domenica 29 dicembre 2013

il versante nord del gruppo Cusna, "le vecchie piste di Febbio"

Dopo avervi presentato i nostri bei faccioni soddisfatti della giornata ,sarei tentato di fare un bel copia e incolla della bella relazione scritta dal Gianbroz su OTT...
ah...se  ne fossi capace.....cercherò allora di descrivere  questa gita , semplice ma di soddisfazione attraverso le foto ...
 la salita ha inizio in un modo un po primaverile,anche siamo tra il Natale e la fine dell'anno di grazia (poca) 2013.. l'ambiente si può definire tutt'altro che selvaggio , anzi le traccie dell'uomo qua hanno lasciato un segno profondo e lo stato di abbandono insulta ancora di più l'ambiente .. è come vedere un elefante ucciso per le portagli via le zanne.. ucciso per soddisfare l'inutile.
 poi , salendo la neve comincia a coprire le ferite , e gli spazi riprendono gradualmente la loro naturalezza
 Gianluca è la prima volta che sale questo versante e lo vedo colpito ancora una volta dalla maestosità di questa montagna appenninica reggiana , ancora ua volta, da sud , salgono le nubi , giocando sul crinale con turbinii e sbuffi... la visibilità ancora una volta ci abbandonerà presto..
 uno sguardo ora alla pianura, dove la vita emiliana brulica di attività... stare quassù è bello, fa sentire angeli , fa quasi pensare di essere qua anche per tutti quelli che sono laggiù e che magari stanno guardando i profili innevati  di queste belle montagne.
come sempre ,potendo appoggiare lo sguardo su questi profili mi sento fortunato , poter respirare queste brezze e anche il profumo della nebbia mi fa sentire incredibilmente vivo.
 continua la salita, luca è davanti e osserva gli splendidi canali che si aprono sopra di noi..
verso il crinale si percepisce l'inverno mentre girandosi verso la pianura ancora il verde è il colore dominante di una stagione ancora una volta confusa .. basta pensare che la neve che stiamo pestando è caduta più di un mese fà , e da allora pioggia ,venti con raffiche a oltre 200 allora , poi ancora sole e gelo
 e questo è l'appennino ... montagne imprevedibili che dividono due mari..
 in quota assieme ai vecchi cavi della seggiovia arriviamo anche noi, togliamo rapidamente le pelli e come talpe usciamo ,sciando,  dalle nebbie; provando a causa della quasi nulla visibilità delle senzazioni sensopercettive estreme... Gianluca ha quasi la nausea.. ci vorrà un po di tempo per riabituarsi alla luce e alla profondità di campo...
 una parte della discesa però è ancora bella e i due cavalieri ancora una volta tracciano le belle sponde della montagna ringraziando il creato
 e ... se col sole la montagna dà il meglio dei suoi colori ,anche con le nebbie e le nuvole  sopravvive di fascino
                                                 e Gianbroz lo sà..!
  

                                        verso ovest il monte Orsaro eil monte Prampa ormai privi di neve

mercoledì 25 dicembre 2013

Monte Spigolino ,sulle traccie della vecchia via Romea

Anche se le condizioni meteorologiche non ci sono amiche crediamo che restare a casa sia peggio e così io e il caro Gianbroz ci infiliamo in auto e andiamo...e questa volta alla ricerca di un passaggio tra i boschi che ci permetta di salire lo Spigolino in modo quasi diretto, una via diretta alla vetta richiede di salire pendii fino a 45 gradi. Ma la parte alta non è un mistero,sappaimo evitare i ripidi seguendo il Fosso della Scaffa che ci accompagnerà sul crinale,poi per cresta alla cima. Ciò che non conosciamo sta sotto ...
E così, lasciata l'auto alla Capanna Tassoni ci innoltriamo nel bosco in direzione est seguendo la strada forestale che conduce al passo della Riva.
abbiamo una vecchia relazione ,cartina, altimetro, gps e tanta curiosità.
dopo qualche km arriva il momento atteso ,sappiamo che di lì a poco abbandoneremo la sicura strada e in alto la nebbia non ci lascia vedere alcun riferimento. ma altimetro e carta topografica parlano chiaro ,si svolta a destra.
ed ecco la grande sorpresa.. più a valle l'antico abitato denominato "Scaffa" si scorge tra gli alberi e sopra di noi, un sentiero ampio prende a salire vicino al bel torrente , un invito a nozze.
saliamo ora per il tratturo, sci ai piedi, incrociando prati fiabeschi intrisi da torrentelli che scorronoa valle tra le superbe faggete. poi con un brevissimo e comodo ultimo passaggio siamo improvvisamente sui prati sopra il bosco, che continua .lasciando ampi spazi prativi.
La nebbia però ci impedisce di vedere la nostra meta e la parete nord dello Spigolino , decidiamo comunque di raggiungere il crinale ,accompagnati anche da qualche breve pioggerella... la neve è pesantina  e a dire il vero si sono viste molte,moltissime, giornate migliori ma aver raggiunto l'obiettivo di trovare il passaggio cancella ogni avversità. Ora sul crinale c'è anche vento  e ,salutati due alpinisti di passaggio sulla larga dorsale,decidiamo di scendere , Sciare in appennino con la nebbia credo sia una cosa che dovrebbero provare tutti gli scialpinisti... si impara a ascoltare gli sci.. per capire su cosa stai sciando.. e cosi , improvvisando , arriviamo al bosco e poi, più giù, alla strada scarsamente innevata nella parte finale. E così, con  qualche passo a piedi raggiungiamo anche alla macchina.
Il sole fa capolino, è un arrivederci, perchè un vero cavaliere tornerà e noi torneremo ma con un progetto migliore.... Scopriamo ,tramite un vecchio abitante della zona, che il sentiero da noi percorso è il proseguimento della vecchia via chiamata "romea" e che parte da molto più a valle.. e allora anche noi partiremo da più  "a valle" da veri Cavalieri  Della Polvere!
                                             la Capanna Tassoni, rifugio aperto tutto l'anno
                                         sulla strada del passo della Riva
                                                    le faggete
                                                 il fosso della Scaffa e il vecchio tratturo     sullo sfondo lo Spigolino      
                                              torrente la Scaffa
                                           Luca non molla e sale tra la nebbia
                                         


                                      il passaggio che cercavamo

                                            il vecchio tratturo ben tenuto e sciabilissimo
                                              pausa e stivaggio sci.
                                    uno dei numerosi torrenti attraversati

lunedì 16 dicembre 2013

Sulle orme dei lupi....

Marco Fabrizio e Gianluca....un trio che non si stanca mai di scoprire l'appennino.
Regna l'incertezza: neve vecchia, notizie di ghiaccio ed orrida crosta sui versanti nord, mentre a sud pare non ci sia più neve.
Così, dopo aver ipotizzato 2 o 3 mete diverse,  sabato mattina 14 dicembre, ci dirigiamo da tutt'altra parte: al Cusna. La sera prima Fabrizio aveva letto una  relazione di Beppe Stauder, scopritore di tanti intinerari e profondo conoscitore dell'appennino emiliano: salita alla Piella (una cima della dorsale che culmina nel Cusna) dal versante sud. 


Raggiungiamo Ligonchio (RE) e sbagliamo strada: chiediamo e un gentile signore ci indica dove prendere la strada per la Presa Alta, sbarramento con relativo lago artificiale dove parte la nostra gita.
Nella stretta valle dell'Ozola regna l'ombra ed il gelo conserva la neve in quantità inaspettata. Ci inoltriamo nella valle solitaria e selvaggia, seguendo la strada che conduce al Rifugio Battisti ed il passo di Lama Lite.
Salendo la valle si apre e il sole la inonda di luce: la faggeta è meravigliosa fatta di grandi alberi radi. La neve è indurita dal gelo ma non pare aver fatto crosta, anzi pare che il sole la stia lavorando a dovere e inizio a pregustare la discesa.
Compaiono tracce di passaggio degli animali: poi incontriamo una zona tra gli alberi dove pare sia venuta giù una slavina, ma si tratta solo del'opera di un branco di cinghiali.
Usciti dal bosco ammiriamo l'imponente versante sud est del Cusna: studiamo la montagna, cerchiamo di capire dove passa la via di salita e quale potrebbe essere la discesa più bella: 2 scialpinisti che ci precedono si stanno dirigendo laggiù.
Ma quella sarà la meta di una prossima gita: oggi  proseguiamo verso est, salendo per gli ampi ed assolati pendii.
La giornata è calda, dalla Toscana le nuvole tentano di entrare in Emilia, difesa dall'alta pressione; l'ambiente è imponente: non sono più abituato a sentirmi così "piccolo" in montagna.














 Raggiunta la cresta pricipale ci affacciamo velocemente a Nord, guardando la pianura sterminata, con la sua cappa di smog, e l'arco alpino in lontanza: velocemente ci prepariamo a scendere per timore che le nuvole  prendano il sopravvento togliendoci la visibilità. Ma questa alta pressione è invincibile e blocca le nubi sul crinale toscano: la discesa è spettacolare.



Prima per gli ampi dolci pendii e valloncelli ho la sensazione di essere tornato alla scorsa primavera: la neve è un velluto, dolcissima, che si lascia sciare donando sensazioni incredibili e, almeno per me, difficili da descrivere.



                                                     
 Poi nella faggeta è godimento puro! Il firn più bello che si può desiderare: in dicembre, sul nostro appennino!




Incredibile, inaspettata, meravigliosa gita, con gli amici e compagni di tante avventure ed emozioni: ho nuovamente compreso perchè ci si alza presto, si suda si fatica .... 




                               La vetta del Cusna con il versante Ovest, altra discesa da scoprire....

E a degna conclusione della giornata la Pietra di Bismantova  ci offre lo spettacolo delle sue pareti colorate dal tramonto








domenica 15 dicembre 2013

Tutte le tonalità del grigio.. Cima Tauffi perla grigia dell'Emilia

. Ancora è novembre, siamo alla prima uscita .. si torna sulle traccie della prima gita dello scorso anno ... passeremo in quel bosco dove una radice mi bloccò lo sci e mi spedì al pronto soccorso con una lesione al polpaccio,
  La giornata è grigia , il cielo promette neve..... ma il bel tempo tarda a venire e la voglia di toccare la prima neve e tanta ;cosi si parte con grande emozione. il casolare dei partigiani è sempre bello e oggi ancor di più così avvolto in un silenzio surreale . continuamo a salire per i  prati innevati ..siamo in due io e GIANBROZ ,compagno di tante gite . grande cavaliere della polvere e grande gentil'uomo, d'estate le nostre strade si dividono... lui scende le grotte e io salgo in montagna e sulle roccie. Ma l'inverno è una grande madre che riprende i suoi figli . i nuovi cavalieri della polvere  emiliani.!!..é così che, avvolto tra i pensieri , mi accorgo che ha iniziato a nevicare, siamo quasi al bosco.... non c'è vento procediamo sicuri anche se la visibilità scende.
 Siamo veramente lontani da tutti e da tutto ma la senzazione è di sentirsi a casa. inizia la ripida salita nel bosco ,ora si avverte un pò di vento .ha smesso di nevicare. la luce ora è cambiata è sempre grigio ma con una luminosità diversa. Il bosco finisce,i prati sommitali sono ventati ma nei canali la polvere è inviolata.....
 e così cavalchiamo la groppa finale del pendio e raggiungiamo la cima. verso la Toscana si intravede dell'azzurro e il vento è ora da est. uscirà il sole.
 L'aria della vettà è sottile si sà..ed è sempre la più buona ma è ora di scendere , e come segugi cerchiamo il canale più pieno..
Eccolo! si và ....... aria sul viso, respiro che cresce, gli sci sono sotto e vanno sparati ,la prima curva ....escono le punte e arriva la polvere in viso , è fredda  ma è un bacio dell'inverno. e così fino giù....
 Ed eccoci al bosco dell'incidente..superato stavolta senza danni ; la discesa continua nelle stupende faggete appenniniche per poi ritrovarci sui prati dell'antico casolare.. ed ecco che arriva il sole . penso ai nostri padri , alla libertà per cui hanno combattuto, alla vita che è una cosa meravigliosa  .  Gianluca mi sta aspettando per sciare assieme gli ultimi prati innevati ... il monte Cimone ci sovrasta ..sembra l'Everest così incapucciato.. Vado ..........
 le ultime curve sono su terribile crosta ma fà nulla. sono felice !




















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