONTAGNA E DI CONSEGUENZA A SCRIVERE SUL BLOG ANCHE PER DARE UN PO' DI RIPOSO AL CAVALIER SILVIO CHE CON I SUOI "RACCONTINI" RISCHIAVA DI FARCI "SVERNARE" UN PO' ANNOIATI.HA BISOGNO PURE LUI DI RICARICARE LE PILE.I MONTI SIBILLINI SONO ENTRATI, ORMAI, NEL MIO "CIRCOLO VIZIOSO" E SE OGNI TANTO NON CI FACCIO UNA CAPATINA AVVERTO UNA SENSAZIONE DI VUOTO, SPECIALMENTE IN INVERNO.QUESTA VOLTA LA SCELTA DELLA META CADE SULLA CIMA DI VALLINFANTE MT.2213 POSTA SULLA CRESTA CHE UNISCE IL MONTE PORCHE AL MONTE BOVE.LA BASE DI PARTENZA E' LA STAZIONE SCIISTICA DI MONTE PRATA CHE SI RAGGIUNGE CON LA STRADA CHE CONDUCE A FORCA DI PRESTA, PROSEGUENDO, POI, PER CASTELLUCCIO DI NORCIA. SI ATTRAVERSA CASTELLUCCIO DI NORCIA E SI PROSEGUE IN DIREZIONE DI CASTELSANTANGELO SUL NERA E, DOPO CIRCA 4 KM., SI PRENDE IL BIVIO A DESTRA PER GLI IMPIANTI SCIISTICI DI MONTE PRATA DOVE SI PARCHEGGIA NELL'AMPIO PIAZZALE A QUOTA MT.1650.SI PRENDE LA STRADA STERRATA CHE PARTE SULLA DESTRA IN CORRISPONDENZA DI UN CASOTTO IN CEMENTO DOVE E' INSTALLATA UNA SBARRA IN FERRO.PERCORRENDO LA STRADA SI ARRIVA DOPO CIRCA 2,5 KM ALLA FONTE DELLA GIUMENTA.SI RISALE DIRETTAMENTE IL MAMMELLONE CHE SOVRASTA LA FONTE FINO AD ARRIVARE AD UNA PRIMA SELLA DALLA QUALE, ATTRAVERSANDO A MEZZA COSTA, SI VA A RAGGIUNGERE LA CRESTA, CHE CON DIREZIONE NORD, CONDUCE DOPO CIRCA 1,5 KM SULLA CIMA DI VALLINFANTE CHE E' L'ULTIMA ASPERITA' CHE SI AFFRONTA PRIMA DI INIZIARE UNA RIPIDA DISCESA CHE CONDUCE A PASSO CATTIVO.PER IL RITORNO SI PERCORRE L'ITINERARIO DI SALITA.AMPIO SERVIZIO FOTOGRAFICO NELLA GALLERIA DEL CAVALIER SILVIO.

lunedì 17 gennaio 2011

Incredibile, monte Rapina


Il "tarlo" si era insinuato nella mia mente già da ieri pomeriggio, quando, mentre eravamo in viaggio sull'A25, Annibale esclama: però, la lingua di neve sul Rapina ancora resiste!

Visto che dall'inizio della stagione, ancora molto incerta, non avevo ancora onorato il periodico pellegrinaggio verso la cima di questa montagna, oggi non potevo mancare l'occasione. L'orario di lavoro odierno dalle 6,00 alle 12,00 era perfetto; così alle ore 12,50 con una temperatura di 16° ero pronto all'attacco della salita iniziata a quota 1150 m circa, dove la strada del Guado di Sant'Antonio incrocia il valloncello di Macchialonga. I primi 100 metri di dislivello si salgono a piedi sul prato quasi estivo e punteggiato di margherite, ma poi una lingua di neve sempre più consistente alla sinistra orografica della valletta che delimita i Prati della Corte, permette di salire sci ai piedi fino alla vetta del Rapina a 2027 m.
La neve era perfetta, primaverile e perfettamente sciabile. Direi quasi che, quella di oggi, è la miglior neve della stagione che abbiamo sciato, fino ad oggi. Beh, da oggi sciare sui prati è possibile, provare per credere.
  Puzz' a nengue!!

domenica 16 gennaio 2011

Punta Trento



















Da Capo Pezza si raggiunge la piana dove era situato il Lago di Caporra.Al bivio di Q.1585 si segue la mulattiera di dx che sale nel fondo della valletta boschiva immediatamente sottostante i balzi rocciosi del Colle delle Trincere. Usciti dal bosco,si gira in direzione Ovest verso dx e si raggiunge un ripiano superiore mediante uno di due ripidi canalini (in condizioni non sicure, è possibile evitare i canalini allargandosi a sx per pendii più moderati e rientrando sul ripiano verso dx).Dal ripiano superiore si raggiunge la larga sella della cresta tra P.Trento ed il Colle delle Trincere a Q.2045 circa.Caricati gli sci sullo zaino si aggira un salto di roccia sulla sx (dx orografica della cresta)superando un canalino con pendenza di 55° circa.Si prosegue lungo la cresta Nord di P.Trento superando un tratto di roccette (passaggi di I°/II°-). Ancora lungo la cresta nevosa fino in vetta. La discesa è stata effettuata nella conca alla dx orografica del Colle dell'Orso,per il primo (ripido ) canalino utile.
Manto nevoso: Polvere nel canalino. Prevalentemente crosta nella valle dello Iaccetto di Capo Pezza (qualche tratto di polvere). Neve dura e lisciata dai ripetuti passaggi nella sterrata-sentiero della Valle Cerchiata.

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