martedì 4 febbraio 2014

1 FEBBRAIO 2014, I MONTI GEMELLI



Il Cavalier Velluto, mi ha incaricato, in qualità di suo assistente digitale, di pubblicare il seguente suo pregevolissimo post. Le foto?...ehm...le foto di questa uscita sono rarissime. In circostanze fortunose è stata rinvenuta solo la seguente immagine:
Ed ecco il post: "Raccolgo l’invito – rimprovero del Pontifex e vi racconto una gita golosa.

Il tam tam del venerdi non promette nulla di buono, nubi su tutte le catene abruzzesi e, soprattutto, pericolosi cumuli di neve con alto rischio valanghe. Cavalier Silvio oberato dal troppo lavoro, Cavalieri Paolo e Vincenzo da impegni familiari, Cavaliera Simona un po’ acciaccata.

Al dunque un esiguo manipolo di arditi, Catia, Giovanna ed il sottoscritto, si ritrovano all’ingresso dell’A14 Pescara nord, ore 6,30, mediando tra il rigore dell’Ordine e la cavalleria per le girls.

Cedo con piacere la guida a Catia, afflitto dai miei soliti pensieri mattutini, con l’unica prece di fermarci alla stazione di servizio Val Vibrata per fare colazione (e specifico che è la terza partendo da Pescara), poi mi abbandono tra le braccia di Morfeo. Mi risveglio all’uscita di San Benedetto con Catia che prima tenta di negare l’esistenza dell’autogrill e poi candidamente confessa di essersi distratta in chiacchiere con l’amica Giò.

Ripieghiamo sul bar Marco al Ascoli, dove un arzillo vecchietto ci serve il solito – cappuccino e pasta piena fino ad esplodere -.

Quindi proseguiamo per la nostra meta golosa, il monte Girella, nel complesso dei monti gemelli, luogo mitico per avere ripreso da li, qualche anno fa, assieme al Cavalier Massimo, ora Vikingo, le mie peregrinazioni alpestri………ops scusate mi sono lasciato prendere, dimenticando che l’aneddotica personale è concessa, e giustamente, solo all’immaginifico Pontifex.

Arrivati a San Giacomo parcheggiamo davanti l’hotel Remigio, dell’omonimo proprietario e ci dirigiamo per una cinquantina di metri sulla strada provinciale direzione Civitella del Tronto. Giunti quindi su uno slargo, posto a destra della strada, attraversiamo un declivio erboso ed imbocchiamo una comoda e ben visibile carrareccia che presto gira a destra, inerpicandosi su ampi prati sin sotto ai tralicci dell’alta tensione, seguendo i quali, dopo circa 10 minuti, si incontrano gli impianti sciistici.

Da li proseguiamo sulla sinistra, dove un cartello ben visibile indica la via del bosco allontanando escursionisti e scialpinisti dalle piste battute. Dopo un paio di tornantini, il solito cartello, conduce ancora a sinistra per un sentiero (oggi imbiancato) che tra alti faggi esce a mezza costa, lasciandosi sulla destra i ripetitori di Monte Piselli, quindi superiamo un colle davanti a noi e scendiamo alla base della montagna dei Fiori. Saliti sulla sommità, si apre un ampio pianoro in fondo al quale si elevano, a destra e sinistra, due cime (vette mi sembra troppo). Indecisi su quale sia il Girella, le raggiungiamo entrambe. Sull’ultima, quella con la croce per intenderci, troviamo due simpatici tipi del CAI di Macerata, con i quali scambiamo quattro chiacchiere mentre io scrocco le prelibatezze portate di quassù dalle ragazze.

Ma ecco l’imperdonabile, tra i nostri eroi della montagna citiamo solo Andrea Di Donato, che peraltro i due conoscono, ma ci dimentichiamo del Pontifexxxxx……perdono, perdono, non cadremo mai più in questo terribile errore!!!!!!

Torniamo quindi per la nota via alla macchina e per la meritata birra optiamo per Remigio, dell’omonimo Hotel, che ci intrattiene con interessanti teorie sui benefici della contingente crisi sulle economie di prossimità che ne risulterebbero assai avvantaggiate e sulle colpe degli uomini in relazione agli odierni disastri ambientali (queste ultime le ho capite di più).

Ci dirigiamo verso casa e ci raggiunge una gradita quanto inaspettata telefonata da parte del Mascherone che intrattiene prima Catia e poi Giovanna ma, incredibilmente, si dimentica di me….mha…..alla prossima. Cavalier Velluto"

Archivio blog