sabato 16 gennaio 2010

La Neviera del Sirente

La speranza era quella di trovare un po' di neve sciabile e per questa ragione la scelta per la gita odierna era caduta sull'immensa parete nord del Monte Sirente, precisamente presso il canalone della Neviera.
Non eravamo neanche sicuri di dover portare gli sci al seguito (figuriamoci arva, pala e sonda) una volta arrivati al parcheggio presso lo chalet dei Prati del Sirente a quota 1175 m. dove il manto nevoso era appena sufficiente a coprire le foglie, ma neanche ci aspettavamo di non poter sciare a causa di un evidente pericolo valanghe stante il notevole accumulo di neve nella parte alta del canale.
Solitamente sono poco propenso alla rinuncia, ma in questo caso non me la sono proprio sentita di tentare la discesa con gli sci, considerato anche la scarsa visibilità che non permettevano una più accurata valutazione delle condizioni.
In ogni caso questa gita può essere certamente classificata tra le migliori di sempre, anche per la suggestione generata dall'oceano di nubi che copriva almeno le quattro regioni del centro Italia fino a quota 2000 m ca, come testimonia l'ampio reportage fotografico di Silvio (clicca sul titolo del post per vedere l'album picasa). Insomma, dopo aver percorso gran parte dell'itinerario praticamente al buio (non eravamo neanche sicuri di essere presso la Neviera), poco sotto la cresta del Sirente a quota 2221 m siamo stati abbagliati da autentici gioielli della natura, illuminati da una limpida luce solare incorniciati in un cielo blu e terso.
Devo precisare, però, che a tenere banco oggi c'era un solo argomento: la questione Alice. Esiste, non esiste, è uno scherzo, ma chi è il colpevole? I sospetti sono caduti subito sull'ignaro Pastarella, non mancando di prendere in considerazione la posizione del Grande Assente e persono di Walter. In serata tutti i dubbi ed i sospetti sono stati spazzati dalla stessa Alice, che ci inviato una mail con tanto di foto che, oltre a provare le sue capacità di ski-alper, provano la sua stessa esistenza. Benvenuta!!

Relazione: Dall'uscita autostradale di Pratola Peligna si prosegue verso Raiano, Castelveccio Subequo e Secinaro sulla ss 5 bis, fno a raggiungere il rudere dello chalet dei Prati del Sirente a quota 1175 m. Seguendo la segnaletica del CAI (itinerario 15, bianco/rosso), si percorre la sterrata ignorando, dopo pochi minuti, il sentiero alla nostra destra che conduce all'attacco del Majori; ad un secondo bivio a quota 1305 m si prosegue seguendo ancora l'itinerario n. 15, ignorando la carrozzabile a sinistra (it. n. 18), in direzione della Valle Lupara.
Vista la rinnovata segnaletica presente sugli alberi e sui massi, senza dificoltà si raggiunge l'ampia e bella radura a quota 1600 m, al limite del bosco e alla base dello spalto roccioso che divide la Valle Lupara dall'anfiteatro della Neviera. Si lascia il sentiero che sale a destra e si prosegue a sinistra, uscendo dal bosco nella conca della Neviera a quota 1800 m circa dove convergono tre canali ben distinti. Si risale il canale centrale, il più agevole e diretto per arrivare sulla cresta a quota 2221 m. Da qui seguendo il largo crinale in direzione nord-ovest alla nostra destra, si raggiungono prima l'imbocco della Valle Lupara e poi del canale Majori, quindi la vetta del Sirente a 2348 m dove è posizionata una grossa croce metallica.

mercoledì 13 gennaio 2010

ATTIVITA' CULTURALI.

IL PONTIFEX, DOPO L'INVESTITURA UFFICIALE A SOMMA AUTORITA'UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA ANCHE OLTRE I CONFINI DEL BLOG (ORMAI LA NOTORIETA' DEI CAVALIERI DELLA POLVERE VARCA I CONFINI DEL WEB) DEVE DARE SEGNALI FORTI DI EFFICIENZA E QUINDI DEVE DIMOSTRARE DI ESSERE SEMPRE ALL'ALTEZZA DELLA SITUAZIONE.NE VA DI MEZZO LA SUA CREDIBILITA' PER METTERSI AL RIPARO DA EVENTUALI "RIBALTONI".

a benefecio dei "pigri" internauti, riporto la bella pubblicazione su montagna.org

Traversata dei monti della Laga

immagine generica

"Quante volte arrampicando sul Corno Piccolo del Gran Sasso mi sono domandato che montagne fossero quelle 'gobbe' erbose situate tra il gruppo montuoso del Gran Sasso e quello dei Sibillini! La traversata integrale dei monti della Laga offre all’escursionista la possibilità di ammirare e spaziare sui versanti che dominano le tre regioni (Marche, Abruzzo e Lazio), separate tra loro da questo gruppo montuoso". Questa l'escursione che il lettore Gabriele Di Falco ci ha raccontato, anche attraverso la galleria di foto "Dall’alba al tramonto: la grande traversata dei monti della Laga".

"Solo una proiezione di diapositive del compianto alpinista ascolano Marco Florio, agli inizi degli anni 80, mi ha fatto conoscere i Monti della Laga con le possibilità (escursionismo, scialpinismo e cascate di ghiaccio) offerte all’appassionato di montagna.

Sono le prime cime ad imbiancarsi di neve, mantenendo sempre un colore bianco uniforme fino a primavera inoltrata, quando il disgelo dà luogo a veri e propri fiumi d’acqua con la formazione di numerose cascate. Cio’ dovuto al fatto che la natura del terreno, costituito prettamente da argilla e marna, non consente l’infiltrazione dell’acqua, facendola scorrere in superficie e dando luogo, nel tempo, a fossi e a strette valli incassate.

Non e’ difficile imbattersi, nell’ambito di una escursione giornaliera, nel cambiamento della portata d’acqua di un fosso creando, al ritorno, non pochi problemi per il guado. Schiacciati dalla notorietà dei due predetti gruppi montuosi, piano piano, i Monti della Laga hanno acquisito una propria identita’ che, con l’istituzione del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, e’ stata resa visibile e nota.

Le lotte ambientaliste degli anno 70 hanno avuto il loro successo, salvaguardando questo gruppo montuoso da attacchi speculativi che potevano comprometterne la sua integrità. La traversata integrale del gruppo, che comprende l’ascensione delle principali cime, partendo da Passo il Chino fino al Lago di Campotosto, offre all’escursionista, oltre all’aspetto puramente sportivo, la possibilità di ammirare e spaziare sui versanti che dominano le tre regioni (Marche, Abruzzo e Lazio), separate tra loro da questo gruppo montuoso.

Il percorso si svolge sempre sopra i duemila metri e la peculiarita’ consiste nel camminare solo su erba e tracce di sentiero terroso che alleviano in modo considerevole la fatica, in modo da consentire, a chi ne avesse voglia, di percorrerlo in giornata, come fatto dal sottoscritto insieme all’amico Silvio Maresca in una bellissima giornata di settembre, impiegando circa dodici ore con andatura normale".

Gabriele Di Falco

lunedì 11 gennaio 2010

ULTIME NEWS.

1) IL PONTIFEX PER NON SMENTIRE LA SUA POLIEDRICITA' QUESTA VOLTA HA RICOPERTO IL RUOLO DI INVIATO SPECIALE E, NEL CONTEMPO, RECENSORE DI LIBRI.AL RIGUARDO CONSULTARE IL SITO DEL CAI PESCARA.

2) IL CAVALIER SILVIO VUOLE AGGIUNGERE UN ALTRO PRIMATO AL SUO GIA' RICCO PALMARES.HA DICHIARATO CHE VUOLE RIPETERE I 2000 IN COMPAGNIA, QUESTA VOLTA,DI ALAIN (IL COMPAGNO DI COLORE FRANCESE CHE APPARE NEI SERVIZI FOTOGRAFICI).CON QUESTO PROSSIMO OBIETTIVO IL NOSTRO VUOLE DARE UN SEGNALE FORTE PER L'INTEGRAZIONE DEI POPOLI E PUNTARE AL PREMIO PIU' AMBITO: NOBEL PER LA PACE (ANCHE SE PER NATURA E'LITIGIOSO E "QUERELATORE" AL PUNTO CHE HA PROMESSO UNA DENUNCIA PURE AL SOTTOSCRITTO PER FUTILI MOTIVI).DOPO LE NOTE VICENDE DEGLI OMETTI E CROCI GONFIABILI L'ACCADEMIA DI STOCCOLMA, NON FIDANDOSI, GLI HA AFFIANCATO UN GARANTE: IL NOTO CAVALIER "IL MASCHERONE" PERSONA AFFIDABILE E SOPRATTUTTO SUPER PARTES.E' SUPERFLUO
SPECIFICARE CHE IL NOME E' STATO SEGNALATO DAL SOTTOSCRITTO DOPO ESSERE STATO INTERPELLATO DALLA PREDETTA ACCADEMIA VENUTA A CONOSCENZA DELLA MIA NOTORIETA',

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