giovedì 2 febbraio 2012

Condotta Forzata

Altra giornata libera.....
Il giorno prima ha iniziato a nevicare per la prima volta in modo serio qui al nord ed infatti sono molto combattuto se calzare gli sci o le piccozze.
Ma visto che non ho trovato il socio per calpestare un pò di neve e da solo dovrei andare a risalire qualche pista in giro,opto per spiccozzare.
Eravamo indecisi se andare in quel della svizzera dove le previsioni davano un pò meglio o rimanere in zona qui da noi.
La scelta è ricaduta sullo stare vicini e visto il disagio che la neve ha creato al traffico automobilistico abbiamo azzeccato perchè dovete sapere che qui al nord se la menano tanto che loro sono....che hanno.....ect che appena arriva un pò di neve per terra si crea un casino incredibile perchè c'e' una quantità di gente incapace e ngnurante da non crederci...gente che non hanno gomme da neve e vanno a due all'ora,gente che con tanto di allerta meteo e protezione esce con lo scooter e si potrebbe andare avanti.....
Scegliamo la nostra cascata anche in base alla sicurezza di trovarla e di non andare a zonzo alla ricerca in qualche valle e poi rimanere fregati.
Cosi questa cacscata che rimane in Val Brembana è una classica della zona che non avevo mai salito e con il socio Ale ci avventuriamo per trovare la sua base d'attacco.
Il nome di questa cascata è dato proprio perchè si forma in una gola a fianco di una condotta forzata dell'enel.
Dopo un pò di incomprensioni sul sentiero d'accesso riusciamo a trovare l'attacco



Ma sta cascata è un casino.....l'attacco si trova proprio alla destra della condotta,con il primo tiro si arriva sotto di essa e la si deve attraversare per ravanare in mezzo ai cespugli,ringhiere da scalvacare e alberi da sorpassare caduti da chissa quanto....
Certo che chi scrive le guide e sempre piu uno stronzo....
Bastava che evitassimo di salire quel piccolo risalto inutile,e dal parcheggio fare 20m a piedi di comodo sentiero ed arrivare al vero inizio della gola



Il paesaggio oggi è veramente invernale, che bello era ora.




Con qualche salto di ghiaccio e un pò di cammino in questa forra arriviamo all'inizio vero è proprio della cascata dove con un primo tiro su questa stupenda goulotte ci si diverte alla grande e via via si fa sempre più stretta





Alla sua uscita altra camminata e siamo alla base di altri due tiri,il primo piu facile e il secondo un pò piu verticale.Di questo tratto mancano le foto perchè la neve era ricominciata a scendere in modo insistente e la voglia di tirare fuori la macchinetta era scesa data anche dal freddo e mani bagnate.
Al termine altra camminata per cento metri e finalmente fuori......ora inizia il nostro calvario,la discesa si compie in buona parte per le scale di servizio della condotta di una grandezza di 40x20 ricoperti di neve.Per fortuna che c'è un cavo di protezione dove ancorarsi e scendere un pò più sereni.....

mercoledì 1 febbraio 2012

Tiziano Cantalamessa

Non mi sono sentito di intervenire sul primo post di Gabriele, ma dopo questo ulteriore post non riesco a farne a meno.
Premetto che sono felice del riconoscimento a Andrea Di Donato. Al di là della grande simpatia, e delle acclarate ed eccezionali doti alpinistiche, lo abbiamo conosciuto come guida saggia, equilibrata e prudente.
Ora vengo a Tiziano.
Non è facile fare breccia nella muraglia di memorie che dimenticano, di ritratti che ritraggono solo il bello e il buono, e solo ciò che il tempo ha decantato e angelicato…insomma nella muraglia che ogni vivo erige a mausoleo per ogni proprio morto.
E poi Tiziano di certo non era privo di doti umane, e di eccezionali doti alpinistiche.

Io però di Tiziano ho fisse in testa tre scene.


Scena prima. Io, il Grande Assente, suo cognato e un altro amico stiamo partecipando ad un corso di alpinismo invernale condotto da Tiziano. Il tempo non è buono. Nevischio, vento…Come in tutte le uscite del suo corso Tiziano ed il suo assistente formano le coppie di cordata facendo abbinamenti “random” fra allievi . Tutti gli allievi al corso di Tiziano, e sono sempre troppi, su gran parte della parete si trovano soli, senza alcuna guida, e senza nessuna esperienza. Ai passaggi più delicati grovigli di corde e cordate, e panico. E’ un flash…credo fossimo al Corvo. Ma era ogni volta così.


Scena seconda. Zona Vettore, dobbiamo attaccare la Nord della Cima di Lago (Vettore). Molta neve fresca. Nella roulette degli abbinamenti sono capitato con un tipo grasso e grosso, che sprofonda nella neve 30 cm più di me. Le condizioni della neve sembrano proibitive anche a noi dilettanti. Traversando i pendi in 15… sudiamo a freddo. Quella parete non l’affrontiamo perché Tiziano riconosce che le condizioni della neve non lo permettono. Ma quello che ho impresso di quella giornata è che in testa Tiziano non è in cordata con allievi ma con suoi amici esperti… come sempre.


Scena terza. E’ il 26 aprile del 1998. Sono passate da poco le 14. Maurizio e Stefano Di Emidio (41 e 38 anni) e Massimo Cricchi (42 anni) stanno precipitando lungo il Paretone, travolti da una slavina. Li troveranno letteralmente a pezzi gli uomini del Soccorso Alpino. Il rischio valanghe era “marcato 3”: accumuli di neve fresca si erano depositati su strati ghiacciati; Maurizio, Stefano e Massimo erano in parete alle due di pomeriggio, la temperatura era di 20 gradi. Formavano una cordata autonoma e stavano partecipando al corso avanzato di Alpinismo Invernale di Tiziano Cantalamessa. Tiziano e altri li precedevano sul Paretone. Io, col Grande Assente e gli altri amici, ne avevamo abbastanza già del corso base (beh…in verità il Grande Assente partecipò anche alla prima uscita del corso avanzato), ma quei ragazzi li avevamo visti fra gli allievi di Tiziano.

lunedì 30 gennaio 2012

PREMIO ALPINISTICO "TIZIANO CANTALAMESSA".







COME PREANNUNCIATO IN UN PRECEDENTE POST SI E' SVOLTA AD ASCOLI PICENO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "TU NON CONOSCI TIZIANO" SCRITTO DA MASSIMO MARCHEGIANI.NEL CORSO DELLA SERATA E' STATO ASSEGNATO L'OMONIMO PREMIO ALPINISTICO PER LA MIGLIORE REALIZZAZIONE EFFETTUATA NEGLI ULTIMI ANNI IN APPENNINO.GIUSTAMENTE IL PREMIO E' STATO ASSEGNATO ALLA GUIDA ALPINA ANDREA DI DONATO DI CASTELLI PER LA PRIMA INVERNALE SOLITARIA ALLA PARETE NORD DI MONTE CAMICIA.NUMEROSE LE PERSONE INTERVENUTE ALL'EVENTO COME SI RILEVA DALLE FOTO PUBBLICATE.

Serra Carracino: DIRETTISSIMA e Canale "MARGHERITA"

28/01/2012 Canale "MARGHERITA"


Raf in azione






il canale si stringe


strozzatura con saltino di roccia di circa 2 metri





il budello


sotto il budello neve fantastica


29/01/2012 DIRETTISSIMA


in salita Mauro e Valerio


Rinaldinho alla partenza


Mauro ed il Morrone


nel canale




Rinaldinho disegna gli 8 sulla mia traccia precedente


neve stratosferica


in rosso "Margherita"
in verde Direttissima
in giallo Baccalà




Breve ma impegnativa discesa ,specialmente nel primo tratto.
Per l’esposizione a mezzogiorno e la quota non elevata,l’itinerario non è sempre ben innevato.
Possibilità di valanghe dopo forti nevicate.

Nella variante “Margherita” risulta molto impegnativo percorrere il budello.

descrizione:
Partenza dal parcheggio degli impianti di Campo di Giove (1150 m).
Si risalgono le piste e la via delle Capre,raggiungendo Guado di Coccia (1674 m) .
Si segue la dorsale in direzione Nord fino alla vetta a Q. 2157m.
Si parte o dalla vetta per un ripido canalino non sempre innevato,oppure lateralmente alla vetta.
Scendere per la massima pendenza in direzione ovest entrando nel ripido canale sottostante le rocce sommitali.Seguire inequivocabilmente il canale,senza possibilità di errore,superando circa alla metà un tratto un pò stretto per la presenza di qualche arbusto che però non ostacola il passaggio.
Si giunge alla radura alla base del canale.
Da qui o traversare verso dx per raggiungere la strada forestale di Macchia di Secina o scendere a sx traversando per raggiungere la zona sottostante il Baccalà.Si giunge in ogni caso facilmente alla strada asfaltata che da Campo di Giove conduce alla partenza degli impianti.

Variante:dalla vetta traversare sulla dx orografica per imboccare il più largo canale sottostante (canale "Margherita").
scendere lungo la massima pendenza fino ad una strozzatura.
Evitare la strozzatura sulla dx o sx orografica per poi rientrare nel canale.Giungere alla radura alla base del canale e raggiungere immediatamente la strada forestale di Macchia di Secina.
Con condizioni ideali si può anche percorrere la strozzatura:si tratta di un budello di circa 50 m. di dislivello e larghezza 3 metri circa,che può presentare alla metà un saltino di roccia.

domenica 29 gennaio 2012

Fondo e forchetta Maiella 28.01.12 o anche "Sulle tracce di Annibale"






Finalmente ! siamo in due ...io e Claudio... tempo buono e freddo, neve buona anche se sicuramente era meglio quando è venuto Annibale il 25, subito dopo l'ultima nevicata. Dello stesso abbiamo seguito le tracce di salita... ANNI' MA LA DISCESA ??!!





Finalmente perchè le neve quest'anno "n'si capisce...c'è ...non c'è...neve veloce... neve scarsa"...Finalmente perchè dopo "piccole sgambate" è un uscita "classica" ...Finalmente perchè SI ESCE PER UNA SCIALPINISTICA... E C'ERA ANCHE DELLA POLVERE !

La relazione :
partiti alle 08:15 dalla catena della sterrata nei pressi di f.te di Nunzio a mt.1250.
Temperatura -7, tempo buono e finalmente senza vento.
Progressione buona con rampant verso f.te dell'orso.
Quota di arrivo mt.2.390
Saliti a destra del cucchiaio, ed a piedi nell'ultimissimo tratto (delicato per neve dura).
Discesa diretta dalla forchetta su neve prima compatta (non ghiacciata !), poi man mano sempre più "simpatica" e quindi a volte soffice anche se un pò insidiosa perchè a volte sfondava.
Tempi: salita in 3,5 ore, discesa in 1,0 ora

Abbiamo "rotto il ghiaccio ?! OPS... LA POLVERE ?!"


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