mercoledì 13 gennaio 2010

ATTIVITA' CULTURALI.

IL PONTIFEX, DOPO L'INVESTITURA UFFICIALE A SOMMA AUTORITA'UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA ANCHE OLTRE I CONFINI DEL BLOG (ORMAI LA NOTORIETA' DEI CAVALIERI DELLA POLVERE VARCA I CONFINI DEL WEB) DEVE DARE SEGNALI FORTI DI EFFICIENZA E QUINDI DEVE DIMOSTRARE DI ESSERE SEMPRE ALL'ALTEZZA DELLA SITUAZIONE.NE VA DI MEZZO LA SUA CREDIBILITA' PER METTERSI AL RIPARO DA EVENTUALI "RIBALTONI".

a benefecio dei "pigri" internauti, riporto la bella pubblicazione su montagna.org

Traversata dei monti della Laga

immagine generica

"Quante volte arrampicando sul Corno Piccolo del Gran Sasso mi sono domandato che montagne fossero quelle 'gobbe' erbose situate tra il gruppo montuoso del Gran Sasso e quello dei Sibillini! La traversata integrale dei monti della Laga offre all’escursionista la possibilità di ammirare e spaziare sui versanti che dominano le tre regioni (Marche, Abruzzo e Lazio), separate tra loro da questo gruppo montuoso". Questa l'escursione che il lettore Gabriele Di Falco ci ha raccontato, anche attraverso la galleria di foto "Dall’alba al tramonto: la grande traversata dei monti della Laga".

"Solo una proiezione di diapositive del compianto alpinista ascolano Marco Florio, agli inizi degli anni 80, mi ha fatto conoscere i Monti della Laga con le possibilità (escursionismo, scialpinismo e cascate di ghiaccio) offerte all’appassionato di montagna.

Sono le prime cime ad imbiancarsi di neve, mantenendo sempre un colore bianco uniforme fino a primavera inoltrata, quando il disgelo dà luogo a veri e propri fiumi d’acqua con la formazione di numerose cascate. Cio’ dovuto al fatto che la natura del terreno, costituito prettamente da argilla e marna, non consente l’infiltrazione dell’acqua, facendola scorrere in superficie e dando luogo, nel tempo, a fossi e a strette valli incassate.

Non e’ difficile imbattersi, nell’ambito di una escursione giornaliera, nel cambiamento della portata d’acqua di un fosso creando, al ritorno, non pochi problemi per il guado. Schiacciati dalla notorietà dei due predetti gruppi montuosi, piano piano, i Monti della Laga hanno acquisito una propria identita’ che, con l’istituzione del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, e’ stata resa visibile e nota.

Le lotte ambientaliste degli anno 70 hanno avuto il loro successo, salvaguardando questo gruppo montuoso da attacchi speculativi che potevano comprometterne la sua integrità. La traversata integrale del gruppo, che comprende l’ascensione delle principali cime, partendo da Passo il Chino fino al Lago di Campotosto, offre all’escursionista, oltre all’aspetto puramente sportivo, la possibilità di ammirare e spaziare sui versanti che dominano le tre regioni (Marche, Abruzzo e Lazio), separate tra loro da questo gruppo montuoso.

Il percorso si svolge sempre sopra i duemila metri e la peculiarita’ consiste nel camminare solo su erba e tracce di sentiero terroso che alleviano in modo considerevole la fatica, in modo da consentire, a chi ne avesse voglia, di percorrerlo in giornata, come fatto dal sottoscritto insieme all’amico Silvio Maresca in una bellissima giornata di settembre, impiegando circa dodici ore con andatura normale".

Gabriele Di Falco

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